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Rana verde iberica: habitat e caratteristiche

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La rana verde iberica è un anfibio molto abbondante nella penisola iberica e nel sud della Francia. SI può trovare in corpi d'acqua sia temporanei che permanenti, e il suo canto risuona in estate.
Rana verde iberica: habitat e caratteristiche
Samuel Sanchez

Scritto e verificato il biologo Samuel Sanchez

Ultimo aggiornamento: 03 giugno, 2023

La penisola iberica è una delle regioni europee con la maggiore biodiversità, poiché si stima che più di 60.000 specie di animali proliferino nei suoi diversi ecosistemi. In ogni caso, gli anfibi (classe Amphibia) sono scarsamente rappresentati dalla biocenosi ispanica, poiché solo 32 delle 7.500 specie esistenti hanno colonizzato queste terre. La rana comune è una di queste.

Questo simpatico anfibio popola gli stagni e le pozze d’acqua del continente mediterraneo, facendosi conoscere per il suo canto stridente e i suoni che emette quando si tuffa in acqua durante l’estate. Se volete saperne di più sulla rana verde iberica (Pelophylax perezi) e sul suo ciclo biologico, siete nel posto giusto.

Habitat della rana verde iberica

Innanzitutto occorre precisare che questa specie è endemica della penisola iberica e del sud della Francia. È stata introdotta nelle Isole Canarie e nelle Isole Baleari, ma queste non sono considerate parte del suo areale di distribuzione originale. È un anfibio molto resistente e malleabile, e la prova di ciò è che occupa tutte le regioni del Portogallo e della Spagna senza eccezioni.

L’altitudine è l’unico fattore limitante per la sua espansione (non si trova a più di 2.400 metri sul livello del mare), dal momento che la rana verde iberica non viene rallentata dalle avverse condizioni meteorologiche. In ogni caso, è una specie a ciclo eminentemente acquatico e deve rimanere sempre vicino all’acqua, meglio in corpi d’acqua permanenti che non evaporano in estate.

Questa specie resiste a temperature che vanno da 3°C a 30°C.

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Caratteristiche fisiche

Prima di addentrarci nella fisiologia di questa specie, è necessario contestualizzarla a livello tassonomico. La rana verde iberica è un anfibio anuro, ciò significa che non ha la coda. Questa è la più grande differenza rispetto ai suoi parenti stretti, come tritoni e salamandre.

Come tutti gli anfibi anuri, questo animale ha gli occhi sporgenti, una bocca abbastanza grande rispetto alla testa e una pelle molto sottile. Quest’ultimo attributo è vitale per le rane, poiché la permeabilità della loro epidermide consente loro di effettuare scambi di gas e respirare in maniera passiva. In alcune specie, fino al 100% dell’ossigeno ricevuto proviene dalla respirazione cutanea.

Nello specifico, la rana verde iberica è di dimensioni medie, presenta un muso arrotondato e pliche ghiandolari su entrambi i lati del dorso, che vanno dagli occhi alla cloaca. Gli arti anteriori presentano 4 dita allungate, mentre gli arti posteriori 5 dita palmate che facilitano il nuoto e la propulsione in acqua.

Questa specie in genere ha una colorazione verdastra con strisce nere, sebbene vi siano variazioni tra individui e popolazioni. Inoltre, i maschi sono dotati di sacche vocali grigiastre molto caratteristiche, che si gonfiano quando cantano per attirare le femmine.

Queste rane in genere hanno il dorso di colore verdastro o brunastro, mentre il lato inferiore è color cannella.

Comportamento della rana verde iberica

Come abbiamo detto, questo anfibio è molto più acquatico di altri suoi parenti. Gli esemplari sono sempre dentro o vicino all’acqua, quindi è molto comune vederli in pozze d’acqua, stagni, fontane e lagune. È possibile trovarli anche in ruscelli ripidi e corpi d’acqua fredda, sebbene a livello di ecosistema non siano i loro preferiti.

Come indicato dal portale Vertebrados Ibéricos, questa specie è attiva tutto l’anno, anche se la sua attività diminuisce drasticamente in inverno. Inoltre, a differenza di altri anfibi, è molto attiva durante il giorno, con un picco di attività tra le 11:00 e le 16:00 del giorno.

