I funghi dei gatti
Nell’ambiente esistono molte varietà di funghi che possono trovarsi tanto per terra come nella materia organica. Sono resistenti al calore, vivono durante lunghi periodi e possono entrare in contatto con il corpo del vostro gatto attraverso le vie respiratorie o qualche ferita nella pelle.
Le malattie causate dai funghi si possono dividere in due categorie: quelle che colpiscono solo la pelle, come ad esempio la tigna o il mughetto, e le malattie sistemiche, cioè quelle che riescono a raggiungere il fegato, i polmoni, il cervello e altri organi interni. In quest’articolo vogliamo condividere con voi tutto ciò che c’è da sapere sui funghi dei gatti.
Che malattie possono provocare i funghi nei gatti
Le malattie sistemiche provocate dai funghi, in generale, colpiscono quei gatti che presentano già qualche malattia cronica o quelli denutriti. La maggior parte di queste malattie non sono facilmente riconoscibili e sono difficilmente curabili. Per diagnosticarle, a seconda dei casi, vengono usate radiografie, biopsie, colture e esami del sangue. Normalmente colpiscono i gatti, eccetto la sporotricosi che può anche colpire gli esseri umani.
Un’altra di queste malattie è la criptococcosi, provocata da un fungo lievitiforme chiamato Cryptococcus neoformans. È una malattia ricorrente nei gatti, siano essi giovani o adulti. Si contrae per l’inalazione delle spore che si trovano per terra, in zone altamente contaminate dagli escrementi degli uccelli, specialmente dei piccioni. Se il gatto ha una deficienza immunologica, il rischio di infezione è maggiore.
I sintomi della criptococcosi nasale includono starnuti, tosse, problemi di respirazione e presenza di mucosa con sangue in una o in entrambe le fosse nasali. Questa infezione si può estendere fino al cervello e causare meningite e danni oculari, compresa la cecità.
Esiste anche un tipo di criptococcosi cutanea, i cui sintomi sono dei rigonfiamenti sul naso, sul muso e sul collo. La criptococcosi neurologica, invece, può presentare una sintomatologia molto varia, a seconda della zona colpita dall’infezione. Tali sintomi possono includere cecità, convulsioni, mancanza di coordinazione o una leggera inclinazione della testa. La diagnosi può essere effettuata attraverso una biopsia del tessuto.
Altre malattie feline causate dai funghi
L’istoplasmosi è una malattia provocata da un fungo chiamato Histoplasma capsulatum ed è molto comune nella zona centrale degli Stati Uniti, nelle regioni dei Grandi Laghi, sugli Appalachi, in Texas, nella valle del Mississipi e in Ohio: in queste aree, l’alta presenza di nitrogeno nel sottosuolo favorisce la crescita di questo fungo.
Nella maggior parte dei gatti, l’istoplasmosi causa febbre, perdita dell’appetito, debolezza, perdita di peso e zoppia. Anche gli occhi, il fegato, il sistema respiratorio e la pelle possono esserne compromessi. Un’efficace cura è quella a base di antimicotici, come ad esempio l’itraconazolo. Nonostante ciò, molti gatti muoiono a causa di questa infezione, eccetto quelli a cui viene diagnosticato un problema respiratorio lieve.
D’altra parte, anche la sporotricosi può danneggiare la salute del vostro gatto. Si tratta di un’infezione cutanea poco comune, provocata dalle spore di un fungo del tipo Sporothrix schenkii che si trova nel suolo. Queste spore di solito contagiano il gatto attraverso le ferite della pelle, oppure per ingestione o inalazione. La malattia colpisce con più frequenza i gatti maschi, che sono soliti gironzolare in terreni molto ampi ed estesi, come ad esempio le praterie. È diffusa soprattutto nel nord e nel centro degli Stati Uniti, in valli, fiumi e sulle coste.
I gatti colpiti da questa infezione presentano ferite cutanee, come noduli e ulcerazioni, nelle zampe, sul muso o sulla coda. Il pelo che si trova intorno al nodulo cade e lascia scoperta una zona umida e ulcerata.
Una volta diagnosticata l’infezione, il gatto potrà ricevere un trattamento, con chetoconazolo o con itraconazolo, durante un periodo che può durare da 1 a 2 mesi.
Infine, un’altra malattia causata da funghi è la dermatofitosi, più conosciuta come tigna. Questo fungo colpisce, di norma, la pelle, le unghie e il pelo del gatto. È altamente contagiosa e può colpire anche gli esseri umani. Generalmente colpisce i cuccioli di gatto con meno di un anno. I sintomi includono piccole chiazze prive di pelo che si formano nella pelle del gatto, che presenta un aspetto sbucciato e leggermente infiammato.
Fra i trattamenti impiegati per frenare l’avanzamento della tigna, ne troviamo alcuni a base di itraconazolo, terbinafina e lufenuron.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.