Gatti e letteratura: ispirazione per gli scrittori
Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Rodríguez
Cosa avranno di così speciale i gatti per aver suscitato tante passioni negli scrittori nel corso dei secoli? Il culto quasi divino di culture come quella egiziana per questi animali è noto a tutti. Forse perché il gatto è senza dubbio uno degli animali domestici più diffusi? In questo articolo parliamo di gatti e letteratura.
Alcuni fra i più grandi scrittori hanno immortalato il legame tra l’uomo e il gatto nelle loro opere. Nel corso della storia della letteratura, possiamo trovare numerosi esempi di autori che hanno dichiarato il loro amore verso questi animali, che sono diventati una fonte di ispirazione per le loro opere.
Gatti e letteratura
Sebbene non esista una teoria confermata su questa relazione, la ragione più probabile risiede nel carattere simile che hanno gli scrittori e i gatti. La scrittura è di solito un processo individuale, solitario, che tende a durare nel tempo.
Facendo un parallelismo, si potrebbe affermare che gli scrittori e i gatti hanno in comune un carattere indipendente, stabile e solitario.
Si può dire anche che le lunghe ore che uno scrittore trascorre seduto a riflettere davanti a una macchina da scrivere o al computer non sono un problema per un gatto, poiché si adatta perfettamente a questa situazione.Scrittori amanti dei gatti
Ci sono innumerevoli scrittori che hanno dichiarato apertamente la loro preferenza nella scelta di un compagno felino, rispetto all’altro grande amico animale, il cane. Uno dei casi più emblematici è quello di Ernest Hemingway, che ha confessato spesso il suo amore verso queste creature.
L’autore di opere come Il vecchio e il mare visse con il suo gatto, Snowball, dal 1931. Pensate che i discendenti di questo gatto furono più di 50 e che oggi alcuni esemplari si trovano presso la casa-museo dell’autore, in Florida.
Un altro dei grandi autori del XX secolo, Charles Bukowski, una volta dichiarò: “Nella mia prossima vita, voglio essere un gatto. Per dormire 20 ore al giorno e aspettare che mi nutrano”. Bukowski viveva con 9 gatti.
A parte il fascino di questi animali, la letteratura mondiale è piena di opere e racconti che dimostrano l’ispirazione dei loro autori nel mondo felino. Se facciamo un viaggio nell’età d’oro della letteratura spagnola, Lope de Vega può essere considerato il “drammaturgo felino” per eccellenza.Il suo lavoro intitolato La gatomaquia parla dell’amore felino e del dolore, ma riflette perfettamente le capacità di osservazione di Lope de Vega nel mondo che lo circonda.
Anche l’opera di Haruki Murakami è un celebre esempio del rapporto tra letteratura e gatti, e lo ha trasposto in numerosi libri, con particolare enfasi su testi surrealisti come La città dei gatti. Un altro autore illustre come Jorge Luis Borges aveva una tale devozione per il suo animale domestico da dedicare una poesia al suo gatto, Beppo.
L’elenco degli amanti dei felini continua con geni della letteratura come Julio Cortázar, Charles Dickens o Edgar Allan Poe. Inoltre, queste creature silenziose sono state fedeli amiche di geni di altre discipline come il grande compositore Richard Wagner o il pensatore e inventore Isaac Newton.
Chi lo sa ma magari gli scrittori e i gatti intraprendono un viaggio insieme, ed è più che evidente che i gatti siano fortemente legati al mondo della creatività. È innegabile che i gatti siano un’importante fonte di ispirazione per i loro proprietari e compagni.
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Andón, P., Castro, A., Ibañez, A., Llop, J.C., Marsé, B., Pardo, C., Romero, F. & Sanz, M. (2011).Perros Gatos y Lémures: Los escritores y sus animales. España: Errata Naturae.
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