Scopriamo il curioso scarabeo stercorario
Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Rodríguez
L’animale di cui vi parleremo oggi è conosciuto in tutto il mondo: si tratta dello scarabeo stercorario.
Oltre al suo nome e alle strane “pallottole” che crea, ci sono molte altre cose da dire su questa specie. Continuate a leggere se volete saperne di più sullo scarabeo stercorario.
Le caratteristiche dello scarabeo stercorario
Il termine scarabeo stercorario si riferisce ad un gruppo di insetti molto particolari. Fanno parte dell’ordine dei Coleoptera, che raggruppa circa 375 000 specie diverse.
I coleotteri più noti con questo nome appartengono al genere Scarabeus, con S. viettei e S. laticollis come i due principali rappresentanti.
Morfologicamente, parliamo di insetti che hanno delle dimensioni medie e che presentano delle zampe forti.
Lo scarabeo stercorario si avvale di queste zampe per camminare, per scavare e per creare delle pallottole di sterco.
Normalmente, ha il corpo di colore nero metallico intenso, anche se può presentare delle tonalità celesti, verdi e gialle.
E’ evidente che il tratto più caratteristico di questo coleottero è il suo comportamento coprofago: ciò significa che si alimenta di escrementi, ma questo non è l’unico uso che ne fa.
Perché usa gli escrementi di altri animali?
Quando individua degli escrementi, questo animale li raggiunge volando insieme ai suoi simili, formando degli sciami.
Unendosi insieme, possono ridurre la montagna prodotta da un animale grande, come un elefante, ad un tappeto di materiale fibroso non digeribile.
Dopodiché, lo scarabeo stercorario prende una parte di materia ed inizia a dargli una forma di palla con le sue zampe anteriori.
Successivamente, la trasporta verso il traforo sotterraneo che ha scavato precedentemente.
Il modo che ha di trascinare la pallottola richiama molto l’attenzione, poiché appoggia le zampe anteriori al suolo e con quelle posteriori fa rotolare la palla fino al traforo.
A volte, un secondo esemplare partecipa al trasporto. In altre occasioni, scavano il tunnel proprio sotto lo sterco, in maniera da non dover trasportare la pallottola.
Una volta aver creato una o varie palle, estrae il liquido ricco di nutrienti e di microorganismi, e se ne alimenta.
Questa pallottola è importante anche per la gestazione delle larve. Quando ne è stata accumulata una quantità sufficiente, gli scarabei dividono questa palla in piccoli frammenti.
La femmina introduce qui l’ovopositore e deposita un uovo.
Queste piccole strutture sono pulite e la fermentazione dello sterco dona alle larve l’ambiente ideale per svilupparsi.
Una volta terminato questo processo e la metamorfosi, emergono in superficie in forma adulta.
Lo scarabeo stercorario si orienta con la Via Lattea
Suona sorprendente, ma degli studi recenti dell’Università di Lund, in Svezia, lo hanno confermato. Per raggiungere il traforo di immagazzinamento, questi scarabei salgono in cima alla palla ed iniziano a ruotare il loro corpo in tutte le direzioni.
Usando i loro piccoli occhi, scattano delle “istantanee” della posizione dei corpi celesti e delle stelle, immagazzinando le informazioni nel cervello.
Ciò gli permette di orientarsi al meglio per arrivare alla loro destinazione.
Anche se altri insetti si comportano in maniera simile, è la prima volta che si dimostra l’esistenza di queste istantanee.
Finora, l’unico insetto in grado di farle è lo scarabeo stercorario. Una scoperta senza dubbio eccezionale.
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El Jundi, B., Foster, J. J., Khaldy, L., Byrne, M. J., Dacke, M., & Baird, E. (2016). A snapshot-based mechanism for celestial orientation. Current biology, 26(11), 1456-1462.
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