Rischi e benefici delle zanzare geneticamente modificate

Le zanzare sono tra gli animali più pericolosi, non per le loro dimensioni o aggressività, ma per le malattie che possono trasmettere: provocano infatti fino a 750.000 morti all'anno.
Rischi e benefici delle zanzare geneticamente modificate
Georgelin Espinoza Medina

Scritto e verificato la biologa Georgelin Espinoza Medina.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Le malattie trasmesse da vettori rappresentano un grave problema in tutto il mondo, soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali, dove si riscontrano le incidenze più elevate. La ricerca di alternative che consentano un migliore controllo e l’eradicazione dei contagi è un’esigenza urgente. Nascono così nuovi strumenti come l’implementazione di zanzare geneticamente modificate.

Tuttavia, come per tutto ciò che è nuovo, vi è un po’ di paura e scetticismo sul suo utilizzo. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è fatta avanti per chiarire gli aspetti legati all’uso di queste zanzare transgeniche o geneticamente modificate. Questo è l’argomento di cui parleremo in questo articolo: se siete curiosi, vi invitiamo a leggerlo fino alla fine.

Cosa sono le zanzare geneticamente modificate?

Una zanzara con l'addome pieno di sangue.

Come indica il nome, si tratta di zanzare la cui genetica è stata alterata, ciò significa che è stato modificato il loro DNA (la molecola che contiene tutte le informazioni di un essere vivente). Per ottenere ciò viene utilizzata una tecnologia chiamata DNA ricombinante, in cui viene utilizzato un segmento o un gene che ha una caratteristica che si vuole trasmettere all’organismo ricevente, in questo caso le zanzare. Vengono anche chiamate transgeniche.

Questa tecnica innovativa è stata utilizzata su vari organismi, compresi animali destinati al consumo umano.

Perché l’utilizzo di zanzare transgeniche?

E’ possibile che l’uso di zanzare modificate vi sembri assurdo. Tuttavia, l’idea nasce da una grande esigenza di salute pubblica. Da molto tempo la popolazione umana è vittima di numerosi agenti patogeni, che si possono trovare ovunque e possono spostarsi da un luogo all’altro tramite organismi che fungono da vettori o veicoli di trasmissione.

I vettori sono molti e includono zanzare, mosche, acari, zecche, pidocchi e chiocciole, tra gli altri. Nel caso particolare delle zanzare, possono trasmettere malattie rilevanti. Tra queste, la dengue, la febbre gialla, la malaria, la filariosi, la chikungunya e la febbre del Nilo occidentale. Si tratta di malattie di grande impatto sulla popolazione.

Per fare un esempio del problema, nel 2018 si sono registrati nel mondo circa 228 milioni di casi di malaria, accompagnati da una cifra tragica di 405mila morti. Dati che mostrano la mancanza di controllo con l’uso delle tecniche attuali e dimostrano la necessità di cercare alternative per sradicare questi vettori. Gli insetti sono aumentati sempre di più negli ultimi anni, il che ha peggiorato la situazione.

Nasce così l’iniziativa di utilizzare le zanzare geneticamente modificate per combattere la malaria e le varie malattie che possono trasmettere.

Quali sono le caratteristiche delle zanzare nate grazie alle biotecnologie?

L’idea di creare zanzare modificate deriva dalla necessità di combattere le malattie. Pertanto, devono avere alcune caratteristiche che contribuiscono a questo scopo pratico. Nel caso della specie Aedes aegypti (trasmettitore di dengue, zika e chikungunya) è stato utilizzato un gene autolimitante che ne provoca la morte prima dell’età adulta. In questo modo, si riducono le popolazioni di questi insetti.

Si utilizzano anche altri geni marcatori che consentono l’identificazione di zanzare transgeniche. In particolare, si ricorre all’utilizzo di marcatori con capacità fluorescenti, in modo da rilevarle grazie all’uso di una luce speciale. Pertanto, è possibile distinguere le zanzare geneticamente modificate dagli esemplari selvatici e monitorare quelle modificate.

Quali sono i rischi e i benefici delle zanzare geneticamente modificate?

L’idea delle zanzare transgeniche è un tema controverso tra i ricercatori. Alcuni ne sostengono l’utilizzo, ma altri si oppongono, sostenendo che i rischi sono maggiori dei benefici. Inoltre, questa tematica favorisce scontri culturali tra le persone che non conoscono bene l’argomento.

Se l’utilizzo di questo strumento avesse successo, senza dubbio porterebbe enormi vantaggi rispetto alla prevalenza delle malattie associate ai vettori. Condizioni che diminuiscono quando si interrompe la catena del contagio, attraverso la riduzione delle zanzare trasmittenti in natura. I rischi da valutare per questo tipo di strumenti sono legati alla sicurezza ambientale, alla biodiversità e alla salute, sia umana che animale.

Una delle principali aziende dedite alla produzione di questi transgenici è Oxitec. Alcuni studi effettuati in luoghi come Panama, Brasile e Isole Cayman hanno stabilito che gli OGM non hanno un impatto significativo sull’uomo, sull’ambiente, su altre specie di zanzare o addirittura sui predatori animali. Inoltre, mostrano una riduzione delle popolazioni selvatiche di questi insetti.

Tuttavia, sono ancora in corso studi a riguardo. L’OMS conferma la necessità di una valutazione attraverso un approccio graduale e con la partecipazione delle comunità per garantire sicurezza, qualità ed efficacia.

Conclusioni

Conoscete le differenze tra mosche e zanzare?

A causa dell’incidenza globale delle malattie trasmesse da vettori, l’OMS evidenzia l’urgenza di sviluppare e testare strumenti che contribuiscano al loro controllo ed eradicazione. Una delle tecnologie lanciate negli ultimi anni è l’uso di zanzare geneticamente modificate. Pertanto, sottolinea l’importanza di un approccio graduale alla loro verifica.

Una visione nella quale devono essere coinvolte anche le comunità, comprese le popolazioni indigene. Ed è nell’impegno in questo importante compito, di anni di lotta mediante metodologie diverse e senza successo, che dobbiamo lasciarci alle spalle lo scetticismo e dare uno sguardo obiettivo alle alternative esistenti. A condizione che i risultati garantiscano l’efficacia e la sicurezza della salute umana, animale e dell’ecosistema.


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