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Cosa sono i primati? Scopriamo i cugini dell'uomo

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Pensate che il 60% dei primati potrebbe scomparire nei prossimi 25 anni, per colpa dell'egoismo del genere umano.
Cosa sono i primati? Scopriamo i cugini dell'uomo
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

I primati sono un ordine di mammiferi a cui appartengono l’uomo e altre grandi scimmie. È un gruppo molto vario, in cui è possibile trovare sia un lemure topo di 30 grammi che un gorilla adulto di 200 kg. Questo ordine di animali è caratterizzato, tra le altre cose, dall’avere cinque dita su mani e piedi, visione binoculare a colori e unghie invece di artigli, con pollice opponibile.

Sfortunatamente, è anche un ordine molto minacciato. Pensate che il 60% dei primati potrebbe scomparire nei prossimi 25 anni, per colpa dell’egoismo del genere umano.

I primati del naso umido

I primati più lontani da noi, nella scala evolutiva, sono gli strepsirrini, il cui nome significa “naso ricurvo”. Questo fatto è dovuto al fatto che hanno il naso umido (rinario), perché in tal modo proteggono meglio il loro olfatto, uno dei loro sensi più importanti.

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A questo gruppo appartengono le oltre 100 specie di lemuri che popolano il Madagascar, animali caratterizzati da vocalizzazioni molto caratteristiche e una sorprendente comunicazione olfattiva. Tra questi c’è il famoso e caratteristico Lemure dalla coda ad anelli.

Tra gli strepsirrini sono inclusi anche molti animali notturni, come lorisidi e galagidi. Sono purtroppo gruppi di primati pericolosamente minacciati dal traffico illegale di animali esotici.

I primati dal naso semplice

Il resto dei primati è noto come haplorrhini, cioè “dal naso semplice”, perché in questo caso il rinario (o tartufo) non è sviluppato, il che consente l’apparizione, in molti di questi primati, di volti riconoscibili e con un’accentuata espressione facciale.

All’interno di questo gruppo ci sono i tarsii, caratterizzati da occhi grandi, piedi allungati e corpo piccolo. Il loro habitat è limitato all’Indonesia, dove sono considerati animali demoniaci.

Lasciando i tarsii nella loro particolare famiglia di primati, il resto degli haplorrhini sono i simiiformes, e sono divisi in scimmie del “vecchio” mondo e del “nuovo” mondo.

Scimmie del nuovo mondo

Tutti i primati di questo gruppo vivono nell’America centrale e meridionale. È in questo gruppo di scimmie che troveremo quelli con la coda prensile. Questo significa che molti di loro possono usare la coda come un quinto arto.

La coda prensile non solo permette a questi primati di appendersi ai rami degli alberi, ma può anche servire per raccogliere oggetti e grattarsi. Come vedete, la coda è dotata di grande sensibilità, funzionando come una vera e propria mano, una specie di braccio supplementare. Un esempio di questa abilità è particolarmente evidente negli esemplari di scimmie cappuccine.

Questo gruppo di primati si nutre principalmente di frutti e ha un muso appiattito con narici laterali. Sono primati strettamente legati agli alberi e molto colpiti dalla deforestazione.

In questo gruppo troviamo uistitì, tamarini e scimmie leonine, che sono alcuni dei primati più piccoli.

L’uistitì pigmeo pesa poco più di 100 grammi. Oltre a loro, vale la pena menzionare anche le scimmie urlatrici (aotus), le scimmie notturne (alouatta caraya) e le scimmie ragno (atele).

Le scimmie del nuovo mondo possono contare sull’uso della coda prensile. Si tratta di un vero e proprio braccio supplementare che serve per svolgere un’infinità di azioni. E’ una proprietà condivisa da molti primati della famiglia degli haplorrhini.

Scimmie del vecchio mondo

Questi primati che abitano in Africa e Asia vengono anche chiamati catarrhini, che significa “naso stretto”. Questi esseri viventi sono sprovvisti di coda prensile e di solito hanno calli sui glutei. La maggior parte di queste scimmie appartengono a un grande gruppo chiamato cercopitecidi, e hanno tra i loro ranghi esemplari molto interessanti, come babbuini, macachi, cercopitechi e colobi.

Il più grande di tutti è il mandrillo, che può raggiungere i 50 kg di peso. Tuttavia, ci sono anche piccoli cercopitecidi, come il cercopiteco nano, che raggiungono a malapena il chilo.

Ominoidi

Siamo arrivati ​​al gruppo dei primati senza coda, dove troviamo il gibbone. Si tratta di un primate molto speciale che si muove sfruttando la brachiazione, vale a dire la sua capacità di usare braccia e gambe per spostarsi, oscillando, tra i rami degli alberi.

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Autore: Carlos Octavio Uranga

Il resto degli ominoidi sono le cosiddette grandi scimmie. La specie Homo sapiens appartenente al genere umano, è inclusa in questo gruppo. Qui, ci troviamo accanto a gorilla, scimpanzé, bonobo e oranghi.

La maggior parte di essi si trova in Africa e, di fatto, gorilla, scimpanzé e bonobo possono condividere il medesimo habitat, anche se ciò sta diventando sempre meno frequente. I bonobo e gli scimpanzé sono molto simili fisicamente, ma hanno culture radicalmente diverse.

Questo gruppo è caratterizzato dall’avere le più alte capacità cognitive rispetto a tutti gli altri primati. Ci sono membri di molte di queste specie che sono stati in grado di comunicare con gli umani attraverso il linguaggio dei segni e di comportarsi in modo simile a noi, per quanto riguarda la sepoltura dei morti.

Sfortunatamente, è anche un ordine molto minacciato. Secondo gli ultimi dati, è possibile che il 60% dei primati possa scomparire prima dei prossimi 25 anni. E’ triste e grottesco, allo stesso tempo, che i primati “meno” evoluti finiscano per essere sterminati da quello teoricamente “più” intelligente.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.