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Le razze di cani a rischio di otite

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Alcuni tipi di razze sono più inclini di altre a questo tipo di infiammazione auricolare. In generale, si tratta di quei cani che hanno orecchie pendenti o condotti uditivi più piccoli.
Le razze di cani a rischio di otite
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Ci sono razze canine maggiormente esposte al rischio di otite. Ciò è dovuto a molteplici ragioni che hanno a che fare con la loro igiene, la loro fisionomia e il loro comportamento.

Quando parliamo di otite, ci riferiamo a un’infiammazione che si verifica all’interno dell’orecchio. Può essere più esterna, ovvero quando si verifica nel timpano. O anche di tipo interno, che ha luogo quando colpisce la membrana e le varie terminazioni.

Sia nelle persone che negli animali, l’otite esterna è quella più comune. E’ un problema che non deve essere sottovalutato. Se curata mala, può provocare un’infezione ancor più grave, che potrebbe portare alla perdita dell’udito. Ecco le razze di cane a rischio di otite.

Le cause dell’otite nei cani

Ci possono essere molte cause che favoriscono lo sviluppo dell’otite. Gli specialisti, di solito, le classificano in cause primarie e secondarie.

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Le cause primarie di questo disturbo dell’orecchio riguardano l’ambiente e le abitudini. Ad esempio, se il cane vive in un luogo molto umido, o se è consuetudine fargli il bagno con troppa frequenza.

Inoltre, questo disturbo può essere una conseguenza di allergie, infezioni o anche la presenza di corpi estranei all’interno dell’orecchio. Per esempio piccoli fiori, rametti, terra, di cui l’animale non riesce a sbarazzarsi da solo.

Quelle secondarie sono associate ad altre patologie o condizioni. Ad esempio, la presenza di batteri, funghi o vermi.

Sono elementi che non causano direttamente la malattia, ma comunque innescano un processo di infezione.

Un altro tipo di cause sono quelle generate dalla stessa otite. Per esempio quando l’infezione esterna è penetrata e ha cominciato a interessare la zona interna.

O anche come conseguenza di fibrosi o calcificazioni.

Razze a rischio di otite

Alcuni razze canine sono più inclini al rischio di otite. In generale, si tratta di quei cani che hanno orecchie pendenti o condotti uditivi più piccoli.

Questo è il caso di esemplari come il Cocker spaniel. L’anatomia delle sue orecchie non consente un’adeguata ventilazione.

Troppo spesso l’orecchio resta umido e l’aria non circola correttamente. Una situazione analoga che ritroviamo anche nei Beagle e nel Bassotto gigante.

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Anche i cani con molti peli nelle orecchie sono predisposti a soffrire di questa malattia, perché accumulano molta secrezione.

Questa situazione può degenerare in un processo allergico o un’infezione.

Razze come lo Yorkshire terrier, Collie, Pastore tedesco e Belga sono più portati a soffrire di otite. Se, dunque, avete un cane a pelo lungo o con le orecchie molto pronunciate e cadenti, dovrete prestare maggiore attenzione alla salute auricolare del vostro amico a quattro zampe.

Curare i cani più inclini al rischio di otite

L’igiene è essenziale nei cani più a rischio di otite. Ovviamente, vi consigliamo di rivolgervi al vostro veterinario che saprà sicuramente indicarvi come pulire le orecchie del cane e quali prodotti utilizzare.

Vale la pena ricordare, proprio in questo senso, che sebbene tutti gli animali domestici debbano avere le orecchie pulite, il modo per farlo non è lo stesso per tutte le razze canine.

La prima cosa da fare è tenere la zona libera da secrezioni, specialmente nei cani con abbondanti peli sulle orecchie.

L’uso di tamponi o cotton fioc non è raccomandato in quanto possono causare lesioni interne. La pulizia dovrebbe essere esterna: non oltre quanto possono arrivare le vostre dita.

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I cani predisposti all’otite vanno lavati con minor frequenza. Un bagno profondo, una volta al mese, è sufficiente.

Il resto del tempo potrete lavare il corpo, senza però bagnare la testa dell’animale.

È importante anche mantenere l’ambiente di casa secco, evitando un’umidità eccessiva. Per esempio, portare il vostro miglior amico in spiaggia è pericoloso, se sapete che tende a soffrire di otite.

Cercate di scegliere località meno umide, per le vostre escursioni e passeggiate.

Come riconoscere l’otite canina?

Quando si tratta di otite esterna, rilevare il problema è più semplice:

  • Di solito, l’otite genera prurito. Noterete che il vostro cane si gratta con forza le orecchie, a volte strofinandole contro il suolo.
  • L’animale scuote spesso la testa.
  • Atteggiamento aggressivo quando tentate di toccargli le orecchie.
  • Comparsa di secrezioni vistose dalle orecchie.
  • Nei casi cronici, vi è perdita di equilibrio o disorientamento. C’è anche un maggiore accumulo di sangue nel padiglione dell’orecchio.

In presenza di uno qualsiasi di questi sintomi, il cane deve essere visitato da uno specialista. La condizione dell’orecchio verrà verificata tramite un’otoscopia (l’esame del condotto uditivo esterno e della membrana del timpano).

Le secrezioni verranno analizzate mediante citologia. Nei casi più complessi, verranno eseguite: raschiatura, colture, biopsia o radiografia.

Il trattamento può durare dai 21 ai 30 giorni. Generalmente, il veterinario prescriverà dei farmaci topici e orali.

Non cercate di curare da soli l’otite del vostro cane: rivolgetevi solo ed esclusivamente al medico, perché l’automedicazione potrebbe risultare, oltre che inefficace, particolarmente dannosa.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.