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Massacro di 100 elefanti in Botswana

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Negli ultimi 10 anni la popolazione di elefanti in Africa si è ridotta di un terzo a causa degli attacchi clandestini di chi cerca di sottrarre le loro preziose zanne d'avorio.
Massacro di 100 elefanti in Botswana
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La guerra dell’avorio continua a minacciare la natura dell’Africa. Il massacro di elefanti in Botswana si è confermato uno dei maggiori casi di bracconaggio verso gli elefanti in Africa, con circa 100 esemplari morti.

Scopriamo di più sul massacro di elefanti in Botswana.

L’uccisione di 100 elefanti

Il tragico rinvenimento di quasi 100 elefanti morti è avvenuto durante il volo di un elicottero della ONG Elephants Without Borders in Botswana, nazione considerata la prima al mondo per popolazione di elefanti.

Proteggere gli elefanti dal bracconaggio è uno dei principali obiettivi delle organizzazioni ecologiste in Africa.

Ciò nonostante, in quest’occasione sembrano aver perso una battaglia nella guerra dell’avorio.

Si calcola che negli ultimi anni sia stato abbattuto ben un terzo degli elefanti africani.

Nel caso di regioni come la Tanzania, le cifre sono ancora più allarmanti.

Negli ultimi cinque anni sono scomparsi il 60% degli elefanti africani, e il numero di esemplari senza zanne sta crescendo sempre di più.

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Botswana, l’ultima speranza per gli elefanti

Questo paese è considerato l’ultimo santuario dell’elefante rimasto, in quanto dentro le sue frontiere si mantengono in vita ancora 13.000 elefanti, la popolazione attualmente più vasta di tutto il mondo.

L’attacco nei confronti di quasi 100 elefanti è avvenuto a pochi chilometri dal santuario della fauna selvatica del Delta dell’Okavango, una zona che attira turisti da tutto il mondo e che oggi piange per la tragica scomparsa di decine di elefanti.

Secondo i membri della ONG, i bracconieri stanno cacciando gli elefanti con pallottole di calibro elevato, il che lascia a intendere la serietà delle loro intenzioni. Probabilmente l’aspetto più tragico di queste cacce di massa è che gli unici a sopravvivere sono i cuccioli, quasi del tutto privi di zanne, e destinati a rimanere orfani.

Gli elefanti sono animali estremamente sociali, oltre ad essere una delle specie in cui comandano le femmine.

Questo aspetto è fondamentale già che sono le matriarche a guidare il branco di elefanti, e la loro perdita può generare un effetto a catena.

Dei 100 esemplari cacciati di recente, la maggior parte era maggiore di 35 anni, e i loro cadaveri sono rimasti a marcire al sole tra i resti delle loro zanne brutalmente strappate.

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Dati sulla caccia dell’elefante africano

Secondo lo staff della ONG Elephants Without Borders, questa tendenza ha preso maggiormente piede negli ultimi mesi, con la registrazione di quasi il doppio degli animali cacciati rispetto a qualsiasi altra zona dell’Africa.

I conservazionisti attribuiscono questo fenomeno al governo e alla sua incapacità di prendere posizione contro la caccia illegale.

Quello dell’avorio è un business che continua a produrre enormi entrate: in Cina si elaborano preziosi oggetti in avorio, che costano 846 euro al chilo. Le zanne di un elefante di dimensioni medie arrivano a pesare 30 chili!

Per farci un’idea del pericolo in cui si trovano le popolazione di elefanti africani, occorre ricordare come 30 anni fa la popolazione totale di elefanti superava il milione di esemplari.

Proprio per questo gli sforzi per proteggere questa specie a rischio devono essere raddoppiati, specialmente in paesi come il Botswana.

L’elefante africano è uno degli ultimi rappresentanti della megafauna del pianeta, che persiste soltanto nella savana africana.

L’essere umano ha sterminato i più grandi erbivori del pianeta in molti continenti e, sebbene quelli che popolano l’Africa continuano a resistere, la loro sopravvivenza si vede minacciata da questioni di denaro.


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Said, M. Y., Chunge, R. N., Craig, G. C., Thouless, C. R., Barnes, R. F. W., & Dublin, H. T. (1995). African elephant database 1995. IUCN, Gland (Suiza). Species Survival Commission.


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