Santuario per animali: come capire se è falso?

Distinguere un santuario per animali reale da uno falso è utile al momento di pianificare il nostro prossimo viaggio
Santuario per animali: come capire se è falso?
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

I santuari per animali sono luoghi che attirano sempre di più l’attenzione. In un’epoca nella quale si mette in dubbio l’utilità degli zoo, molti credono che un santuario per animali sia la soluzione. Questi luoghi, in teoria, hanno come priorità il salvataggio degli animali. Ma è sempre così?

Con la diffusione di questo termine, e di tutto quello che ne deriva, questi centri hanno visto un aumento del numero di visitatori, il che equivale a maggiori introiti. Questo porta molta gente a usare il termine santuario per animali per indicare i loro centri, ma in numerose occasioni si tratta di veri e propri luoghi di terrore.

Alla luce di ciò, è importante imparare a differenziare tra i veri santuari e quelli che, in realtà, sfruttano apertamente gli animali; una piaga che nuoce ai veri centri.

Come capire se un santuario per animali è vero

Cuccioli di animali in un santuario?

Uno dei modi migliori per distinguere un santuario per animali vero da quelli che si spacciano come tali è osservare l’età dei suoi ospiti. Questi centri dovrebbero mantenere i loro animali in cattività dato che è impossibile liberarli in natura. I santuari, pertanto, di solito ospitano animali che provengono da altre forme di cattività, come può essere la vita in appartamento, i circhi o la sperimentazione.

Cucciolo di scimmia in una cesta

Tutte queste diverse forme di sfruttamento degli animali selvatici in cattività hanno un aspetto in comune: è molto semplice tenere un cucciolo, ma non altrettanto un animale adulto. Animali come le grandi scimmie o i felini sono molto divertenti da cuccioli; si può impiegare uno scimpanzé di due anni per girare delle scene o tenere una tigre di pochi mesi come animale domestico.

Questi animali possono essere usati anche per esibirsi nei circhi o per la sperimentazione, per poi metterli in gabbia o cederli. Si tratta, in tutti questi casi, di animali che non sono sicuri da adulti, momento in cui vengono rifiutati e salvati.

Questo vuol dire che normalmente i santuari non salvano cuccioli, nella maggior parte dei casi un santuario per animali ospita esemplari anziani, con malattie croniche e dall’aspetto trasandato. I cuccioli difficilmente arrivano in questi centri, salvo che vengano tratti in salvo in un aeroporto o durante la vendita diretta, cosa che non succede quasi mai.

Viceversa, i cuccioli sono comuni nei falsi santuari, poiché attirano i visitatori desiderosi di vederli e pagare per questo. I santuari di animali avvalorati da associazioni come GFAS, inoltre, non allevano animali, dunque le possibilità di vedere dei cuccioli diminuiscono. Questo perché invece di allevare, questi centri hanno lo scopo di ospitare animali maltrattati.

È possibile toccare gli animali?

Un aspetto molto importante di cui tenere conto per capire se un santuario per animali è vero o falso è il contatto ammesso con gli animali. Di solito, quando parliamo di fauna selvatica, i santuari difficilmente interagiscono con i loro ospiti, ancor meno lasceranno che altri lo facciano in cambio di soldi o pubblicità, perché è pericoloso.

Uomo che tocca la coda di una tigre

Questo si deve, ancora una volta, al fatto che questi centri salvano animali “complicati”: uno scimpanzé vittima della sperimentazione o una tigre che ha saltato centinaia di cerchi in fiamme in un circo non sono animali con cui vorreste scattarvi una foto o abbracciare. Ciò non gioverebbe a questi animali, infatti il santuario deve fomentarne i naturali comportamenti: permettere che si relazionino con i loro simili e non con le persone.

In molte occasioni, i santuari per animali falsi permettono l’interazione con animali pericolosi; abbracciare le tigri o fare un selfie con i primati mettono a rischio la vita delle persone, sebbene questi centri riducano i pericoli ospitando cuccioli, ai quali è possibile togliere gli artigli nel caso dei grandi felini.

La promozione delle interazioni tra animali selvatici e persone, inoltre, non è solo pericolosa, mina anche gli sforzi di conservazione e lotta contro il traffico illegale delle specie minacciate. Un santuario che si rispetti non può prendere parte a queste attività, anche se ciò implicherebbe un beneficio economico vendendo i selfie scattati con gli animali.


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