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La pesca minaccia il pinguino dagli occhi gialli

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La pesca minaccia il pinguino dagli occhi gialli
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La sopravvivenza dei pinguini è messa costantemente a dura prova dall’industria della pesca. Ma il caso del pinguino dagli occhi gialli (Megadyptes antipodes o anche “pinguino degli antipodi”) è particolarmente grave, dato che la sua popolazione sta diminuendo a vista d’occhio.

Il pinguino dagli occhi gialli a rischio estinzione

Il pinguino dagli occhi gialli è l’ultimo membro del genere Megadyptes. Questo uccello vive nel sud-est della Nuova Zelanda, nello specifico nell’Isola del Sud, nell’isola di Stewart e negli arcipelaghi di Campbell e Auckland.

Questa specie è riconosciuta per via dei caratteristici occhi gialli, da cui prende il nome. Può raggiungere i 70 cm di altezza, una dimensione assai inferiore a specie più grandi (come il pinguino imperatore) ma superiore alla maggior parte delle altre famiglie. Rispetto al peso, quest’uccello acquatico può arrivare a superare gli 8 kg.

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Inoltre, questo pinguino depone le uova in agosto e le coppie costruiscono il loro nido nella fitta vegetazione delle isole neozelandesi. Durante tale periodo, assume un comportamento molto territoriale e aggressivo, per la necessità di difendere l’uovo che padre e madre coveranno assieme, a turno.

La popolazione attuale è stimata attorno ai 6.000 esemplari, anche se ci sono solo 1.500 coppie con capacità riproduttive, il che porta questa specie ad essere inclusa nell’elenco degli animali in via di estinzione. Si tratta del pinguino più minacciato di tutti. Alla base della possibile scomparsa di questo uccello vi è la pesca, come spiegheremo più avanti.

Il pinguino dagli occhi gialli depone le uova in agosto e, per difenderle, sviluppa un comportamento territoriale e aggressivo. Sia padre che madre si occupano della cova. Attualmente, ci sono appena 1500 esemplari con capacità riproduttive.

Il pinguino minacciato dalla pesca a strascico

Il problema è che i pinguini non sono in grado di vedere le reti dei pescatori nell’acqua, così rimangono impigliati e spesso annegano, intrappolati. Un recente studio mostra i danni che sta causando l’uso delle reti per la pesca a strascico, che sono la principale causa di morte per questa specie in Nuova Zelanda. Qui si è registrato un calo della popolazione di addirittura il 75%.

Ricerche anteriori avevano dimostrato che ogni anno le barche uccidono 35 pinguini, ma in realtà si tratta di una statistica che ha interessato solo il 3% delle imbarcazioni usate per la pesca a strascico, nelle zone in cui vive e si riproduce il pinguino dagli occhi gialli. Il bilancio delle vittime è, quindi, molto più alto. I biologi incaricati dello studio temono che, a questo ritmo, la specie si estinguerà nei prossimi anni.

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E’ stato lanciato un progetto di conservazione che prevede di installare delle videocamere su tutte le barche che pescano nell’habitat di questo pinguino. Si prevede anche di vietare le attività di pesca in alcune zone chiave della Nuova Zelanda. Un processo simile fu sviluppato nella zona dell’Artico, per impedire l’accanimento dei pescatori nelle nuove zone aperte per via del disgelo.

Un recente studio mostra i danni che sta causando la pesca a strascico, la principale causa di morte per questa specie in Nuova Zelanda. Negli ultimi anni, la popolazione del pinguino dagli occhi gialli è calata del 75%.

Come evitare l’estinzione del pinguino?

Molte volte, quando parliamo di specie minacciate, sembra difficile capire come questo possa relazionarsi con ciò che facciamo ogni giorno. La pesca intensiva viene di solito effettuata a strascico, che danneggia il fondo marino e intrappola molte specie non commerciali, come i pinguini. Questo tipo di pesca colpisce molte altre specie di animali, come i delfini o gli squali.

Il consumo di carne e pesce dovrebbe essere fatto con moderazione, a causa dell’elevato costo di ottenerlo rispetto ai prodotti vegetali. Ma ancor più importante è puntare a un consumo ridotto e alla pesca sostenibile. Quindi, se volete dare il vostro contributo, acquistate solamente pesci di provenienza nazionale o addirittura regionale. E’ il modo migliore per proteggere l’ambiente ed evitare che specie come questo pinguino scompaiano.

La pesca intensiva viene di solito effettuata con reti a strascico, che danneggiano il fondo marino e intrappolano molte specie non commerciali, come i pinguini. Questo tipo di pesca uccide molte altre specie di animali, come i delfini o gli squali.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.