Logo image

Terza palpebra nei cani: di cosa si tratta?

3 minuti
Terza palpebra nei cani: di cosa si tratta?
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Pubblicato: 04 gennaio, 2018 11:31
Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022 11:22

Alcuni animali hanno delle parti del corpo che le persone non possiedono e che, ovviamente, ignorano. Tuttavia, queste zone sono molto importanti per loro, e la terza palpebra negli occhi è una di queste.

Il fatto di non conoscere alcune caratteristiche dell’organismo del vostro cane può portare a trascurare la sua salute. E’ il caso della terza palpebra nei cani, e nel seguente articolo vi diremo di cosa si tratta.

Chiamata anche membrana nittitante, si attiva quando è presente una piccola lesione o qualche problema nell’occhio dell’animale. In questo caso, non si tratta di un sintomo di una malattia o di qualcosa di negativo, ma di un efficace meccanismo di autoprotezione.

Cos’è la terza palpebra?

Questo organo è una membrana del tessuto connettivo. Non contiene muscoli, peli o altro, però si manifesta quando l’occhio si sente minacciato. In poche parole, si attiva come risultato di un riflesso.

cane con occhi chiusi appoggiato su una mano

Il suo funzionamento è semplice: di fronte alla lesione o al possibile urto, il tessuto si muove mentre l’occhio è retratto nell’orbita. E’ in questo momento che la terza palpebra appare per pochi secondi e, passato il pericolo, torna al suo stato originale.

Anche se la sua comparsa non è preoccupante, la sua evoluzione può essere considerata un problema di salute moderato. In questo caso, è meglio recarsi da un veterinario per effettuare un esame oftalmologico che valuti lo stato della membrana del cane.

Vantaggi della terza palpebra

La capacità protettiva del tessuto è la sua principale funzione, ed è un vantaggio per  l’integrità dell’animale. Questa agisce quando si presentano ulcere e infezioni, e inoltre il suo funzionamento facilita l’idratazione costante dell’organo visivo.

Infatti, a questa membrana viene attribuita la produzione del 40% della lacrimazione dei cani. Per quanto riguarda le infezioni, la sua azione di ricoprimento permette agli anticorpi di agire contro i microorganismi.

Il suo movimento naturale permette di rimuovere la sporcizia e i corpi estranei che si introducono nell’organo oculare. A questo proposito, possiamo dire che agisce in modo simile al tergicristallo di una macchina.

Anche se non sempre si riesce a riconoscere, se vedete che una pellicola bianca copre uno dei due occhi del cane, si tratta di questa membrana. Il problema si presenta quando non scompare dopo più di 5 o 6 ore.

Il fenomeno dell’occhio a ciliegia

A volte, la membrana nittitante compare ma non se ne va, e quindi viene considerata un prolasso. Questa patologia può essere un fenomeno ereditario, o semplicemente, appare a causa della fragilità o della secchezza del tessuto.

A dir la verità, è una delle malattie più comuni per quanto riguarda l’oftalmologia veterinaria. Questo disturbo può essere più frequente in alcune razze. Nel Bulldog inglese, nel Boxer, nel Pechinese, nel Chihuahua e nel Mastino napoletano.

In questo caso, la terza palpebra agisce in maniera quasi costante però, a prescindere dalla razza, i cani di qualsiasi età possono subire un prolasso totale della membrana, ed è necessario trovare una soluzione medica.

cane bianco con occhi azzurri

Cosa fare in caso di prolasso?

Non esistono medicine che possano trattare questo disturbo. L’unico procedimento disponibile è un intervento chirurgico per suturare il tessuto e ridurlo. Quando si presenta il prolasso, dirigetevi immediatamente dal veterinario.

Per quanto riguarda gli effetti, l’occhio a ciliegia non provoca dolore o danni gravi all’occhio del cane. All’apparenza sembra tutto normale e i sintomi sono praticamente impercettibili all’occhio umano. Nonostante ciò, non trattarlo in tempo può provocare malattie come l’occhio secco e la congiuntivite.

Non è neanche consigliabile l’estrazione della ghiandola. Cosa succede in questo caso? Questa azione implica la secchezza permanente dell’occhio. Un aspetto fondamentale della protezione dell’organo visivo di qualsiasi animale è proprio l’idratazione.

In conclusione, la terza palpebra nei cani è un fenomeno naturale, ed esercita una funzione primordiale nella protezione degli occhi. Non dovete allarmarvi, ma se notate qualcosa di strano, recatevi dal vostro specialista di fiducia.

