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Ritrovati i resti di un macaco di Gibilterra nell'Irlanda preistorica

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Il ritrovamento di un teschio di macaco nell'Emain Mancha rivela che questa specie visse intorno al 350 a.C. al di fuori del Nord Africa.
Ritrovati i resti di un macaco di Gibilterra nell'Irlanda preistorica
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il macaco di Gibilterra è una delle specie più carismatiche di primati non umani esistenti sul nostro pianeta ed è considerato l’unico macaco la cui sopravvivenza persiste al di fuori del continente asiatico. Recentemente sono stati ritrovati i resti di un macaco di Gibilterra nell’Irlanda preistorica. Vediamo di cosa di tratta.

Il macaco di Gibilterra fuori dall’Africa

Attualmente, possiamo trovare il macaco di Gibilterra solo in due posti nel mondo: il Nord Africa e la Rocca di Gibilterra. Sebbene ufficialmente la specie sia stata introdotta in Europa prima del XVIII secolo, è stato scoperto che questa specie viveva già in Europa.

Prima dell’ultima glaciazione, il macaco di Gibilterra poteva essere visto in Italia o in Spagna, così come altre specie di mammiferi come le iene. Tuttavia, nelle ultime migliaia di anni l’unico modo per far apparire un macaco di Gibilterra da qualche parte in Europa era il suo trasferimento dal Nord Africa.

Un macaco di Gibilterra nell’Irlanda preistorica

Secondo gli studiosi, il commercio esotico di animali si è diffuso ampiamente durante il Medioevo e nei secoli successivi, per cui è difficile pensare che questi animali siano stati commerciati durante l’età del ferro. Pertanto, il ritrovamento di un teschio di macaco di Gibilterra nella zona dell’Emain Macha è davvero sorprendente.

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Questo antico monumento situato nell’Irlanda del Nord è molto importante nella mitologia e nella cultura dell’Irlanda e conserva anche resti di questo primate non umano.

I resti sono stati ritrovati al centro del complesso, dove ci sono vestigia che dimostrano la continua occupazione dell’enclave. Il cranio di questo animale è stato datato grazie al radiocarbonio intorno all’anno 390-320 a.C., un periodo storico in cui il macaco di Gibilterra poteva essere trovato solo nel Nord Africa.

Possibili rotte commerciali

Questo non è di certo il primo caso di ritrovamento di resti che testimoniano la presenza del macaco di Gibilterra in Europa. Infatti, ci sono stati ritrovamenti anche in Lussemburgo e diversi scheletri in Inghilterra che risalgono all’epoca romana.

Inoltre, ci sono molte altre testimonianze della presenza di specie di animali esotici, in particolare i primati, in Europa. Si tratta di resti archeologici ma anche di testimonianze attraverso l’arte e la pittura che mostrano la circolazione di questi animali al di fuori del loro habitat naturale.

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Un macaco di Gibilterra nell’Irlanda preistorica

Questi tipi di scoperte non sono solo affascinanti perché scoprono la presenza di specie esotiche in tempi e luoghi così lontani dal loro habitat abituale, ma mostrano anche alcune delle prime rotte commerciali.

Oggi sappiamo che non si può tenere una scimmia come animale domestico per motivi sia etici che di salute, oltre che legali. Tuttavia, le stesse rotte commerciali di un tempo sono ancora presenti oggi attraverso il traffico illegale delle specie esotiche. In particolare, la Spagna è la porta per il traffico illegale di animali in Europa.

Attraverso queste dinamiche, anno dopo anno la prole viene sottratta illegalmente alle madri per essere venduta. Questo provoca un’enorme agitazione in questi animali, poiché i legami tra madre e figlio nel regno animale sono molto forti.

Ciò ha portato, insieme alla perdita dell’habitat, a considerare questa specie in pericolo. Vale la pena ricordare, quindi, che queste scimmie devono rimanere nel loro habitat anziché stare in una casa come animali domestici.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.