Il recupero della lince iberica

Il recupero della lince iberica

Ultimo aggiornamento: 11 agosto, 2018

Qualche decina d’anni fa, la situazione del felino più emblematico della penisola iberica era a dir poco allarmante. Oggi, però, grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni pubbliche e organizzazioni animaliste, si sta favorendo enormemente il recupero della lince iberica.

Non sempre è possibile intervenire in modo efficace e rapido, quando una specie è a rischio di estinzione. Il felino più famoso di Spagna e Portogallo è stato più volte sul punto di scomparire per sempre. Finalmente, però, la situazione sta migliorando e grazie al recupero della lince iberica possiamo guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

La situazione della lince iberica

Fino al XX secolo, la lince iberica contava con una popolazione distribuita in molte parti della penisola. Sebbene la più grande concentrazione di esemplari si trovasse intorno al confine tra Andalusia e Castilla La Mancha, c’erano piccoli branchi anche in tutta l’Andalusia e nel Portogallo meridionale, nell’Estremadura e anche al confine di León con la Galizia e le Asturie.

La situazione critica della lince iberica iniziò nella prima metà degli Anni ’80, quando si passò dagli oltre 5.000 esemplari in libertà a meno di 1.000. Il punto critico della sua popolazione fu raggiunto nel 2005, quando rimanevano appena 200 linci iberiche vive.

Fortunatamente si è intervenuti in modo contundente e il rischio che questo splendido animale scompaia dal nostro pianeta, è stato scongiurato. Gli sforzi compiuti dai centri di recupero e dalle istituzioni hanno permesso al numero degli esemplari in libertà di aumentare ogni anno. E le nuove coppie sono in grado di riprodursi, con successo, senza l’intervento dell’essere umano.

Lince iberica su un sasso

Il recupero della lince iberica è in corso da tempo. Nell’ultimo decennio, la sua popolazione è raddoppiata e nel 2016 la popolazione crebbe fino alle 400 unità. Quell’anno, il felino fu dichiarato “in pericolo” e non più “a rischio imminente”, nella lista rossa dell’IUCN.

Nonostante i buoni dati, la mortalità delle linci in natura è ancora troppo alta e sta rallentando la loro espansione. Pertanto, il lavoro continua e verranno prese ulteriori misure per migliorare la qualità della loro vita e aumentare il tasso di sopravvivenza di questi animali.

Minacce per la lince iberica

Come potete immaginare, ci sono diversi pericoli che bloccano il recupero più rapido della lince iberica. Non avendo predatori diretti, la maggior parte delle minacce, purtroppo, provengono dalle attività umane.

La dieta della lince iberica è composta quasi del 90% di conigli anche se, a seconda del periodo dell’anno, questa percentuale può variare. Questo carnivoro può vivere bene solo in un ambiente in cui questi leporidi abbondano.

Pertanto, la distruzione dell’habitat è uno dei problemi nella corsa al recupero della lince. I cacciatori e le malattie che colpiscono i conigli hanno un impatto diretto anche sulla sopravvivenza e sulla salute della lince iberica.

I bracconieri e l’uso di trappole, sebbene siano destinati ad altri animali, finiscono anche per ferire e uccidere cuccioli e adulti di lince. È proibito cacciare questi animali, ma i cacciatori di frodo continuano a piazzare trappole per volpi o conigli, che sono fatali per questi felini a rischio d’estinzione.

Strada con un segnale di pericolo attraversamento linci

Infine, altre grandi minacce sono gli incidenti sulle strade che attraversano le montagne dove vivono le linci. Durante i primi tre mesi del 2018 quasi 20 linci hanno perso la vita per colpa del traffico locale.

Piani per il recupero della lince iberica

Alla fine del 2016, il numero degli esemplari sia in libertà che in cattività, toccò quota 500. Una cifra importante, raggiunta grazie a una combinazione di diversi programmi.

Una delle misure di base adottate negli ultimi anni è l’avvio di un programma di riproduzione in cattività. Dopo essere stati protetti e curati, viene garantita la riproduzione e, quando i nuovi cuccioli sono ormai adulti, vengono rilasciati in natura.

Team di biologi studiano ogni esemplare, per verificare che siano completamente sani e in grado di badare a sé stessi, prima di aprire loro le porte di una nuova vita alla stato brado. La reintroduzione delle lince iberica nelle aree da cui era scomparsa è essenziale per il recupero della specie.

Stiamo parlando, comunque, di un animale solitario e territoriale. Non è solito formare branchi e cerca compagnia solamente per riprodursi. Liberando sempre nuovi esemplari in natura, si garantisce la diffusione della specie su un territorio sempre più vasto.

Lince iberica nel bosco

Il futuro della lince iberica

Dopo la nascita e la messa in libertà, questi esemplari vengono controllati a distanza. Vengono usate camere nascoste e collari dotati di GPS. Incrociando questi due sistemi di monitoraggio, i responsabili dei programmi di tutela e recupero potranno verificare lo stato di salute degli animali, studiare i loro comportamenti e anche intervenire in caso di emergenza.

La tracciabilità è molto importante e permette di scongiurare minacce, sia quelle procurate dall’uomo che situazioni limite, come la mancanza di cibo.

I piani per il recupero della lince iberica stanno dando frutti, ma non possiamo ancora cantare vittoria. Nel corso del 2016 sono nati in natura circa 30 nuovi cuccioli e si calcola che presto nuovi esemplari appariranno in diverse zone di Spagna e Portogallo.

La lince iberica è ancora in pericolo di estinzione, ma i dati non sono così allarmanti come lo erano un decennio fa. Gli sforzi congiunti tra organizzazioni, professionisti e istituzioni governative, sia in Spagna che in Portogallo, renderanno possibile il recupero di questa specie.


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