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Parassiti esterni che sopravvivono in inverno

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I parassiti esterni che colpiscono gli animali domestici di solito non resistono bene alle fredde temperature invernali. Esistono tuttavia alcune specie che, nonostante le condizioni climatiche, hanno comunque la capacità di provocare infezioni.
Parassiti esterni che sopravvivono in inverno
Cesar Paul Gonzalez Gonzalez

Scritto e verificato il biologo Cesar Paul Gonzalez Gonzalez

Ultimo aggiornamento: 27 aprile, 2023

Gli ectoparassiti (parassiti esterni) sono uno dei problemi più comuni che colpiscono gli animali domestici. Sebbene la maggior parte di questi agenti patogeni in genere non provochino seri problemi di salute, i segni clinici sono fastidiosi e piuttosto sconfortanti. Pertanto, si consiglia di occuparsene il prima possibile per evitare di compromettere la vita quotidiana del proprio compagno peloso.

Dal momento che gli ectoparassiti vivono sulla pelliccia o sulla pelle del loro ospite, sono esposti a variazioni climatiche come i cambiamenti stagionali. Ovviamente, la temperatura spesso influisce sul loro metabolismo, perciò non tutti sono attivi in qualsiasi periodo dell’anno. Continuate a leggere questo articolo e scoprite quali sono i parassiti esterni che colpiscono il vostro animale in inverno.

Cos’è un parassita esterno?

I parassiti esterni, meglio conosciuti come ectoparassiti, sono organismi patogeni che invadono e infettano la pelle, il pelo o le piume degli animali. Questi esseri si nutrono della desquamazione o del sangue del loro ospite, motivo per cui provocano ferite dirette che si aggravano con l’aumentare dell’infestazione.

I parassiti esterni che colpiscono gli animali domestici appartengono generalmente a due principali gruppi tassonomici: insetti (Insecta) e acari (Acari). Questi sono caratterizzati dalle piccolissime dimensioni, quasi impercettibili, che ne complica il rilevamento.

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Quali parassiti esterni colpiscono l’animale durante l’inverno?

La maggior parte degli artropodi che parassitano gli animali domestici sono ectotermi. Ciò significa che non sono in grado di regolare il proprio calore corporeo, quindi dipendono dalla temperatura ambientale per svolgere le loro attività. Come i rettili, si trovano meglio in caso di clima caldo o temperato.

L’inverno è un periodo abbastanza difficile per gli ectoparassiti, poiché le basse temperature ne diminuiscono la attività e ne riducono il metabolismo. Come se non bastasse, poiché vivono sulla pelle e sul pelo dei loro ospiti, sono quasi sempre esposti all’ambiente freddo. Questo è il motivo per cui sono poche le specie di parassiti esterni in grado di sopravvivere all’inverno e di infettare un animale domestico in questa stagione.

Per resistere ai climi invernali, questi agenti patogeni hanno sviluppato diverse strategie di resistenza. Non tutte sono efficienti né assicurano la sopravvivenza degli esemplari, ma è sufficiente per ridurne la mortalità e far persistere la specie. Alcuni esempi di parassiti esterni che hanno una certa resistenza al clima invernale e che possono dunque colpire il vostro animale domestico sono i seguenti.

1. Pulci (Siphonaptera)

Le pulci sono un tipo di piccoli insetti noto per l’incredibile capacità di salto. Presentano una lunghezza che va da 1,5 a 10 millimetri, non sono dotate di ali, hanno un corpo appiattito lateralmente e si nutrono del sangue dei loro ospiti. Vivono tra la pelle e il pelo (o le piume) dell’animale, quindi riescono a tenersi al caldo grazie al calore generato dal corpo.

Esistono diversi tipi di pulci e ognuno ha una preferenza per una specie specifica. Nonostante ciò, sono in grado di infettare diversi animali (compresi gli esseri umani) se si verifica un contatto diretto con una persona infetta. Le specie di pulci più rilevanti sono le seguenti:

  • Ctenocephalides felis: pulce del gatto (colpisce anche i cani).
  • Ctenocephalides canis: pulce del cane.
  • Xenopsylla cheopis: pulce del topo.
  • Echidnophaga gallinacea: pulce della gallina.

Le ferite provocate da questi insetti sono quasi impercettibili. Tuttavia, la loro saliva tende a provocare una reazione allergica che comporta un’infiammazione nella zona del morso e provoca prurito. Anche se non rappresentano un pericolo per l’animale, le gravi infestazioni possono abbassare le difese dell’organismo e provocare anche anemia. Pertanto, si consiglia di occuparsene il prima possibile.

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Sifonatteri.

