Scopriamo tutte le caratteristiche del capibara
Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García
Il capibara è uno dei roditori più grandi del mondo. E’ conosciuto anche come chigüire o carpincho, secondo le zone geografiche.
Il nome di questo animale proviene dal guaraní Kapiÿva, il cui significato è “signore del passaggio”.
La sua denominazione scientifica è “hydrochaeris” , un vocabolo greco la cui traduzione corrisponde a “maiale d’acqua”. Oggi vi presentiamo il capibara, un animale unico.
Scheda tecnica
- Genere: Hydrochoerus
- Specie: Hydrochaeris
- Dimensioni: (adulto) 1,1 a 1,3 metri approssimativamente
- Peso: (adulto) da 35 a 66 kg
- Altezza: (adulto) da 50 a 64 cm
- Periodo di gestazione: da 130 a 150 giorni
Principali caratteristiche
Si tratta di un animale erbivoro. La sua alimentazione si basa su foraggio e su piante acquatiche.
Occasionalmente può includere cortecce morbide di alberi, frutta e bacche, così come la canna da zucchero e il mais.
Il capibara pratica la coprofagia: ingestione occasionale i propri escrementi.
In questo modo, può assimilare il maggior numero di alimenti e aiuta a scomporre la cellulosa dell’erba.
Quali animali rappresentano una minaccia per il capibara?
I suoi predatori naturali sono i felini come il puma, il giaguaro e l’ocelot.
Anche il caimano, il coccodrillo, la volpe selvatica, l’anaconda e l’anguilla. Si tratta di un roditore molto particolare; tra l’altro ha un’andatura lenta e goffa.
Distribuzione geografica e habitat naturale
Il capibara vive nel Sud America, sempre molto vicino ad una fonte di acqua costante. Il maggior numero di esemplari si trovano nelle pianure tra la Colombia e il Venezuela, ma anche a nord dell’Argentina e in tutta l’Amazzonia.
Stile di vita
E’ un mammifero molto socievole. Può vivere in gruppi che comprendono fino a 30 membri, principalmente come misure di sicurezza per proteggersi dai predatori.
Oltre ad accoppiarsi varie volte durante l’anno, lo fa più spesso durante le piogge di aprile e maggio.
I branchi sono composti da un maschio dominante circondato da varie femmine e dai loro cuccioli.
Di solito non c’è più di un maschio nello stesso gruppo, dato che solo uno rivendica il diritto della riproduzione con le femmine.
Il capibara dorme poco. Quasi sempre di mattina tra i cespugli in riva ai fiumi. Verso mezzogiorno, dopo essersi rotolato nel fango, cerca di combattere le temperature elevate.
Questi roditori comunicano tra di loro attraverso dei vocalizzi. Quando è presente un pericolo, emettono un suono di allarme molto simile all’abbaio di un cane.
Fanno anche le fusa simili a quelle di un gatto, in segno di sottomissione. Dei fischi stridenti, dei grugniti o dei rumori forti che vengono usati per indicare felicità.
Curiosità
Per distinguere i maschi dalle femmine, si deve osservare la ghiandola olfattiva che si trova sopra al muso.
I primi presentano in questa zona una sostanza bianchiccia e appiccicosa; un concentrato che usano per marcare il loro dominio sul resto dei membri del gruppo.
Il capibara vive sotto un sistema gerarchico. Per salire all’interno del gruppo, i membri maschi lottano costantemente.
Questi sono anche promiscui, avendo molte compagne nel corso della vita. Anche se il numero di queste sarà sempre proporzionale all’abilità di uscire vittoriosi nei combattimenti.
Il capibara viene scelto come animale domestico?
Questa è una specie che si è dimostrata possa vivere come animale domestico. Alcuni esemplari imparano ad eseguire degli ordini semplici come sedersi o aspettare pazientemente che gli servano gli alimenti.
Inoltre, è un animale estremamente docile. Adora ricevere le coccole dei suoi padroni, così come stare in compagnia degli altri animali, come i cani o i gatti.
In cattività ha bisogno di acqua sufficiente dove possa immergersi per completo ogni volta che lo desidera.
Al contrario, corre il rischio di soffrire di malattie della pelle; delle patologie che possono diventare molto gravi o irreversibili.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.