Trappola ecologica: perché è un problema per gli animali?
Scritto e verificato il biologo Miguel Mata Gallego
Si parla di trappola ecologica quando gli animali considerano un luogo adatto per vivere e riprodursi, nonostante in realtà quell’area non sia affatto adatta a loro. Questo concetto può rappresentare un grave problema per alcune specie, in quanto riduce drasticamente la loro efficacia biologica all’insaputa delle popolazioni.
Cosa sono le trappole ecologiche? Perché esistono? Cosa possiamo fare per fare per proteggere gli animali e far sì che le evitino? Risponderemo a queste e a molte altre domande in questo articolo.
Trappola ecologica: una questione di percezione
Una trappola ecologica è un habitat ingannevole. Può sembrare un frammento di un ecosistema adatto per l’insediamento di vari animali, ma in realtà le sue caratteristiche impediscono la sopravvivenza e il successo riproduttivo.
Gli animali sono soggetti alla loro storia evolutiva, plasmata dalla selezione naturale. Per questo motivo, sono in grado di rilevare alcuni segnali in natura che indicano che un habitat è adatto. Ad esempio, la presenza di alberi secolari attira i picchi, mentre le praterie aperte sono l’habitat ideale per molti rettili.
Questa selezione di habitat è stata costante per milioni di anni, poiché le specie hanno sviluppato dei modelli di comportamento ereditati di generazione in generazione. La maggior parte degli animali è stata sul pianeta molto più a lungo di noi e questo si riflette nella loro genetica.
Il problema sorge quando l’azione dell’essere umano modifica la natura per appropriarsene in maniera aggressiva. Questa modifica è così rapida che, in molte occasioni, le specie non hanno il tempo di adattarsi ai cambiamenti e diventano così vittima di una trappola ecologica.
Esempi di trappole ecologiche
Ad esempio, i rapaci tendono a stare sugli alberi secchi, da cui possono osservare il paesaggio alla ricerca di prede. Pertanto, interpreteranno qualsiasi struttura che consenta loro di osservare l’ambiente circostante come adatto per appollaiarsi.
Questo è il motivo per cui molti rapaci sono rimasti fulminati sulle torri dell’alta tensione: sono caduti nella trappola ecologica di pensare che fosse un habitat adatto a loro, senza sapere che era pericoloso a causa dell’elettricità. Le trappole ecologiche sono come il formaggio in una trappola per topi: sotto una proposta attraente si nasconde un grande pericolo.
L’importanza di un habitat di qualità
Come abbiamo avuto modo di capire, le trappole ecologiche sorgono quando gli animali non riescono a percepire la qualità del luogo. Secondo un articolo sull’argomento pubblicato sulla rivista Conservation Biology, se confrontiamo la qualità reale dell’habitat con quella percepita dagli animali, avremmo 4 tipologie di habitat:
- Habitat originario: si tratta di un habitat di alta qualità che viene percepito correttamente come buono. Gli animali lo selezionano preferendolo agli altri.
- Habitat tappabuco: è un habitat non molto adatto, ma che gli animali identificano come tale. Scelgono di viverci a meno che non ci sia altra scelta.
- Trappola della percezione: in questo caso si verifica il contrario che nella trappola ecologica. L’habitat è buono, ma l’animale non lo percepisce come tale e non vi si stabilisce. Le cause possono essere molte, ma di solito si verifica quando c’è un intervento umano e l’animale lo evita per paura.
- Trappola ecologica: l’habitat è cattivo ma viene percepito come buono. Un meccanismo simile è molto pericoloso, poiché gli animali tenderanno a viverci spinti dai loro istinti biologici, ma a lungo andare la loro capacità riproduttiva ne risentirà.
Ripristino ecologico e trappola ecologica
A volte, inavvertitamente, gli esseri umani creano delle vere e proprie trappole ecologiche persino quando mettono in pratica dei progetti di ripristino dell’ecosistema. È importante tenere presente che quando un habitat viene ripristinato, la presenza di alcune specie viene migliorata a scapito di altre.
Per questo motivo è importante conoscere le preferenze di habitat delle specie, soprattutto quelle minacciate, per assicurarsi di non indirizzarle verso una trappola ecologica.
Un esempio di ciò è avvenuto con il ripristino delle foreste realizzato in Israele. In questa zona sono state rimboschite vaste aree che in precedenza erano state dedicate al pascolo, habitat di una lucertola in via di estinzione (Acanthodactylus beershebensis). Con più alberi, i rapaci hanno moltiplicato la loro presenza in quest’area, il che è chiaramente positivo per loro, ma terribile per questa lucertola.
Essendo presenti più rapaci, la lucertola in questione subì un altissimo tasso di predazione che minacciò ulteriormente la sopravvivenza della specie. Questo perché non era a conoscenza della trappola ecologica rappresentata dalla presenza degli alberi nelle praterie.
Conoscere i meccanismi che regolano la selezione dell’habitat è una priorità
Come abbiamo già detto prima, molte volte c’è una discrepanza tra il modo in cui gli animali scelgono dove vivere e l’idoneità di questi luoghi. Pertanto, è importante conoscere i meccanismi che regolano la selezione dell’habitat, soprattutto quando si intraprendono dei progetti di ripristino ecologico.
Se nel ripristino ambientale sono presenti gli indizi che portano gli animali a selezionare un buon habitat, sarà possibile attirarli in un’area piuttosto che in un’altra. D’altra parte, se gli animali percepiscono come buono un luogo in cui si è stanziato l’uomo, in taluni casi è che vi si possano stabilire.
Allo stesso modo, se gli animali possono essere indirizzati e spinti ad evitare i luoghi dannosi per loro, si salveranno dall’effetto della trappola ecologica. Ciò può essere ottenuto attraverso dei deterrenti e delle strategie, nello stesso modo in cui gli spaventapasseri impediscono agli uccelli di mangiare i raccolti.
Le trappole ecologiche sono un grave problema per molti animali, perché li spingono a vivere in aree di bassa qualità che sono dei vicoli ciechi dal punto di vista riproduttivo e ne riducono le possibilità di sopravvivenza. Se riuscissimo a trovare una maniera efficace per selezionare delle aree adatte alle singole specie, potremmo impedire loro di essere attratte da luoghi pericolosi che non fanno altro che minacciarne la sopravvivenza.
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