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L'organo vomeronasale dei serpenti

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Attraverso la loro lingua biforcuta, gli ofidi raccolgono informazioni dall'aria. Queste vengono trasmesse al loro cervello mediante l'organo vomeronasale. In questo modo, riescono a scovare la loro possibile preda.
L'organo vomeronasale dei serpenti
Ultimo aggiornamento: 14 maggio, 2019

Oltre alle narici, gran parte dei vertebrati possiede la capacità di catturare le informazioni dall’aria tramite l’organo vomeronasale (o organo del Jacobson).

Negli ofidi questa facoltà è molto sviluppata. Eccovi alcuni fatti sul cosiddetto organo vomeronasale dei serpenti.

Un rivelatore di sostanze presenti nell’aria

Sebbene questo organo di senso sia per lo più correlato all’assorbimento dei feromoni, gli ofidi possono rilevare una grande varietà di sostanze. Infatti, lo usano per trovare la loro possibile preda e persino per riconoscere i membri della loro famiglia.

Come fanno? Attraverso la lingua biforcuta raccolgono sostanze che si trovano nell’aria. Queste informazioni vengono inviate al palato e poi trasmesse al cervello mediante l’organo del Jacobson. Questo è situato dietro l’osso vomere, tra le narici e la bocca.

Oltre a decodificare questi dati chimici attraverso l’organo vomeronasale, gran parte dei serpenti può anche riconoscere il calore emesso dagli animali a sangue caldo.

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Attraverso l’organo vomeronasale i serpenti ottengono diversi tipi di informazioni che catturano dall’aria.

Alcuni dati sull’organo di Jacobson

L’organo vomeronasale fu scoperto nel 1811 dall’anatomista e chirurgo danese Ludwig Lewin Jacobson e fa parte del sistema olfattivo di mammiferi, rettili e anfibi.

È molto utile nella trasmissione di messaggi chimici tra membri della stessa specie, legati spesso all’attività sessuale; tuttavia, si pensa che possa essere correlato anche a segnali legati alla territorialità, un aspetto fondamentale nel regno animale.

L’organo vomeronasale dei serpenti

Ovviamente, l’organo vomeronasale dei serpenti è uno strumento molto utile per trovare e cacciare le prede. Si forma durante la fase embrionale, dalla cavità nasale e presenta un’apertura al palato.

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La lingua è il mezzo indispensabile per il trasporto delle informazioni all’organo del Jacobson. Infatti, questa è dotata di piccole papille o depressioni, a seconda della specie.

In questo modo cattura e trattiene diverse particelle odorose. Si può dire che questi rettili odorano l’aria con le loro lingue.

Avere una lingua biforcuta permette anche di capire in modo più preciso da dove provengono gli stimoli chimici. Le informazioni ottenute da ciascuna parte della lingua arrivano al cervello in modi separati, dopo essere passate dall’organo vomeronasale.

L’organo vomeronasale: alcune curiosità

Per avere un’idea più chiara sul funzionamento dell’organo del Jacobson, prenderemo come esempio i gatti.

Forse avete notato che i gatti, a volte, aprono la bocca e aspirano. Allo stesso tempo spostano le labbra, corrugano il naso e sollevano la testa.

Questa azione, chiamato smorfia di Flehmen, permette all’aria e alle informazioni che contiene di farsi strada verso l’organo vomeronasale del gatto.

Anche gli umani possiedono l’organo del Jacobson. Tuttavia, non è ancora stata chiarita la sua funzione nel nostro corpo.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.