Uistitì: caratteristiche, comportamento e habitat

Uistitì: caratteristiche, comportamento e habitat
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

L’uistitì è un primate molto carismatico. O meglio, una serie di primati, perché quando parliamo di uistitì ci riferiamo a più di 40 specie di piccole scimmie, conosciute come Callitrichinae. Se avete una passione per la natura e desiderate scoprire tutto ciò che bisogna sapere sull’Uistitì, non perdetevi il seguente articolo.

Caratteristiche dell’uistitì

Noti anche come marmose, questi abitanti della foresta pluviale sono molto piccoli. Le loro dimensioni e il peso variano dai 100 grammi (uistitì pigmeo) agli 800 grammi (leontocebo rosalia). La stragrande maggioranza degli uistitì ha solamente due molari.

Inoltre, hanno tutti il pollice opponibile simile al nostro e una coda non prensile. Tuttavia, a differenza di molti altri primati, possiedono artigli invece di unghie.

Sono primati diurni e molto dipendenti dagli alberi. La dieta dell’uistitì, infatti, ruota intorno a frutti e foglie. A volte mangiano persino fiori, nettare, linfa o piccoli insetti dei rami.

Le diverse specie di uistitì possiedono un aspetto molto diverso. Il più noto è l’uistitì comune, che ha le orecchie bianche, pelose e un corpo bruno-grigiastro.

L’uistitì (Callithrix jacchus), chiamato anche uistitì dai pennacchi bianchi a causa delle sue orecchie, è ben nota per essere una delle più grandi vittime del traffico illegale di animali. Questa specie può vivere in gruppi più grandi di 20 esemplari e convive anche con il cugino dai pennacchi neri (Callithrix penicillata).

Altre specie, come il già citato leontocebo rosalia, ha colori molto suggestivi, rossi e ocra, che spiccano nella flora nativa. Ci sono specie molto carismatiche, come il tamarino edipo, che ha un toupee bianco sul capo, oltre a una pelliccia con toni marroni e grigi.

Esistono moltissime varietà di uistitì. In generale, si tratta di piccole scimmie dotate di pollice opponibile, coda non prensile e artigli. Si nutrono di foglie e frutti, sono animali diurni e sono purtroppo vittime del traffico illegale, per via dei loro colori affascinanti.

Comportamento

Quando parliamo di uistitì, parliamo di animali molto territoriali. Di solito vivono in gruppi familiari, formati da sei esemplari. Sono tra i pochi primati che hanno frequenti parti gemellari. In queste specie, i maschi hanno un ruolo importante nella cura dei cuccioli, che vengono allevati anche con l’aiuto dei fratelli maggiori.

Come in altre scimmie, la gerarchia è molto importante per stabilire e rafforzare relazioni sociali. Il contatto tra esemplari non avviene solo per ragioni di interesse (come per la rimozione delle pulci).

L’uistitì comunica per mezzo di suoni. Questi primati emettono urla molto potenti che viaggiano attraverso la giungla e possiedono persino una sorta di primitiva sintassi. Oltre alla voce, sfruttano gli odori per marcare il territorio. Spruzzano i loro feromoni sugli alberi, sfregando le loro diverse ghiandole sui rami.

Habitat

Tutte le specie di uistitì vivono nelle foreste pluviali del Centro e del Sud America. Vivono sulle cime degli alberi per la maggior parte del tempo. Molti di loro abitano il bacino amazzonico, in paesi come la Colombia, la Bolivia, il Cile o il Perù.

Il loro habitat è seriemante minacciato dal disboscamento, anche se il peggior nemico, nemmeno a dirlo, è l’uomo. Il nocciolo del problema è il traffico illegale di animali. Queste adorabili scimmie vengono catturate e rivendute a caro prezzo come animali domestici in Europa e negli Stati Uniti. Dato che sono molto piccole, vengono facilmente trasportate all’interno di bottiglie di plastica o chiusi in scatole di cartone o barattoli. La maggior parte muore per asfissia, durante il viaggio.

In molti paesi è illegale tenere una scimmia come animale domestico, ancor meno se si tratta di specie come l’uistitì. Anche se sembrano adorabili, sono molto rumorosi e trasmettono molte gravi malattie. Sono scimmie anche molto aggressive, possono attaccare gli umani perché spaventati dalle nostre dimensioni e tendono a mordere se si sentono minacciati.

Va notato che i denti delle diverse specie di uistitì sono sviluppate per poter rimuovere la corteccia degli alberi, e succhiare la loro linfa. Ciò significa che, oltre ad essere abituati a usare i denti come arma, possono causare ferite anche molto gravi.

Questi animali vengono catturati illegalmente per fungere da animali domestici in Europa e negli Stati Uniti.


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