Il megalodonte, uno squalo gigante estinto

Il megalodonte era uno squalo gigante che si stima superasse i 16 metri di lunghezza; si ritiene inoltre che il suo morso fosse 10 volte più potente di quello dello squalo bianco
Il megalodonte, uno squalo gigante estinto
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Tra tutti gli animali estinti che un tempo popolavano il nostro pianeta, il temuto megalodonte (Carcharodon megalodon) è una delle specie che attira maggiormente l’attenzione degli studiosi e la curiosità degli appassionati di animali.

Il megalodonte, uno squalo gigante estinto, era uno dei predatori più terribili che popolavano i nostri mari.

La scoperta

Il megalodonte è un parente estinto dello squalo bianco che visse negli oceani durante l’era Cenozoica, quindi probabilmente più di 12 milioni di anni fa. Si ritiene che alcuni esemplari di questo animale abbiano raggiunto i 18 metri di lunghezza. Popolava la maggior parte dei mari del mondo e si ritiene che fosse una specie chiave negli ecosistemi in cui abitava.

È interessante notare che in passato era piuttosto comune trovare i denti di megalodonte e nel Rinascimento si pensava che fossero lingue di drago fossilizzate. Solo nel XVII secolo un naturalista danese li identificò e classificò come denti di antichi squali.

Dente del megalodonte


Quanto era grande un megalodonte?

In seguito, nel XIX secolo, questa specie venne classificata e si attribuì un nome e un cognome al megalodonte. Per gli studiosi era difficile immaginare le dimensioni di questo animale, dal momento che essendo un pesce cartilagineo come il resto degli squali difficilmente avrebbe potuto fossilizzarsi. Per quanto riguarda i resti, sono stati trovati solo denti e vertebre fossilizzate, che hanno permesso di stimarne le dimensioni.

Tuttavia, è difficile stimare la lunghezza di un animale estinto con così pochi reperti fossili. La ricostruzione della sua mascella è stata complicata e molti scienziati hanno provato a stimarne le dimensioni. A ogni modo, la maggior parte di loro concorda sul fatto che avrebbe potuto superare i 16 metri.

Si ritiene anche che il megalodonte abbia potuto facilmente superare le 60 tonnellate di peso. Stiamo parlando quindi di uno squalo enorme, molto più grande dello squalo bianco, il quale raggiunge a malapena i sette metri e pesa quasi due tonnellate.

Si ritiene che il morso del megalodonte fosse cinque volte più potente di quello di un tirannosauro e fino a dieci volte più potente di quello dello squalo bianco. Per questo motivo, si pensa che si dedicasse alla caccia della balena più grande del mondo. Si pensa che fosse in grado di tagliare e rompere le ossa, quindi tutti i mammiferi marini erano potenziali prede di questo animale.

Megalodonte in mare

Dagli studi sul megalodonte è emerso che gli esemplari giovani preferivano cacciare piccoli cetacei come delfini e leoni marini, mentre gli adulti sarebbero stati in grado di uccidere i capodogli. Si pensa, infatti, che il megalodonte fosse in grado di fratturare facilmente la gabbia toracica della sua preda, causandone una morte molto rapida.

Perché il megalodonte è scomparso?

Esistono molte teorie sul perché il megalodonte sia scomparso. I principali responsabili sarebbero stati l’abbassamento dei livelli del mare e il raffreddamento degli oceani, in quanto si trattava di una specie abituata a vivere in acque calde. Un’altra possibile causa della sua scomparsa potrebbe essere la diminuzione del numero delle sue prede, perché mentre i delfini e le orche prosperavano cacciando prede più piccole, il megalodonte poteva facilmente rimanere senza cibo.

Come nella maggior parte dei casi di estinzione, è probabile che alla fine la somma di vari fattori abbia portato alla scomparsa di questo squalo gigante. Molti sostengono che la scomparsa di questa specie abbia determinato enormi conseguenze sull’evoluzione della fauna marina e in particolare su quella dei cetacei, che hanno potuto prosperare maggiormente senza essere cacciati da un predatore dalle dimensioni così imponenti.

Ricordiamo che attualmente le orche attaccano gli squali in Sudafrica, ma è probabile che quando il megalodonte solcava gli oceani la situazione fosse inversa.


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  • Pimiento, C., Ehret, D. J., MacFadden, B. J., & Hubbell, G. (2010). Ancient nursery area for the extinct giant shark Megalodon from the Miocene of Panama. PLoS one5(5), e10552.


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