L'aye-aye: un primate stranissimo che vive in Madagascar
Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García
L’aye-aye è una curiosa specie di mammifero originario del Madagascar. Attualmente, si trova a rischio d’estinzione, ed è per questo che ha acquisito popolarità nel mondo. Di seguito, vi faremo conoscere le caratteristiche dell’aye-aye, come l’habitat, l’alimentazione e la riproduzione.
Caratteristiche morfologiche e tassonomia dell’aye-aye
L’aye-aye (Daubentonia madagascariensis) è una specie di primate imparentato con il lemure.Si tratta di un animale raro, e al giorno d’oggi è l’unico rappresentante in vita del suo genere. (Daubentonia). L’altra specie vicina all’aye-aye si è estinta 1000 anni fa, ed era conosciuta come aye-aye gigante.
È talmente raro che, quando è stato scoperto dagli scienziati, è stato catalogato come uno “strano scoiattolo”. Nonostante ciò, le caratteristiche morfologiche che divide con gli estrepsinos (primati dal naso umido), indicano che si tratti di una specie abbastanza primitiva.
Principali aspetti morfologici
L’aye-aye da adulto ha dimensioni simili a quelle di un gatto. È lungo approssimativamente 40 cm, e la coda può arrivare a 15 cm.
Il suo peso è abbastanza leggero rispetto alle sue dimensioni, e difficilmente supera i 3 kg. Ciò gli permette di muoversi rapidamente e di scappare facilmente dai predatori.
Le caratteristiche morfologiche che attirano di più sono le larghe orecchie arrotondate sulla punta e gli occhi grandi, gialli e un po’ sporgenti. Quest’ultimi sono un tratto tipico degli animali dalle abitudini notturne, che presentano una vista più sviluppata quando non c’è una luce naturale.
Ha le zampe corte dall’aspetto strano: sono provviste di sottili e lunghe falangi o dita. Nelle dita della mano presenta degli artigli affilati ed appuntiti.
Curiosamente, l’aye-aye ha il terzo dito più lungo e sottile, poiché lo utilizza per scavare in cerca degli insetti da mangiare. Si sa che questa falange è molto sensibile alle vibrazioni e la sua temperatura si alza mentre cerca il cibo.
Abitudini e alimentazione dell’aye-aye
L’aye-aye è onnivoro, e si ciba di insetti e di larve. Nonostante ciò, mangia anche frutta e semi per compensare i suoi bisogni nutritivi.
Usa il suo terzo dito per colpire la corteccia degli alberi, così come fa il picchio con il suo becco. Tra i mammiferi però il lemure è l’unico che ha sviluppato questa abilità.
Per riuscire a fare un piccolo buco nel tronco, l’aye-aye introduce il dito all’interno per far uscire insetti, larve e vermi. La sua sensibilità alle vibrazioni gli permette di sapere con precisione dove si trovano le prede all’interno dell’albero.
Usa anche il suo potente udito per captare dove è presente un piccolo vuoto sotto la corteccia. Questo suono indica che il legno è stato tarlato all’interno da larve e da insetti.
Habitat e riproduzione dell’aye-aye
L’aye-aye è originario del Madagascar nel continente africano. Attualmente, sono stati registrati circa 2500 esemplari che si espandono per tutta l’isola, con una lieve tendenza a concentrarsi nella zona orientale.
Nel suo habitat, può riprodursi per tutto l’anno, poiché non ha un periodo per accoppiarsi specifico. Un segnale che indica che le femmine sono recettive è che accettano di stare in compagnia dei maschi 24 ore al giorno.
Sebbene alcuni esemplari siano abbastanza socievoli, questo tipo convivenza tra maschi e femmine si verifica solo durante la riproduzione. I maschi si mostrano aggressivi tra di loro, dando luogo a delle lotte mortali.
Ad ogni gravidanza le femmine danno alla luce un solo cucciolo, del quale si prenderanno cura finché non sarà in grado di sopravvivere da solo. In genere, accettano di accoppiarsi di nuovo quando sono passati 2 o 3 anni dall’ultima gestazione.
La speranza di vita dell’aye-aye va dai 20 ai 23 anni in condizioni ottimali per il suo sviluppo. Per questo, deve tenere in considerazione i suoi principali predatori, tra i quali c’è anche l’essere umano.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.