Alcuni animali hanno delle parti del corpo che le persone non possiedono e che, ovviamente, ignorano. Tuttavia, queste zone sono molto importanti per loro, e la terza palpebra negli occhi è una di queste.

Il fatto di non conoscere alcune caratteristiche dell’organismo del vostro cane può portare a trascurare la sua salute. E’ il caso della terza palpebra nei cani, e nel seguente articolo vi diremo di cosa si tratta.

Chiamata anche membrana nittitante, si attiva quando è presente una piccola lesione o qualche problema nell’occhio dell’animale. In questo caso, non si tratta di un sintomo di una malattia o di qualcosa di negativo, ma di un efficace meccanismo di autoprotezione.

Cos’è la terza palpebra?

Questo organo è una membrana del tessuto connettivo. Non contiene muscoli, peli o altro, però si manifesta quando l’occhio si sente minacciato. In poche parole, si attiva come risultato di un riflesso.

cane con occhi chiusi appoggiato su una mano

Il suo funzionamento è semplice: di fronte alla lesione o al possibile urto, il tessuto si muove mentre l’occhio è retratto nell’orbita. E’ in questo momento che la terza palpebra appare per pochi secondi e, passato il pericolo, torna al suo stato originale.

Anche se la sua comparsa non è preoccupante, la sua evoluzione può essere considerata un problema di salute moderato. In questo caso, è meglio recarsi da un veterinario per effettuare un esame oftalmologico che valuti lo stato della membrana del cane.

Vantaggi della terza palpebra

La capacità protettiva del tessuto è la sua principale funzione, ed è un vantaggio per  l’integrità dell’animale. Questa agisce quando si presentano ulcere e infezioni, e inoltre il suo funzionamento facilita l’idratazione costante dell’organo visivo.

Infatti, a questa membrana viene attribuita la produzione del 40% della lacrimazione dei cani. Per quanto riguarda le infezioni, la sua azione di ricoprimento permette agli anticorpi di agire contro i microorganismi.

Il suo movimento naturale permette di rimuovere la sporcizia e i corpi estranei che si introducono nell’organo oculare. A questo proposito, possiamo dire che agisce in modo simile al tergicristallo di una macchina.

Anche se non sempre si riesce a riconoscere, se vedete che una pellicola bianca copre uno dei due occhi del cane, si tratta di questa membrana. Il problema si presenta quando non scompare dopo più di 5 o 6 ore.

Il fenomeno dell’occhio a ciliegia

A volte, la membrana nittitante compare ma non se ne va, e quindi viene considerata un prolasso. Questa patologia può essere un fenomeno ereditario, o semplicemente, appare a causa della fragilità o della secchezza del tessuto.

A dir la verità, è una delle malattie più comuni per quanto riguarda l’oftalmologia veterinaria. Questo disturbo può essere più frequente in alcune razze. Nel Bulldog inglese, nel Boxer, nel Pechinese, nel Chihuahua e nel Mastino napoletano.

In questo caso, la terza palpebra agisce in maniera quasi costante però, a prescindere dalla razza, i cani di qualsiasi età possono subire un prolasso totale della membrana, ed è necessario trovare una soluzione medica.

cane bianco con occhi azzurri

Cosa fare in caso di prolasso?

Non esistono medicine che possano trattare questo disturbo. L’unico procedimento disponibile è un intervento chirurgico per suturare il tessuto e ridurlo. Quando si presenta il prolasso, dirigetevi immediatamente dal veterinario.

Per quanto riguarda gli effetti, l’occhio a ciliegia non provoca dolore o danni gravi all’occhio del cane. All’apparenza sembra tutto normale e i sintomi sono praticamente impercettibili all’occhio umano. Nonostante ciò, non trattarlo in tempo può provocare malattie come l’occhio secco e la congiuntivite.

Non è neanche consigliabile l’estrazione della ghiandola. Cosa succede in questo caso? Questa azione implica la secchezza permanente dell’occhio. Un aspetto fondamentale della protezione dell’organo visivo di qualsiasi animale è proprio l’idratazione.

In conclusione, la terza palpebra nei cani è un fenomeno naturale, ed esercita una funzione primordiale nella protezione degli occhi. Non dovete allarmarvi, ma se notate qualcosa di strano, recatevi dal vostro specialista di fiducia.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.