Trattamento dei vermi nei gatti

I parassiti interni dei gatti possono essere tanto innocui quanto pericolosi a seconda dell'avanzamento dell'infezione. Scoprite in questo articolo in cosa consiste il trattamento dei vermi nei gatti.
Trattamento dei vermi nei gatti

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2022

Gli endoparassiti sono relativamente comuni negli animali domestici, soprattutto se questi ultimi possono accedere all’aria aperta o sono cuccioli randagi tratti in salvo. Tuttavia, se al vostro felino viene diagnosticato questo tipo di infestazione non c’è da preoccuparsi: il trattamento dei vermi nei gatti è qualcosa di semplice ed efficace.

Nelle prossime righe potrete scoprire le cause, il trattamento e la prevenzione di questi parassiti dall’aspetto tanto sgradevole. È importante trattarli in tempo in modo che non insorgano gravi complicazioni, quindi non perdetevi questo articolo.

Cosa sono i vermi o parassiti intestinali?

I vermi intestinali dei gatti vengono chiamati nematodi o ascaridi, e i più comuni nei gatti sono Toxocara cati e Toxascaris leonina . Hanno un aspetto allungato, bianco e tubolare, e possono raggiungere una lunghezza di 50 centimetri. Sebbene vengano chiamati vermi per via della loro sagoma vermiforme, a livello tassonomico non hanno nulla a che fare con le larve di insetti.

Questi parassiti hanno una bocca uncinata che permette loro di ancorarsi alla parete intestinale per nutrirsi del cibo ingerito dal gatto. Una volta raggiunta la fase adulta, iniziano a perdere dei segmenti (chiamati proglottidi) che escono dal corpo del gatto attraverso le feci o il latte materno.

La maggior parte degli endoparassiti attraversa una serie di stadi larvali in una o in diverse parti del corpo dell’ospite definitivo prima di chiudere il ciclo. Inoltre, molti hanno bisogno di passare per dei vettori prima di raggiungere il felino.

Il granuloma eosinofilo nei gatti richiede un trattamento specializzato.

Tipi di vermi che infestano i gatti

Oltre ai parassiti intestinali già citati, esistono altri tipi di nematodi e tenie (vermi piatti) che possono colpire i gatti domestici. I più comuni sono questi:

  • Vermi polmonari: sono conosciuti come strongili e il più comune è Aelurostrongylus abstrusus. Infesta i bronchi e i dotti alveolari.
  • Dirofilaria immitis: questo parassita è la causa della filariosi, cioè un particolare tipo di infestazione del tessuto cardiaco.
  • I vermi oculari: possono essere osservati direttamente nell’occhio del gatto. Il parassita più comune di questa parte del corpo appartiene al genere Thelazia.
  • Vermi del fegato o trematodi: i parassiti Fasciola hepatica, Clonorchis sinensis e Opistorchis viverrini si depositano nelle vie biliari del fegato e possono provocare i sintomi della cirrosi.
  • Vermi della vescica: Capillaria plica e Capillaria feliscati sono i più comuni. La loro infestazione è chiamata capillariasi e molte volte non manifesta sintomi visibili nel paziente finché non è in fase avanzata.

In che modo un gatto viene infestato da questi parassiti?

Perché un gatto venga infestato da questi parassiti deve entrare in contatto con le proglottidi sopra menzionate, che nel mentre sono rimaste attive. Di solito questo si verifica perché l’animale cammina su superfici contaminate e poi le ingerisce mentre si pulisce.

Anche i gatti che escono di casa e cacciano piccoli animali sono suscettibili alle infezioni, poiché potrebbero portare il parassita al loro interno.

Possono passare anche a una cucciolata di gattini che vengono allattati da una madre infestata dai vermi. Ciò si verifica perché le larve di Toxocara cati sono in grado di spostarsi dall’intestino e di depositarsi in altri tessuti del corpo, come le ghiandole mammarie.

Un altro metodo di trasmissione è vivere con altre specie che possono essere infestate, come i cani domestici. Non tutti i parassiti attaccano solo una specie: ad esempio, Toxascaris leonina è in grado di infestare sia i cani che i gatti. Alcuni degli esseri viventi infetti sono portatori della malattia e altri sono semplici vettori.

Sintomi di infestazione da ascaridi

Se l’infestazione non prolifera eccessivamente, è possibile che il gatto sia asintomatico (cioè non presenti sintomi clinici evidenti) e l’organismo la elimini da solo. Tuttavia, e se si tratta di un caso più grave, i sintomi che noterete sono i seguenti:

  • Feci molli e diarrea acquosa.
  • Stipsi.
  • Vomiti.
  • Disagio intestinale.
  • Addome gonfio.
  • Mancanza di appetito.
  • Pelliccia dall’aspetto malsano.
  • Dimagrimento senza motivo apparente.
  • Irritazione anale.

Nei casi peggiori, i parassiti potrebbero aggrovigliarsi e bloccare l’intestino. Questo provoca costipazione e malnutrizione gravi, entrambe potenzialmente letali. Un’altra possibilità è l’anemia che, specialmente nei cuccioli, ne mette a rischio la vita e rallenta la crescita.

Qual è il trattamento dei vermi nei gatti?

Il trattamento più appropriato, veloce ed efficace per eliminare i parassiti intestinali nei felini è la sverminazione interna. Esistono diverse tipologie: compresse, sciroppi e persino pipette che impediscono agli insetti che trasmettono agenti patogeni di avvicinarsi all’animale.

Le pulci (Ctenocephalides felis), ad esempio, possono portare al loro interno uova di tenia e trasmetterle al gatto se vengono mangiate o se lo pungono, in altre parole sono vettori.

I farmaci più comunemente utilizzati sono gli antielmintici ad ampio spettro come il fenbendazolo (Panacur) e il Drontal, che include una miscela di pirantel, praziquantel e fenbendazolo. Il gatto potrebbe aver bisogno di assumere diverse dosi per potersi liberare completamente dell’infestazione. Seguite alla lettera i consigli del vostro veterinario.

Se l’infezione proviene da un vettore esterno, come le pulci, il veterinario prescriverà una sverminazione esterna mensile come metodo di prevenzione. Questo trattamento verrà seguito fino a quando gli agenti vettoriali non scompariranno completamente dall’ambiente del gatto.

Trattamento dei vermi nei cuccioli di gatto

Nei piccoli, i parassiti intestinali hanno conseguenze molto più dannose sul corpo del gatto. Quando i cuccioli contraggono questo parassita attraverso il latte materno o in altro modo, viene prescritta una sverminazione periodica ogni 2-4 settimane e queste dosi continueranno fino al completamento del programma di vaccinazione.

Gli antielmintici utilizzati in questi casi sono gli stessi descritti precedentemente, ma le dosi possono essere inferiori e adattate al peso dell’animale.

Un gruppo di anchilostomi.

I rimedi casalinghi da soli non funzionano

Su Internet è possibile trovare una moltitudine di rimedi casalinghi, economici e apparentemente facili per eliminare i parassiti, e ovviamente potreste volerli provare per evitare così la visita dal veterinario. Tuttavia, la loro efficacia non è scientificamente provata, quindi sono utili solo come metodi accessori alla terapia farmacologica.

Se sospettate che il vostro gatto sia infestato dai vermi, non esitate ad andare dal veterinario, poiché il trattamento è semplice e facile da amministrare. E, naturalmente, non dimenticate che l’arma migliore contro queste condizioni è la prevenzione attraverso sverminazioni e vaccinazioni regolari.


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