Il capriolo, un mammifero pacifico e solitario
Il capriolo (nome scientifico Capreolus capreolus) è un mammifero appartenente alla famiglia dei cervi. La sua area di distribuzione copre parte dell’Europa centrale fino ad arrivare alla Cina settentrionale.
Caratteristiche del capriolo
Il capriolo è il più piccolo dei cervi europei. Presenta un certo dimorfismo sessuale: i maschi sono più grandi delle femmine. Tra le sue caratteristiche ci sono gli arti posteriori, estremamente potenti, adatti al salto.
Per quanto riguarda la morfologia, le caratteristiche più evidenti sono una striscia nera sul muso, le grandi orecchie e uno scudo anale bianco con il pelo ispido che circonda la coda. Hanno le corna con tre punte, che “perdono” durante l’inverno, a novembre e a dicembre, ma che si riformano dopo due mesi circa.
Fa la muta due volte all’anno, in primavera e in autunno. In inverno il mantello è più folto e di colore grigio, mentre in estate è corto e presenta un’ampia varietà di sfumature, che vanno dall’arancio al marrone. Fa eccezione il capriolo del sud della Spagna, che in estate mantiene la tonalità grigia del mantello.
Habitat e dieta
Il capriolo vive prevalentemente nelle aree boschive in cui può ripararsi e trovare cibo. Il suo habitat per eccellenza sono le aree ricche di arbusti e con un’ampia diversità botanica. A volte si spingono ad esplorare e sfruttare gli ambienti agricoli.
Per quanto riguarda la dieta, sono abbastanza selettivi. Preferiscono consumare sostanze vegetali con un alto valore nutritivo, ma a basso contenuto di fibre. Tuttavia, soprattutto in Europa, la loro dieta è costituita da cereali.Distribuzione geografica
Il capriolo abita un’area molto vasta, che va dall’Europa centrale alla Cina settentrionale. Tuttavia, non è presente in un gran numero di paesi europei, in particolare nei seguenti:
- Irlanda.
- Corsica.
- Sardegna e Sicilia.
- Peloponneso (regione greca) e Grecia meridionale.
- Creta.
- Cipro.
- Scandinavia settentrionale.
Comportamento del capriolo
I caprioli sono animali solitari, a differenza della maggior parte dei Cervidi, che mostrano un comportamento gregario e abitudini di gruppo. Tuttavia, è stato osservato che i caprioli si raggruppano insieme quando le condizioni dell’habitat lo richiedono.
I caprioli tendono a marcare il territorio: il maschio lo fa rilasciando delle sostanze chimiche attraverso le sue ghiandole odorose. La marcatura viene eseguita sfregando la testa e il collo contro la vegetazione e scavando nel terreno.
Grazie a questa marcatura, difende il territorio facendo una serie di versi simili a quelli dei cani; ecco perché si dice che “abbaia”. Normalmente, la marcatura avviene durante la stagione degli amori e durante la perdita delle corna.
Stato di conservazione
Per fortuna il capriolo non è mai stato classificato tra le specie a rischio di estinzione, ma piuttosto ad un livello di preoccupazione minore. Tuttavia, lo spostamento non regolamentato degli esemplari durante le campagne di ripopolamento può portare alla perdita delle caratteristiche genetiche ed ecologiche.
Tra i principali fattori che minacciano la specie, ci sono:
- La caccia: negli ultimi anni il capriolo è stato rivalutato come trofeo di caccia.
- Predazione da parte del lupo (Canis lupus), soprattutto nel nord della Spagna.
- Diverse patologie e parassiti.
- Riduzione del suo habitat.
- Introduzione di specie invasive o tossiche, sia vegetali che animali.
- Perdita di informazioni genetiche tipiche delle popolazioni autoctone a causa delle politiche di ripopolamento non regolamentato.
Attualmente, il numero di esemplari di C. capreolus sta aumentando. Si stima che ci siano un totale di 15 milioni di esemplari adulti in Europa centrale.
Curiosità sul capriolo
Il capriolo segue il cosiddetto “ciclo dei palchi”: durante questo ciclo, come abbiamo visto in precedenza, perde le corna in inverno per poi “recuperarle” in estate, quando ricrescono.
I palchi hanno un ruolo ed un significato molto importante: infatti, dato che ogni anno si rinnovano, ci danno delle preziose informazioni sullo stato di salute dell’animale.
Alla base del palco troviamo la rosa, che è attaccata agli steli del cranio: più grande è la rosa, più è anziano il capriolo. Sulle stanghe possiamo notare le perle e i solchi.
Il corno in formazione subisce una serie di modifiche, poiché è ricoperto da una struttura muscolare che diventerà un tessuto cartilagineo e, successivamente, un osso. Questo osso viene chiamato “velluto”. Questa trasformazione avviene durante i mesi di dicembre e gennaio.
Nel mese di febbraio, si formano le rose alle basi delle corna. Negli esemplari giovani la crescita è perpendicolare, mentre negli adulti è inclinata. Inoltre, negli adulti si accorciano ogni anno. Tra marzo e maggio iniziano a marcare il territorio e questa fase è caratterizzata da aspre lotte territoriali e dalla dispersione dei giovani.
Durante la stagione degli amori, si possono vedere delle tracce circolari o a forma di otto: sono le orme delle corse dei maschi verso le femmine.
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