Il pesce chirurgo: habitat, caratteristiche e riproduzione

Il pesce chirurgo deve il proprio nome alle spine presenti alla base della coda, armi molto pericolose e affilate che usano per difendersi.
Il pesce chirurgo: habitat, caratteristiche e riproduzione
Georgelin Espinoza Medina

Scritto e verificato la biologa Georgelin Espinoza Medina.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Il pesce chirurgo è uno dei più conosciuti al mondo grazie al film Disney “Alla ricerca di Nemo” e al suo seguito, che ha come protagonista Dory, un pesce chirurgo blu. Al di là dei personaggi sullo schermo, si tratta di un esemplare che vive sulla barriera corallina.

Con il nome di pesce chirurgo sono note diverse specie raggruppate nella famiglia Acanthuridae. Si distinguono per i colori appariscenti e sgargianti, motivo per cui sono spesso tenuti negli acquari. Nelle prossime righe vi mostreremo tutto ciò che c’è da sapere su di loro, il loro habitat, le caratteristiche, la riproduzione e altri aspetti importanti: continuate a leggere.

Habitat

Questi pesci sono di acqua salata e sono distribuiti nelle acque tropicali e subtropicali del mondo (sebbene non si trovino nel Mar Mediterraneo). Abitano le barriere coralline, presentando una maggiore diversità negli oceani Pacifico e Indiano.

Le nicchie specifiche variano da specie a specie. Ad esempio, alcuni preferiscono zone costiere con le mareggiate, fondali sabbiosi o rocciosi, tra gli altri.

Pesce d'acqua salata: Pesce chirurgo

Caratteristiche del pesce chirurgo

Gli acanturidi hanno un aspetto peculiare, un corpo appiattito lateralmente e una bocca di piccole dimensioni. In generale, si tratta di piccoli pesci che non superano i 40 centimetri di lunghezza. Tuttavia, alcuni esemplari sono più grandi. Hanno colori appariscenti, che gli donano un aspetto accattivante, rendendoli pesci ideali da tenere in acquario.

Caratteristica distintiva di questo gruppo sono le spine o lame appuntite, con le quali si difendono dai nemici. Inoltre, hanno delle pinne dorsali e anali piuttosto grandi, che attraversano gran parte della lunghezza del corpo. La pinna caudale ha una peculiare forma a tronco o di semiluna.

In alcune specie è presente dimorfismo sessuale, ossia differenze tra maschi e femmine. In particolare, queste differenze si manifestano in termini di dimensioni o alcuni aspetti della morfologia.

Una specie molto amata è il pesce chirurgo blu (Paracanthurus hepatus), dai colori molto vistosi, di un blu intenso con striature nere e la coda gialla, così come il bordo delle pinne pettorali.

Comportamento

Questi pesci sono diurni, quindi di notte cercano un rifugio per proteggersi. Durante le prime fasi di sviluppo, presentano una crescita accellerata. Si distinguono anche per la loro longevità, poiché la maggior parte degli esemplari vive fino a più di 30 anni. Durante la stagione riproduttiva è frequente osservare lotte tra maschi.

Un fatto interessante su questi pesci è che possono raggrupparsi in piccoli o grandi gruppi ai fini dell’alimentazione o riproduzione (anche con altre specie). Esistono tuttavia taxa che non seguono queste abitudini e si muovono da soli.

Alimentazione

La maggior parte dei pesci chirurgo è erbivora, ma esistono anche esemplari che si nutrono di piccoli animali. La loro dieta è ampia, e può includere plancton, alghe e detriti. Anche i denti evidenziano questa caratteristica. La bocca di solito presenta una fila di denti acuminati. Per nutrirsi possono arrivare a migrare, da zone superficiali ad altre di maggiore profondità.

Un fatto curioso è che alcuni di questi splendidi pesci si nutrono, oltre che di alghe, di una grande quantità di sedimento che favorisce il processo digestivo. Lo fanno perché hanno uno stomaco dalle pareti spesse che può resistere a questo tipo di sostanze.

Grazie alle sue abitudini alimentari, il pesce chirurgo svolge un ruolo molto importante nell’equilibrio energetico delle barriere coralline, trasformando l’energia delle piante. Inoltre, per mezzo delle sue migrazioni si occupa del trasporto e del riciclaggio dei nutrienti.

Come si riproduce il pesce chirurgo?

La riproduzione dei membri di questa famiglia è sessuata, con produzione di uova (ovipari) e fecondazione esterna. Diverse sono le strategie utilizzate, come le aggregazioni, la formazione di harem, le migrazioni e anche la deposizione delle uova nelle zone di foraggiamento. Alcune specie presentano l’ermafroditismo sequenziale, cioè possono cambiare sesso nel corso della vita.

Il comportamento riproduttivo più frequente è la deposizione delle uova in gruppo. Tale deposizione può avvenire tutto l’anno con una produzione di un numero variabile di uova. Alcuni esemplari cambiano colore durante la deposizione delle uova e in alcuni casi i maschi lottano tra loro.

Questo gruppo non è noto per le cure parentali. La schiusa delle uova avviene 2 o 3 giorni dopo la deposizione e la fecondazione. Durante il loro ciclo vitale attraversano uno stadio larvale pelagico (in acque profonde). In generale, la maturità sessuale viene raggiunta tra 1 e 2 anni di età e ogni esemplare presenta una longitudine variabile.

Stato di conservazione

Animali gialli: pesce chirurgo

Gli Acanthuridae sono classificati in 6 generi, che comprendono 83 specie in totale. Sebbene la maggior parte non sia in pericolo di estinzione, un esemplare è nella lista delle specie vulnerabili, secondo l’Unione mondiale per la conservazione della natura (IUCN). Questo è l’Acanthurus chronixis, minacciato dalla raccolta intensiva e dalla pesca.

Una minaccia latente per queste specie è la distruzione delle barriere coralline nel mondo, dovuta a molteplici fattori. Questi includono l’aumento delle temperature, l’estrazione, l’acidificazione degli oceani, l’inquinamento e le malattie.

I pesci chirurgo sono animali affascinanti per via del loro aspetto, dei colori e del comportamento. Come avete potuto vedere, hanno un ruolo ben definito nell’ecosistema, ma la loro esistenza è minacciata dalla raccolta intensiva e dalla distruzione delle barriere coralline, delle quali l’essere umano ha una grande responsabilità. Tuttavia, riconoscerlo può essere un punto di partenza per cercare di migliorare le condizioni in cui vivono questi pesci tanto curiosi.


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