I serpenti nella cultura popolare
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Molti animali, per via del loro aspetto o delle loro caratteristiche, sono diventate parte del nostro bagaglio culturale. Nel corso della storia, l’uomo li ha utilizzati come veri e propri simboli. I serpenti nella cultura popolare sono uno dei migliori esempi di ciò. Ripudiati da alcuni e adorati da altri, questi animali striscianti non smettono di affascinarci.
Il rapporto tra esseri umani è serpenti risale a migliaia di anni fa. Molte popolazioni e civiltà, come l’Egitto dei Faraoni, consideravano questi animali delle vere e proprie divinità. Prova ne è la famosa leggenda di Cleopatra. O, ancora, il mito cristiano di Adamo ed Eva, la morte di Laocoonte o Ercole bambino che stritola i due serpenti inviati da Era.
Il Cristianesimo e i serpenti
Secondo alcune religioni, come quella cristiana, i serpenti rappresentano una delle forme del diavolo. Come tutti sapete, è proprio il serpente a tentare Eva con la famosa mela, provocando l’ira di Dio e la successiva cacciata dal Paradiso Terrestre. Nella cultura cattolica, sono tantissimi i Santi e gli Angeli rappresentati mentre schiacciano, con i piedi, questo temutissimo rettile.
Nonostante ciò, esistono altre connotazioni che si discostano da questa fama negativa dei serpenti, tanto nel cristianesimo come in altre culture. Il bastone di Mosè, ad esempio, diventa un serpente per spaventare il Faraone. Anche l’interpretazione del mito di Adamo ed Eva per molte culture ci mostra il serpente come simbolo della conoscenza. Non a caso, i medici usano come simbolo il bastone di Asclepio (ovvero un serpente attorcigliato su un bastone).
I serpenti nella cultura egizia e in altre civiltà
Per gli egiziani, i serpenti avevano significati diversi. La dea Uadjet (anche nota come Uto), veniva rappresentata come un cobra, ed era la protettrice del Basso Egitto. Era anche il simbolo del fuoco e Signora dei cieli, da cui dipendeva la fertilità e la produttività della terra.
I serpenti rappresentavano anche Apophis, che è una delle forme di caos che tenta di fermare la barca solare dell’onnipotente Ra. Nonostante fosse visto come un demone, era comunque venerato, perché senza Apophis la notte non sarebbe mai arrivata.
D’altra parte, se andiamo indietro nel tempo fino ai Sumeri (4500-2000 a. C.), il serpente appare anche legato alla vita eterna nel famoso scritto Epopea di Gilgames, il più antico poema dell’umanità.
Uno dei simboli più antichi e più sorprendenti tra i serpenti nella cultura popolare, è l’Uroboro, il serpente che si morde la coda, che rappresenta il ciclo della vita.
Questo simbolo appare in luoghi diversi come l’antico Egitto, nella cultura greca o nordica, dove Jörmundgander, un serpente colossale e dominatore dei mari, è l’eterno nemico del dio Thor.
Serpenti nella cultura asiatica
Anche per l’induismo il serpente ha una forte componente sacra. Shiva, una delle divinità più importanti di questa religione, è rappresentata in molte occasioni come un cobra.
Nella cultura asiatica ha il suo spazio in astrologia e arti marziali ed è rappresentato in più monumenti. Come in molte altre parti del mondo, i serpenti fanno parte del mito dei draghi. In Cina, Nüwa e Fuxi, sono divinità con la coda di serpente, responsabili della creazione della razza umana, simboli di saggezza e persino della scrittura.
Serpenti per i nativi americani
I serpenti appaiono anche nella cultura popolare dei nativi americani. Per i Maya, una delle loro più grandi divinità era Quetzalcóalt, il “serpente piumato”. Era probabilmente il dio più importante e ha rappresentazioni in più piramidi e monumenti. Amaru è un’altra divinità di paesi come il Perù, in questo caso raffigurato come un serpente alato.
Nel continente americano, i serpenti hanno sempre rappresentato qualcosa di divino e magico. Il dio più importante dei Maya, era Quetzalcóalt, il “serpente piumato”.
I serpenti nella cultura greca
Nella mitologia greca e più tardi nella mitologia romana, come detto prima, Asclepio è considerato il dio della medicina. Il suo bastone è circondato da due serpenti, conseguenza del fatto che spesso venivano usate delle vipere non velenose, nei rituali di guarigione.
Gli stessi greci inventarono il mito di Basilisco, il “re dei serpenti”, che poteva uccidere o pietrificare con un solo sguardo i suoi nemici. Oggi, i più piccoli lo conosceranno per essere uno dei nemici del mago teenager Harry Potter.
Purtroppo, nonostante il fatto che molte culture abbiano adorato questi animali, nella storia recente l’esistenza di numerosi miti sulla loro pericolosità li ha portati alla persecuzione e ad essere costantemente vittime di abusi. Per esempio, in Italia la maggior parte delle specie di serpenti sono per lo più innocue e dovremmo imparare a rispettare la loro natura, lasciandoli vivere in pace.
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