Le incredibili capacità cognitive dei pappagalli

Gli psittaccidi - il gruppo dei pappagalli - sono degli uccelli che, come i corvidi, si distinguono per le loro sorprendenti capacità cognitive.
Le incredibili capacità cognitive dei pappagalli

Ultimo aggiornamento: 28 ottobre, 2022

Sia i corvidi che i psittaccidi (pappagalli, parrocchetti, inseparabili, ecc.) sono famiglie di uccelli dalle ben note capacità cognitive. Le capacità cognitive dei pappagalli sono spesso paragonate a quelle dei primati, benché il loro livello di intelligenza sia inferiore in confronto sia a questi mammiferi, che ai bambini di due anni.

Tuttavia, presentando certi test ad alcuni pappagalli, primati e bambini di due anni, si è osservato che gli uccelli avevano ottenuto risultati superiori alle scimmie e paragonabili agli scimpanzé.

Le capacità cognitive dei pappagalli: risoluzione dei problemi

Ci sono molti modi e tipi di test per stabilire il livello di intelligenza negli animali: ragionamento logico, capacità di risolvere problemi, trarre conclusioni, imparare dai fatti, stabilire relazioni tra causa ed effetto, ecc. Nel caso di studi comparativi tra pappagalli e primati, è stato necessario eseguire numerose prove.

Tra i vari esperimenti, i pappagalli si sono distinti in alcune prove: scegliere tra vari fili e tirare il filo che ha dato loro un premio, utilizzare alcuni strumenti e addirittura indovinare nel gioco delle tre carte o dei tre bicchieri. Vale a dire, prove in cui è necessario stabilire un apprendimento di causa ed effetto per ottenere una ricompensa. 

Pappagallo che mangia dalla mano.

Nel loro cervello si spiegano le capacità cognitive dei pappagalli

I pappagalli, come i primati, hanno una regione cerebrale molto sviluppata che collega la corteccia al cervelletto. Negli uccelli questa regione è chiamata nucleo spiriforme mediano, e nei pappagalli questa zona è da due a cinque volte più grande che in altri volatili, anche se il loro cervello non è di dimensioni molto grandi.

Nei mammiferi, l’area equivalente è il nucleo pontino, che negli esseri umani e nei primati è più grande rispetto agli altri mammiferi.

Si ritiene che i percorsi neurali che collegano la corteccia al cervelletto, svolgano un ruolo importante nel controllo dei comportamenti complessi. Questa può essere la risposta delle incredibili capacità cognitive dei pappagalli.

I pappagalli capiscono quello che dicono?

Grazie all’interazione tra siringe, lingua e trachea, questi uccelli possono imitare i suoni, le parole e le voci umane. Ma sono in grado di capire questi suoni o è solo un’imitazione?

Grazie alle ultime scoperte sulla loro intelligenza, si è appreso che l’imitazione implica un certo apprendimento. Allora, possono i pappagalli imparare suoni e gestirli in base a qualche criterio?

In natura, gli psittaccidi vivono in gruppi sociali e comunicano attraverso diversi suoni. Ogni gruppo (incluso ogni coppia di riproduttori), ha un proprio dialetto distinto, un vero e proprio registro di chiamate con modifiche molto sottili per ogni situazione.

La cosa più curiosa è che questi suoni si apprendono e non sono innati nei piccoli. Tra un nido e l’altro ci sono differenze nei suoni e i piccoli apprenderanno per così dire la “lingua” dei loro genitori. I pappagalli, tra l’altro, si riconoscono tra di loro mediante l’associazione di alcuni suoni, come se ogni animale avesse un nome e un cognome.

Questa capacità di usare i suoni, assieme alla loro intelligenza, ci mostra che i pappagalli hanno capacità cognitive sorprendenti.

Alex, il pappagallo grigio

Il caso del pappagallo grigio Alex è un ottimo esempio per ammirare le incredibili capacità cognitive dei pappagalli. La sua tutor, la psicologa Irene Pepperberg, lo ha seguito e addestrato per 30 anni. In questi anni Alex e riuscito ad imparare ben 100 parole diverse, a distinguere colori, forme, materiali e quantità da uno a sei.

Pappagallo grigio che mangia una carota.

L’intelligenza di questo particolare pappagallo era paragonabile a quella di un bambino di cinque anni. La formazione di Alex includeva numerose ripetizioni e associazioni, grazie alle quali ha potuto identificare le forme, il materiale e il colore degli oggetti che gli venivano mostrati.

Tuttavia, non è ancora certo che Alex fosse in grado di capire davvero il significato di tutte quelle parole, o se semplicemente ripetesse uno schema che aveva già vissuto.

Abbiamo ancora molto da imparare sull’intelligenza animale e su tutti segreti che ne derivano. Ma una cosa sembra chiara: ci sono molte specie con capacità cognitive sorprendenti. Pertanto, è essenziale trattarle con integrità e rispetto.


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