La sindrome del Riccio Barcollante (Wobbly hedgehog syndrome)

Sono sempre di più le famiglie che decidono di avere in casa un animale esotico. Molte di queste specie possono soffrire per malattie uniche e particolari, come la letale patologia di cui vi parliamo oggi e che colpisce il riccio africano.
La sindrome del Riccio Barcollante (Wobbly hedgehog syndrome)
Juan Pedro Vazquez Espeso

Scritto e verificato il veterinario Juan Pedro Vazquez Espeso.

Ultimo aggiornamento: 14 ottobre, 2022

Se fino a qualche anno fa la maggior parte degli animali da compagnia erano cani, gatti o uccellini, al giorno d’oggi il mercato offre un’ampissima varietà di specie esotiche tra cui scegliere. La sfida per i veterinari e per i proprietari è più che mai aperta. Ad esempio nel caso della sindrome del riccio barcollante.

Il ruolo di un veterinario è quello di offrire le cure necessarie a ogni animale domestico tenendosi aggiornato sulle patologie anche rare, come la sindrome del riccio barcollante. Scopriamo di più su questa malattia.

La sindrome del riccio barcollante

Questa patologia, dall’inglese Wobbly hedgehog syndrome, consiste in una malattia degenerativa del sistema nervoso le cui origini sono ad oggi sconosciute.

Si tratta di una patologia simile alla sclerosi multipla degli uomini, alla quale viene spesso paragonata. Nel caso del riccio africano, tuttavia, si sospetta sia dovuta a tutti gli incroci indiscriminati a cui la specie è stata sottoposta negli anni.

Bisogna sottolineare come attualmente esisti un vuoto giuridico notevole circa l’allevamento del riccio africano. Da qualche hanno sono stati proibiti in quanto ritenuti una specie potenzialmente invasiva, motivo per cui i centri specializzati non hanno la licenza per allevarli.

La sindrome del riccio barcollante potrebbe essere nata dal fatto che da tempo i ricci africani vengono allevati da persone senza licenza e senza le giuste conoscenze.

Riccio americano tenuto in mano da un uomo.

Sviluppo della sindrome del riccio barcollante

La sindrome del riccio barcollante colpisce i ricci di terra africani quando hanno all’incirca tre anni. Prima o dopo quest’età è molto più raro che si verifichi.

Lo sviluppo della sindrome è progressivo, di solito inizia nella parte posteriore dell’animale per poi diffondersi anche alle zampe anteriori. Può anche colpire prima la metà destra del corpo e poi quella sinistra, o viceversa.

Consiste in una perdita del controllo dei muscoli che porta il riccio a camminare barcollando (atassia). Da qui il nome della sindrome.

Sottolineiamo come questa malattia possa essere facilmente confusa con la sindrome vestibolare, da qui l’importanza di valutare tutte le possibili diagnosi prima di arrivare a conclusioni.

Quando appaiono i primi sintomi e il riccio inizia a camminare con difficoltà, la sua vita si complica considerevolmente. Nelle prime fasi della malattia l’animale perderà peso perché fa difficoltà a raggiungere la ciotola del cibo.

Gli animali colpiti di solito muoiono in un periodo di tempo che va da un mese a un anno dall’arrivo dei primi sintomi. La sopravvivenza dipende in gran parte dalle cure palliative che si offrono al riccio.

Trattamento e cure

Anche se non esiste un trattamento specifico, dare al riccio africano alcune cure fondamentali migliorerà e prolungherà notevolmente la qualità della sua vita.

Dieta

Bisognerà nutrire il riccio con una dieta di alta qualità, comprendente insetti e petto di pollo o tacchino ben cotti e senza pelle. Il menù andrà concluso con piccoli pezzi di frutta e verdura al forno o bollite. Si raccomanda di dare all’animale dei supplementi di acidi grassi omega 3 e omega 6, così come integratori di vitamine.

In una fase avanzata della malattia, il riccio potrebbe far fatica a mangiare da solo. Aiutatelo comprando un abbeveratoio con beccuccio. Per l’alimentazione assistita, si consiglia di optare per delle pappe fatte in casa da somministrare con una siringa. Create la pappa partendo dagli ingredienti che usate normalmente, aggiungendo i supplementi nutritivi del caso.

Fate particolare attenzione all’idratazione durante lo stadio avanzato della patologia. I ricci si disidratano rapidamente, quindi fate in modo di avere la siringa sempre a portata di mano per somministrargli acqua con frequenza.

Fisioterapia

Mantenere la muscolatura del riccio nelle migliori condizioni possibili è importante per rallentare il progredire della malattia. Per farlo, basterà massaggiare le estremità dell’animale per stimolare il tono muscolare.

Si consigliano anche i massaggi all’addome. Accarezzate delicatamente la sua pancia, morbida e senza pungiglioni, così da stimolare la motilità gastrica.

Riccio domestico con la sindrome del riccio barcollante.

Per riassumere, con l’articolo di oggi abbiamo voluto darvi un’infarinatura generale su un disturbo poco noto e per il quale ancora non esiste un trattamento.

Speriamo che i nostri consigli vi tornino utili se il vostro piccolo animale ha la sfortuna di contrarre la sindrome del riccio barcollante. Aiutando il vostro riccio con i nostri consigli, potrete migliorare e prolungare il più possibile la qualità della sua vita.


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