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Gerald Durrell: un meraviglioso divulgatore e amante della natura

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Gerald Durrell è stato un naturalista che ha posto le basi dell'allevamento negli zoo e ha scritto una grande quantità di libri autobiografici in chiave umoristica.
Gerald Durrell: un meraviglioso divulgatore e amante della natura
Samuel Sanchez

Scritto e verificato il biologo Samuel Sanchez

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Sebbene in genere gli scienziati e i ricercatori vengano associati a un linguaggio tecnico, difficile da capire e trasmettere, non sempre è così. Gerald Durrell è un esempio di questa stupenda eccezione.

Le scienze biologiche di solito sono intese come impermeabili fonti di conoscenza che solo pochi specialisti riescono a interpretare. Nonostante ciò, come già indicato, esistono molteplici figure che sono state capaci di superare questa barriera facendo appassionare migliaia di lettori estranei al mondo naturale.

Un numero sempre maggiore di scienziati che si dedicano anima e corpo a far arrivare il proprio lavoro ben oltre la propria cerchia, affinché tutte le persone possano informarsi e conoscere meglio la natura.

In questo articolo vi parliamo di uno di loro, Gerald Durrell, un esperto narratore che ha aiutato a gettare le basi della divulgazione scientifica in tutto il mondo.

Dall’infanzia alla scrittura della trilogia di Corfù

Gerald Durrell nacque in India nel 1924, ma pochi anni dopo la sua famiglia si trasferì a Corfù, isola della Grecia. Per via del suo clima mediterraneo e la sua geografia accidentata, questo luogo permise a Gerald di entrare in contatto con la natura fin da bambino.

Sin dal suo arrivo sull’isola, scaturì la sua vocazione come scienziato, divulgatore e scrittore. Con il passare del tempo non solo acquisì conoscenze, ma lasciò anche volare la sua immaginazione. A ciò si devono i suoi primi tre libri autobiografici, la Trilogia di Corfù.

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Fotografia: durrell.org

A detta dello stesso autore, la trilogia ruota intorno alla «sua famiglia e altri animali, insetti e parenti vari, e il giardino degli dei». Sono romanzi di facile lettura, inoltre sono considerati un classico dell’ecologia divulgativa.

In ognuno di questi romanzi, Gerald racconta la sua infanzia nei minimi dettagli, dai variopinti familiari che lo circondavano fino alle scoperte naturali e le ricerche realizzate da bambino.

Bisogna capire che queste memorie risalgono agli Anni ’40, motivo per cui la concezione della natura era molto diversa rispetto a quella odierna. Il giovane Gerald catturava molti esemplari insieme a uno dei suoi docenti e dedicava ore a osservarli e studiarli con i mezzi più rudimentali possibili.

Questi libri emanano umorismo e allegria, ma soprattutto fascino per il mondo naturale. Tra le loro pagine possiamo ricordare le esperienze che ci hanno formato come veri appassionati del mondo animale. Chi non ricorda di essere rimasto incantato la prima volta che ha osservato un ragno intento a tessere la sua ragnatela?

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Spedizioni e natura

Dopo aver lavorato in uno zoo inglese per diversi anni, Gerald abbandonò la sua casa nel 1946 e ideò le sue personali spedizioni in cerca di animali sconosciuti. Gli esemplari venivano catturati e venduti agli zoo più prestigiosi.

Ancora una volta, dobbiamo considerare l’epoca di queste imprese. A quel tempo, l’unica forma di rifornimento per l’educazione zoologica era costituita dagli esemplari catturati e l’allevamento in cattività sarebbe arrivato pochi anni dopo. Oltre a ciò, Gerald seguiva un criterio molto rigido:

  • Manteneva e nutriva i suoi animali sempre con le migliori opzioni a disposizione.
  • Non catturava più di quelli che poteva portare con sé in buone condizioni.
  • Non catturava esemplari per il loro prezzo di mercato, ma per il loro valore scientifico.

Il suo motore principale non era il beneficio in termini di guadagno, bensì l’educazione ambientale tramite gli zoo e la ricerca di programmi di allevamento in cattività. In seguito a ciò, il costo delle sue spedizioni lo fece finire in bancarotta.

La foresta ubriaca è una delle opere più riconosciute di questo autore, in cui narra in chiave umoristica molte delle avventure vissute durante le sue spedizioni.

Il Jersey zoo di Gerald Durrell

Gerald si lanciò nel mondo della scrittura dopo le sue scoperte scientifiche e ciò gli conferì una certa fama come naturalista e gli restituì uno stato monetario ottimale.

Grazie i suoi risparmi, riuscì a fondare il Jersey zoo nel 1958, uno stendardo per l’allevamento in cattività. La popolarità dello zoo accrebbe e con essa l’organizzazione per la conservazione fondata dallo stesso Durrell, The Jersey Wildlife Preservation Trust (oggi conosciuta come Durrell Wildlife Conservation Trust).

Durante gli Anni ’70, l’organizzazione divenne un ente pioniere nella conservazione delle specie e Durrell venne riconosciuto come figura per eccellenza nella tutela e nel rispetto verso gli animali. Le sue linee guida nella gestione dello zoo gettarono le basi del pensiero attuale e si trovano plasmate nel libro L’anniversario dell’arca:

  • Lo scopo principale di uno zoo deve essere agire come riserva di specie in pericolo, che hanno bisogno di essere allevate in cattività per poter sopravvivere.
  • Un animale deve trovarsi in uno zoo solo come ultima soluzione, quando tutti gli sforzi per salvarlo nel suo ambiente naturale non hanno sortito gli effetti sperati.
  • Gli zoo non devono essere aperti con il solo intento di intrattenere gli ospiti e le specie non minacciate devono essere reintrodotte nel loro habitat naturale.
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Henry Cavill | Fotografia: Durrell Wildlife Conservation Trust

Gerald Durrell, pioniere e scrittore

In sintesi, Gerald Durrell è stato una figura essenziale per la divulgazione scientifica e la conservazione di specie a livello globale. I suoi libri affrontano un vasto ventaglio di argomenti, di fatto scrisse più di venti romanzi autobiografici.

Il famoso attore Henry Cavill (SupermanThe Witcher) è stato uno degli ambasciatori dell’organizzazione di Durrell più mediatici. È inoltre riuscito a manifestare il suo sostegno al progetto di conservazione del famoso naturalista in diversi modi, anche con l’hashtag #doitfordurrell.


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