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Gli animali dell'arca di Noè

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L'arca di Noè, così come il diluvio universale, sono due delle storie bibliche più conosciute al mondo. La prima però si distingue per l'incredibile capacità dell'arca di contenere ogni specie di animale esistente sul pianeta.
Gli animali dell'arca di Noè
Elsa M. de Arribas

Scritto e verificato la biologa Elsa M. de Arribas

Ultimo aggiornamento: 05 dicembre, 2022

Nella Bibbia, in particolare nella Genesi, si parla della decisione di Dio di punire gli uomini per il loro comportamento corrotto. Le loro azioni erano pervase dalla violenza e corrotte dal peccato. Inizia così la storia dell’arca di Noè, della sua costruzione e delle diverse specie di animali che conteneva.

Secondo documenti scritti, Noè aveva il compito di custodire almeno una coppia di ogni animale che esisteva sulla Terra. In questo modo si sperava di salvaguardare il futuro e il ripopolamento del pianeta dopo l’alluvione. Continuate a leggere questo articolo e scoprite quali furono gli animali che salirono sull’arca di Noè.

Perché è stata costruita l’arca di Noè?

Dio ordinò a Noè, considerato un uomo giusto, di costruire una grande arca, dove ci fosse posto per una coppia di tutti gli animali del mondo. L’arca è stata costruita con legno di Gopher ed è stata allestita in modo che sia gli animali che gli esseri umani potessero stare comodi al suo interno.

Quando Noè finì di costruire l’arca, Dio gli rivelò il suo piano. Stava per scatenare un diluvio che avrebbe attraversato la terra e ne avrebbe rimosso il male. Ciò significava che l’arca sarebbe stata la loro salvezza, poiché avrebbe affrontato l’acqua e sarebbe rimasta a galla mentre si manifestava la suddetta calamità.

Quali animali entrarono nell’arca di Noè?

L’ordine dato era di includere una coppia di ogni specie animale per poter successivamente ripopolare la Terra. Dio includeva tutti gli animali, dai vertebrati come rettili, anfibi, mammiferi o uccelli agli invertebrati.

Tuttavia, Dio ha suddiviso il numero di individui di ciascuna specie a seconda che fossero “animali puri” o “animali impuri”. Del primo gruppo sarebbero state incluse sette coppie, maschio e femmina, mentre delle seconde ne sarebbe stata inclusa solo una coppia.

Animali considerati “puri”

Come accennato in precedenza, Dio non ha classificato tutti gli animali allo stesso modo. Li suddivide in due gruppi, a seconda che li consideri puri o impuri.

In questo gruppo sono inclusi tutti quegli animali che i credenti potevano mangiare. Ciò include alcuni ruminanti con zoccolo diviso; tra gli animali acquatici potevano nutrirsi solo di quelli dotati di pinne e squame.

Per quanto riguarda gli uccelli, era permesso nutrirsi solo di un piccolo gruppo, come i polli. Si potevano mangiare insetti con ali e quattro zampe purché si muovessero saltando, come cavallette o grilli.

Così Dio disse: «Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. D’ogni animale mondo prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina.»

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Animali “immondi” o “impuri”.

Riguardo al resto degli animali, Dio disse: «Degli animali che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina. Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto.»

La domanda che ci si pone è quali animali Dio considerava impuri, dal momento che non più di un paio di questi potevano entrare nell’arca. L’elenco è raccolto in Levitico 11:3-6, che spiega dettagliatamente quali fossero le caratteristiche di questi animali.

Era proibito avvicinarsi ai ruminanti senza zoccolo diviso, come la lepre, il cammello o il coniglio. Né era permesso nutrirsi del maiale perché, pur avendo gli zoccoli, non era un ruminante.

Non permetteva di nutrirsi di uccelli notturni, spazzini o di grandi dimensioni, come lo struzzo, la cicogna o l’avvoltoio. Inoltre, anche le rondini, i pipistrelli, i gufi o le civette non potevano essere mangiati.

Erano considerati impuri anche gli insetti con quattro zampe, ma dotati di ali, come pure tutti quegli animali che strisciano per terra o che hanno molte zampe, come ad esempio lucertole, salamandre, donnole o millepiedi.

Quando è apparso il primo racconto dell’arca di Noè?

Era l’anno 1844, tra le rovine del palazzo assiro di Ninive, quando Austen Henry Layard trovò le prime tavolette cuneiformi. Queste tavolette sono la prima testimonianza scritta ritrovata, e raccontavano diverse storie, alcune delle quali apparivano anche nella Bibbia.

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Tra queste storie c’erano il diluvio universale e l’arca di Noè, le stesse storie che si trovano nel libro della Genesi. Ma fu solo nel 1872 che ci si rese conto che queste storie erano narrate su quelle tavolette.

Ciò ha dimostrato, in un certo senso, che le storie della Bibbia hanno un contesto storico. Sono state recuperate altre tavolette e completati dei frammenti, mettendoli insieme come un puzzle. Così è stata ricostruita la storia più antica del mondo, che ha più di 2000 anni di storia: questa storia ha il nome di Gilgamesh.

Da libri emblematici come la Bibbia si possono estrarre eventi iconici della religione.

Come potete vedere, la storia dell’arca di Noè e degli animali da lui “salvati” ha un contesto più enigmatico di quanto sembri. Naturalmente, la classificazione delle specie come “pure” e “impure” manca di supporto scientifico, ma come aneddoto risulta essere abbastanza curioso.


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