La rana di vetro: comportamento e caratteristiche
La rana di vetro ha le viscere visibili e chi la osserva con attenzione può vederne il cuore che pompa il sangue verso le arterie. Allo stesso modo, si possono osservare gli alimenti che si muovono lungo l’intestino.
Non esiste, almeno per il momento, una spiegazione soddisfacente per giustificare questa trasparenza. Oltre a ciò, non tutte le specie presentano la parte inferiore del corpo in “vetro”. Viste dall’alto, la maggior parte delle rane di vetro sono di colore verde chiaro.
Le tonalità variano da un verde uniforme a un verde con macchie bianche o gialle. Poiché è facile avvistare questi anfibi, vengono descritte con frequenza nuove specie e la famiglia è in continua crescita.
Morfologia e comportamento della rana di vetro
Viene chiamata in questo modo per via della trasparenza della sua pelle. La maggior parte degli esemplari di questa specie sono di piccole dimensioni. Gli adulti possono misurare tra i due e i tre centimetri di lunghezza, ma esistono specie in cui una rana adulta può misurare fino a un massimo di otto centimetri di lunghezza.
Alla pari di altre specie di rane arboree, quelle di vetro hanno falangi terminali a forma di ‘T’, unite tra loro da una porzione di cartilagine e con le punte lunghe che le aiutano ad arrampicarsi. Vivono sugli alberi che circondano gli stagni delle montagne nelle Ande e nelle foreste nebulose dell’America Centrale e del Sud.
La rana di vetro è una specie con abitudini notturne e approfitta del tramonto per andare in cerca di cibo, ovvero piccoli insetti. In genere non trascorre molto tempo a terra, soprattutto nella stagione non riproduttiva, quando cerca di rimanere sulla canopia degli alberi. Durante il giorno, si mimetizza con il dorso delle foglie degli alberi.
Riproduzione
Affinché avvenga l’accoppiamento, prima di tutto i maschi devono chiamare le femmine e poi sedersi sulle foglie, sulle pietre o sulle bromelie. Una volta giunta, la femmina non scende in acqua, bensì l’accoppiamento avviene nel luogo dove è stata chiamata dal maschio e lì depone le uova. Una femmina di rana di vetro può deporre tra le 18 e le 30 uova ogni volta.
Tra le rane di vetro è comune che il padre si prenda cura delle uova. Dopo che la femmina se ne va, il maschio resta e protegge le uova dai predatori; nel frattempo chiama altre femmine che a loro volta depongono le loro uova. Alla fine, uno stesso maschio dovrà proteggere diverse covate in fase di sviluppo.
Quando le uova si schiudono, i girini vanno dentro l’acqua, dove vivono e si nutrono in mezzo alla vegetazione prima di diventare rane. Le mosche sono tra i principali predatori delle uova: depongono le loro uova su quelle della rana di vetro e, dato che si schiudono prima, le larve si nutrono degli embrioni delle rane.
In alcune di queste famiglie, i maschi cantano mentre aspettano la schiusa delle uova. Si pensa che ciò faccia parte delle cure paterne dei futuri girini.
Altri dati curiosi
Tutte le specie scoperte finora sono simili ad altre rane in quanto ad aspetto e colore. Nonostante ciò, gli occhi delle rane arboree guardano di lato, invece la rana di vetro guarda di fronte.
Alcuni membri di questa specie riflettono la luce degli infrarossi quando vengono analizzati tramite fotografie che usano questa tecnica. Si pensa che questa capacità di riflessione degli infrarossi possa offrire un vantaggio di termoregolazione alla rana.
Le femmine ovipare sono con frequenza più grandi dei loro pari maschi, motivo per cui questa specie è sessualmente dimorfa. La natura della sua anatomia e le sue piccole dimensioni fanno della rana di vetro un essere molto fragile ed esposto a grandi pericoli.
Alcuni esemplari di questi anfibi sono stati usati in laboratorio per studiare alcune malattie, come il cancro. In tal senso, il principale vantaggio è dato dalla possibilità di osservare certe reazioni senza dover dissezionare la rana. Il corpo trasparente di questi animali consente anche di studiarne gli organi senza doverle uccidere.
Alcune di queste specie sono in pericolo di estinzione a causa dell’inquinamento dei fiumi e della deforestazione delle aree in cui vivono.
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