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Il tuatara: un sopravvissuto dell’era dei dinosauri

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Il tuatara è un vero e proprio “fossile vivente”, le cui origini risalgono a oltre 200 milioni di anni fa, all’epoca dei dinosauri. Parliamo di un animale endemico della Nuova Zelanda, l’unico appartenente alla famiglia dei rincocefali ancora esistente.
Il tuatara: un sopravvissuto dell’era dei dinosauri
Ultimo aggiornamento: 17 agosto, 2019

Il tuatara è un rettile appartenente all’ordine dei rincocefali, endemico della Nuova Zelanda. Simile a una lucertola, ma con caratteristiche proprie dei rettili dell’era Terziaria, visto che le origini di questo animale risalgono a oltre 200 milioni di anni fa nell’epoca del Triassico.

Vi invitiamo a conoscere meglio il tuatara.

Classificazione

Il tuatara è classificato nell’ordine dei rincocefali; un ordine di rettili diapsidi molto antico, che ha registrato la sua massima espansione nell’epoca del Giurassico, per poi sfiorare la totale estinzione durante il Cretaceo.

All’incirca 60 milioni di anni fa, infatti, scomparvero praticamente tutte le specie appartenenti a questo ordine, tranne una. L’unica specie sopravvissuta, e tutt’oggi esistente, è la Sphenodon puntactus, il tuatara per l’appunto.

Questa specie si divide in due sottospecie, la Sphenodon quntheri e la Sphenodon puntactus puntactus, simili tra loro, ma diverse per certi aspetti come l’altezza (la prima è più piccola della seconda).

Caratteristiche del tuatara

Questo “fossile vivente” si distingue principalmente per la cresta spinosa di cui dispongono sia gli esemplari maschili sia quelli femminili (anche se in questi ultimi è meno pronunciata). Altre caratteristiche sono la pelle molle e rugosa e la testa molto grossa.

Questa specie non presenta padiglioni auricolari esterni, sebbene tutte le altre sue estremità siano robuste e ben sviluppate. Parlando di misure, la loro lunghezza va dai 50 ai 70 centimetri, mentre il peso oscilla tra lo 0,5 e 1 chilo.

Si tratta di animali estremamente longevi e dallo sviluppo lento. Una volta riprodotte e deposte le uova, queste non si schiudono prima di un anno.

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Si stima che l’aspettativa di vita di questo animale possa arrivare a un secolo. Per questo motivo, la riproduzione di questo rettile è di per sé un evento piuttosto raro.

Habitat e dieta del tuatara

Le due sottospecie vivono in diverse aree geografiche concentrate nei due arcipelaghi al largo della Nuova Zelanda:

  • Sphenodon puntactus. Il tuatara comune si trova sull’Isola del Nord della Nuova Zelanda.
  • Sphenodon guntheri. Si trova invece nelle isole dello Stretto di Cook, ed è stata scoperta solo di recente (1989).

Trattasi di animali terresti che prediligono terreni rocciosi, in particolare coste rocciose. Questi rettili hanno la particolarità di respirare lentamente; sono infatti in grado di far passare un’ora intera tra una inalazione e l’altra.

Sono animali notturni, carnivori e insettivori. La loro dieta è molto varia e comprende insetti, lumache, uova, uccellini o lucertole. Sono stati registrati anche casi di cannibalismo.

Conservazione

Il tuatara è un animale a rischio estinzione, inserito nella lista rossa fin dal 1996. Attualmente è classificato come animale con rischio minore.

Non si conosce il numero esatto di esemplari presenti in natura, ma si sa che la popolazione di questa specie è molto frammentata.

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Tra le misure preventive che si possono trovare nel piano di conservazione di questa specie, sottolineiamo le seguenti:

  • Creazione di rifugi.
  • Trasloco di rane, per favorire l’alimentazione del tuatara.
  • Trasloco o controllo dei mammiferi.
  • Reintroduzione della specie in parchi nazionali.

Il tuatara è a rischio estinzione anche a causa dell’uomo, che contribuisce alla riduzione del suo habitat. Inoltre, l’introduzione da parte dell’uomo di specie come ratti o donnole ne ha messo a rischio l’habitat e la dieta.

Curiosità sul tuatara

Il tuatara fu contemporaneo dei dinosauri all’incirca 240 milioni di anni fa. Guardandolo si potrebbe notare una stretta somiglianza con l’iguana, anche se non appartengono alla stessa specie.

A oggi non si è ancora riusciti a spiegare la funzione del “terzo occhio” o “occhio parietale” situato nella parte superiore del suo cranio. Al suo interno, tramite uno strato di tessuto connettivo, è custodita e protetta la ghiandola parietale. Si pensa che il tuatara sia sensibile alla luce ed esistono studi riguardo alla sua probabile abilità nel catturare le radiazioni infrarosse per facilitare la caccia.

La ghiandola parietale è presente in diverse specie con diverse funzioni. Per esempio, nei rettili si incarica di regolare la temperatura corporea, mentre nei mammiferi controlla la durata del ciclo giorno-notte. Questa ghiandola fa anche da regolatore del comportamento stagionale, come l’ibernazione o il gelo.

Il tuatara, a differenza degli altri rettili, ama il freddo. È infatti in grado di sopravvivere a temperature che raggiungono i 5°C. Di contro, le temperature superiori ai 25°C sono letali per questo animale.


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