La sindrome dell'intestino irritabile nei cani: cause e sintomi

La sindrome dell'intestino irritabile nei cani non presenta una causa chiara, e si ritiene che si tratti di una combinazione di fattori come la dieta e lo stato d'animo del cane.
La sindrome dell'intestino irritabile nei cani: cause e sintomi
Samuel Sanchez

Scritto e verificato il biologo Samuel Sanchez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

La sindrome dell’intestino irritabile (o IBS, dall’inglese Irritable Bowel Syndrome) è una patologia che colpisce sia i cani che gli esseri umani. Si tratta di un disturbo che, tra i vari effetti, causa la presenza di dolore addominale e alterazioni nel transito intestinale.

Si calcola che, in alcune regioni, la percentuale di esseri umani colpiti da questa sindrome corrisponda all’11,6%. Nel caso dei cani, la cifra è molto simile: alcuni portali veterinari, infatti, stimano che una percentuale di cani compresa tra il 10 e il 25% possa arrivare a svilupparla. Se desiderate sapere come identificare questo disturbo e come è possibile affrontarlo, continuate a leggere.

Cause della sindrome dell’intestino irritabile (IBS)

La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata da un’infiammazione della mucosa intestinale cronica. Le cause di questa patologia sono in gran parte sconosciute; per questa ragione, è necessario escludere prima di tutto l’eventuale presenza di altre malattie: tra le tante, gastroenterite, colite, pancreatite e infezioni parassitarie.

Una volta che sono state eliminate tutte queste possibili cause, è possibile sospettare della presenza di IBS. Anche se non conosciamo le cause precise, si ritiene che questa malattia possa essere dovuta a una molteplicità di fattori, tra i quali troviamo quelli che seguono:

  • Allergie ad alcuni componenti dell’alimentazione del cane.
  • Una dieta poco equilibrata.
  • Fattori psicologici, come lo stress e l’ansia.
  • Reazione avversa a una proteina specifica presente nella dieta.
  • Un’infiammazione della mucosa gastrica, prodotta da un’infezione batterica.

È bene sottolineare che la sindrome dell’intestino irritabile nei cani è associata all’infiammazione cronica intestinale e al malessere dell’animale, senza, però, essere legata a nessuna patologia gastrica. Proprio come accade negli esseri umani, questa sindrome non predispone il paziente a sviluppare altre malattie.

Sindrome dell'intestino irritabile nei cani: cane che si rifiuta di mangiare.

Sintomi della sindrome dell’intestino irritabile nei cani

I sintomi più comuni della sindrome dell’intestino irritabile nei cani sono la diarrea cronica ed episodica dell’intestino crasso. Oltre a questo evento particolarmente evidente, esistono altri segni, tra i quali si trovano i seguenti:

  • Episodi intermittenti di diarrea/stitichezza che si risolvono da soli.
  • Episodi di presenza di muco nelle feci.
  • Nausea e vomito.
  • Depressione e letargia.
  • Perdita di appetito e di peso, se il quadro clinico persiste per alcuni mesi.

Secondo alcuni portali veterinari, i sintomi variano in base alla regione dell’animale interessata. Per esempio, se è lo stomaco a essere maggiormente colpito, la nausea e il vomito saranno più frequenti. Se invece a essere più compromesso è l’intestino, sarà più comune la comparsa di episodi di diarrea. Ciononostante, è possibile che entrambi i segni clinici possano presentarsi contemporaneamente.

Diagnosi e trattamento

Come abbiamo detto nelle righe precedenti, l’unica diagnosi possibile viene formulata escludendo l’eventuale presenza di altre patologie che colpiscono il tratto gastrointestinale dell’animale.

In merito al trattamento, è fondamentale sottolineare che deve essere adeguato alla periodicità dei sintomi presenti in ogni singolo caso.

Molti cani vedono ridursi la frequenza con la quale compaiono i loro segni clinici adottando diete ricche di fibre, che dovrebbero inoltre essere facilmente digeribili. Il veterinario orienterà il tutore nella programmazione di nuovi menu per il suo animale domestico.

D’altra parte, gli episodi di diarrea possono essere trattati con la loperamide, un farmaco che modifica la motilità intestinale. Nei casi in cui il dolore addominale del cane comprometta la qualità della sua vita, è possibile ricorrere anche alla somministrazione di farmaci antispastici, come il clinidio (fino a 0,25 milligrammi per ogni chilo dell’animale, ogni 12 ore).

È necessario sottolineare che il dosaggio deve essere stabilito esclusivamente dal veterinario. Medicare il cane senza assistenza professionale può condurre a conseguenze molto serie, dal momento che le dosi per uso umano non corrisponderanno mai a quelle necessarie per un cane. In caso di qualunque dubbio o se dovesse presentarsi la necessità di una visita, portate al più presto il vostro cane alla clinica veterinaria.

Cane sottoposto a visita veterinaria.

Pazienza e costanza

Purtroppo, ci troviamo di fronte a una sindrome di natura cronica che non è possibile trattare con una pillola. Dal momento che non esiste un chiaro fattore scatenante, il trattamento principale consiste nel tenere monitorata la dieta del cane, effettuando diversi cambiamenti sia nella sua dieta che nella sua routine, fino a identificare una combinazione efficace che riduca al minimo i sintomi.

In quanto tutori, è necessario armarsi di pazienza e accettare il fatto che, probabilmente, la condizione nella quale si trova l’animale domestico sarà destinata ad accompagnarlo per tutta la vita. Naturalmente, tutto ciò non giustifica affatto l’adozione di nessuna pratica avversa per l’animale: prendetevi cura del vostro cane con amore e affetto, perché lui farebbe lo stesso nei vostri confronti.


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