Istinto di sopravvivenza nel regno animale
Si dice che in natura sopravviva il più forte. La piramide dell’alimentazione vuole che alcuni animali si nutrano di altri e così via, fino ad arrivare in cima alla piramide, dove il più forte è l’unico che sopravvive. Questa situazione ha portato allo sviluppo negli animali dell’istinto di sopravvivenza. Oggi vi diremo tutto quello che c’è da sapere su quest’argomento.
L’istinto di sopravvivenza negli animali: come si manifesta?
La massima priorità di qualsiasi animale è quella di ottenere il cibo necessario a sopravvivere, così come quella di non farsi mangiare dai predatori che stanno su un gradino più alto della piramide alimentare. Nel mondo della foresta, in un ambiente selvatico, bisogna essere agili nella corsa, rapidi in volo, bravi a nascondersi, abili nel nuoto e capaci di tenere un occhio sempre aperto per avvistare i pericoli.
Farlo non è facile, e non sempre si riesce a sopravvivere nonostante tutto. E se anche si sopravvive un giorno, non si può mai sapere come andranno a finire le volte seguenti.
L’istinto di sopravvivenza è come un “clic” che scatta di fronte alle situazioni più avverse, e che risveglia nell’animale tutto il suo ingegno allo scopo di salvarsi la vita. Si attivano una serie di meccanismi che fanno muovere l’animale in modo costante, come se fosse programmato in modo automatico. È questo quel che si definisce come istinto di sopravvivenza.
Proprio come l’uomo, quando l’animale prova paura, il suo corpo reagisce al sentimento cercando il momento, l’occasione e il luogo più idoneo per fuggire.
Comportamenti istintivi frutto dell’istinto di sopravvivenza
Ciascun animale e ciascuna specie ha le proprie condotte istintive. Eccone alcune:
- Covare: i volatili che depongono le uova, quando trovano un nido scoperto, si mettono a covarlo. È una maniera di proteggere non soltanto gli altri, ma anche la sopravvivenza della propria specie.
- Bebè senza mamma. Abbiamo avuto modo di vedere in molte occasioni come animali di specie molto diverse tra loro si siano comportati come madre e figlio. Si tratta di un’azione istintiva da parte del bebè per sopravvivere: si sente solo al mondo, senza una madre che lo protegga, e accetta che chiunque lo faccia per sentirsi al sicuro.
- Nascondersi. Quando avvertono un pericolo o si sentono osservati, molti animali si nascondono, e spesso conoscono già il posto in cui rifugiarsi prima ancora che si presenti il pericolo.
- Mangiare con un occhio dietro la testa. Essere costantemente in agguato è uno dei modi per sopravvivere in una foresta. La più lieve distrazione può costare la vita dell’animale, per questo mangiano sempre tenendo d’occhio tutto intorno a loro.
- Dormire in agguato. Lo stesso vale per il sonno. Gli animali che sono tipicamente delle prede imparano a dormire senza addormentare il subconscio. In tal modo non entrano nella fase più profonda del sonno e sono in grado di svegliarsi di fronte al più minimo rumore, fattore che può salvar loro la vita.
- Attorcigliarsi. Quest’azione, così come quella di ritirarsi sotto al guscio o al carapace, è un’altra tecnica per difendersi dagli attacchi.
- Emettere suoni. Alcuni animali, come il serpente a sonagli, emettono suoni che spaventano i loro predatori. Quando sentono che qualcuno si avvicina, cominciano ad emetterli e, spesse volte, gli animali più grossi rinunciano a loro fuggendo via.
L’istinto animale
È sorprendente come l’istinto animale, insieme al senso dell’orientamento, possa determinare che un animale si salvi la vita. Ricordate chi furono i primi ad abbandonare il Titanic? I topi! Prima ancora che la nave cominciasse ad imbarcare acqua.
La natura e gli animali non smettono mai di offrirci lezioni di vita dalle quali possiamo apprendere, non soltanto a lottare per la nostra vita, ma anche ad aiutare a salvare quella degli altri e a preservare la specie.
Fonte dell’immagine principale: Sebastián Dario
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