È comune vedere giovani e adulti prendere il sole sulle rive dei corpi d’acqua, poiché sono animali ectotermi che hanno bisogno del calore ambientale per modulare il proprio metabolismo. Non appena un altro essere vivente si avvicina a loro, si tuffano rumorosamente in acqua e vi rimangono per un po’, almeno finché non percepiscono la scomparsa della minaccia.

Alimentazione della rana verde iberica

Tutti gli anfibi sono strettamente carnivori e la rana verde iberica non fa eccezione. Questa specie si nutre sia di prede acquatiche che terrestri, ma caccia generalmente a terra. Si ritiene che oltre il 45% del suo menù possa basarsi sui Coleotteri, ossia scarafaggi di piccole-medie dimensioni. Si nutre anche di ragni, isopodi, vermi e qualsiasi invertebrato che si adatti alla sua bocca.

Essendo una rana di taglia media (10 centimetri), a volte può anche predare piccoli vertebrati, come uccellini e topi. Da notare che le larve o girini si nutrono di alghe e detriti presenti nei fondali.

Riproduzione

Il periodo di riproduzione di questa specie varia a seconda della popolazione, poiché dobbiamo ricordare che è distribuita in tutta la Spagna e il clima è abbastanza variabile tra le regioni. In ogni caso, fonti professionali stimano che il corteggiamento e la deposizione delle uova avvengano tra i mesi di aprile e luglio, soprattutto nelle zone con acqua permanente.

La parte più suggestiva del ciclo riproduttivo di questa specie è il canto dei maschi. Come abbiamo detto, questi sono dotati di sacche vocali specializzate, che si gonfiano quando l’esemplare emette il suo verso. Inoltre, i corteggiatori si raggruppano in cori composti da 2 a 6 individui, e gli intervalli e le frequenze di ogni suono variano da situazione a situazione.

Una volta che la femmina viene conquistata dal verso di un maschio, questo la abbraccia in un “amplesso” ascellare, sfruttando i calli sulle zampe anteriori per aggrapparsi alla sua compagna. Quindi, la femmina rilascia da 2.000 a 7.000 uova nell’acqua e il maschio rilascia su di esse il suo sperma, fecondandole esternamente.

I piccoli girini impiegano dai 5 agli 8 giorni per uscire dalle uova, e una volta che iniziano a nuotare liberamente inizia anche il loro processo di crescita e sviluppo, raggiungendo anche dimensioni di 6-7 centimetri. Una volta che le loro zampe si sono sviluppate, i polmoni sono cresciuti e le code si sono riassorbite (circa 10 settimane dopo la nascita), le rane si avventurano per la prima volta sulla terraferma.

Anche se il numero di uova che ogni femmina depone può sembrare enorme, è necessario sottolineare che la maggior parte dei piccoli non raggiunge la metamorfosi.

Stato di conservazione

L’Unione mondiale per la conservazione della natura (IUCN) elenca questa specie come di “minor preoccupazione (LC)”. È distribuita in tutto il suo areale originario, tuttavia le sue popolazioni sono attualmente in forte calo. Come tutti gli altri anfibi, la rana verde iberica soffre degli effetti dell’inquinamento e del cambiamento climatico.

Purtroppo, i mutamenti negli usi dell’acqua e le modificazioni dei terreni fanno perdere a questa specie le lagune e le pozze d’acqua in cui vive e si riproduce. A tutto questo si devono aggiungere gli effetti degli scarichi di sostanze chimiche nell’acqua, gli incidenti stradali e i cambiamenti climatici, tra le altre cose.

Il 41% degli anfibi del mondo rischia di scomparire. È il gruppo di vertebrati più vulnerabile alle azioni dell’uomo.

Sfortunatamente, la situazione globale degli anfibi non è incoraggiante. Anche le specie più resistenti come la rana verde iberica stanno risentendo della degradazione degli ecosistemi, pertanto è necessario proteggere questi animali belli e fragili prima che sia troppo tardi.


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  • Pelophylax perezi, IUCN Red List. Recogido a 3 de septiembre en https://www.iucnredlist.org/species/58692/89704409
  • Pelophylax perezi, Enciclopedia Virtual de los Vertebrados Españoles (CSIC). Recogido a 3 de septiembre en http://www.vertebradosibericos.org/anfibios/reproduccion/pelperre.html
  • Egea-Serrano, A., Tejedo, M., & Torralva, M. (2009). Populational divergence in the impact of three nitrogenous compounds and their combination on larvae of the frog Pelophylax perezi (Seoane, 1885). Chemosphere, 76(7), 869-877.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.