2. Acari (Acari)

Gli acari sono un gruppo tassonomico caratterizzato dalle dimensioni microscopiche e impercettibili ad occhio nudo. Misurano tra 0,1 e 0,5 millimetri di lunghezza, hanno una forma rotonda e allungata e si sono adattati a vivere all’interno dello strato più esterno della pelle (strato corneo). Grazie a quest’ultimo si proteggono dal freddo e la stagione invernale non li indebolisce più di tanto.

A differenza di altri parassiti, diverse specie di acari vivono naturalmente sulla pelle degli animali domestici. Tuttavia, il sistema immunitario regola la loro popolazione e la mantiene in equilibrio per evitare danni. Quando gli animali si ammalano o sono immunodepressi, questi parassiti vanno “fuori controllo” e causano arrossamento, gonfiore, secchezza e alopecia (nei casi gravi).

La maggior parte degli acari in genere sono parassiti specializzati in un singolo tipo di ospite. Ciò significa che l’infezione non può passare ad animali di specie diverse, come accade con le pulci. Le specie più note di questi agenti patogeni sono le seguenti:

  • Chorioptes bovis: acaro della rogna bovina.
  • Dermanyssus gallinae: acaro rosso del pollame.
  • Demodex canis: acaro del cane.
  • Demodex cati: acaro del gatto.
  • Sarcoptes scabiei: acaro della scabbia (con varianti per diverse specie animali).
  • Otodectes cynotis: acaro delle orecchie del cane e del gatto.

3. Zecche (Argasidae, Ixodidae e Nutellidi)

Le zecche sono artropodi di forma rotonda e di lunghezza compresa tra 3 e 10 millimetri. Sono ematofagi e hanno un apparato boccale modificato a forma di “trapano” dentato. Questo adattamento consente loro di tagliare la pelle e di fissarsi saldamente, rendendo difficile rimuoverle completamente se non eliminate con cura.

Questo gruppo tassonomico è più abbondante e diversificato nei climi temperati dei tropici. Nonostante ciò, alcune specie hanno sviluppato strategie per rimanere attive anche in inverno. Sebbene non abbiano la stessa produttività rispetto all’estate o la primavera, sono tra i pochi parassiti esterni in grado di infettare l’animale d’inverno.

La presenza di questi ectoparassiti provoca disagi minimi come prurito o infiammazione, ma possono peggiorare a seconda del livello di infestazione. Sebbene di per sé non rappresentino un rischio per gli ospiti, la loro presenza favorisce la comparsa di infezioni secondarie o l’inoculazione di tossine. Questo è il motivo per cui si consiglia la rimozione immediata al momento del rilevamento.

Le zecche sono conosciute anche per essere vettori per la trasmissione di altre malattie pericolose, come la malattia di Lyme, l’ehrlichiosi o la babesiosi. Inoltre, non hanno ospiti specifici, quindi sono in grado di infettare sia l’uomo che gli animali domestici. Tra le specie più rilevanti di questo gruppo vi sono le seguenti:

  • Dermacentor nitens: zecca marrone.
  • Amblyomma cajennense: zecca di Cayenna.
  • Amblyomma variegatum: zecca tropicale.
  • Ixodes scapularis: zecca dalle zampe nere.
  • Ixodes ricinus: zecca dei boschi.
  • Ixodes holocyclus: zecca della paralisi australiana.

4. Pidocchi (Phthiraptera)

I pidocchi sono un tipo di piccolo insetto appiattito che infesta la pelle degli animali domestici. Si nutrono di resti di pelle, secrezioni sebacee o sangue, a seconda delle esigenze nutrizionali della specie. Contrariamente ai precedenti parassiti, questo gruppo tassonomico è altamente specializzato nei propri ospiti, quindi non sono in grado di infettare diverse specie animali.

D’altra parte, l’inverno non costituisce un problema per lo sviluppo dei pidocchi, poiché il loro intero ciclo vitale si svolge sulla pelle calda del loro ospite. Allo stesso modo, finché rimangono in questo sito, le risorse alimentari sono assicurate. Tra le specie di pidocchi più conosciute troviamo le seguenti:

  • Polyplax serrata: pidocchio del topo.
  • Haemodipsus ventricosus: pidocchio del coniglio.
  • Trichodectes canis: pidocchio del cane.
  • Menacanthus stramineus: pidocchio del pollo.
  • Columbicola columbae: pidocchio del piccione.
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Phthiraptera.

Come potete vedere, esistono diversi tipi di parassiti esterni che possono colpire la pelle del vostro animale domestico durante l’inverno. Per quanto non sia un periodo favorevole per questi esseri, è bene attuare misure preventive durante tutto l’anno (collari antipulci, antiparassitari, ecc.). Così facendo, il vostro compagno avrà meno probabilità di venire infettato e di provare il disagio tipico di questi agenti patogeni.


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