Scopriamo perché la vaquita è a rischio d'estinzione

Scopriamo perché la vaquita è a rischio d'estinzione

Ultimo aggiornamento: 25 marzo, 2018

La vaquita è un cetaceo simile al delfino che vive nel golfo della California (Messico). Tempo fa si è scoperto che gli esemplari di questa specie erano sempre di meno, e sono iniziati i piani per il loro recupero. Questi non hanno dati i risultati sperati, e questa focena si trova a rischio d’estinzione. 

Caratteristiche della vaquita

La vaquita è un mammifero marino, un cetaceo odontoceto che vive unicamente nel golfo della California, Messico. Più precisamente, si trova in acque poco profonde, e raramente si allontana dalla costa.

Si tratta di uno dei cetacei più piccoli del mondo, i cui esemplari misurano più di 150 cm di lunghezza e pesano più di 50 kg. 

Per quanto riguarda l’aspetto fisico, la vaquita è di colore grigio scuro sulla parte superiore del corpo, che si va a schiarire fino ad arrivare alla pancia bianca. Inoltre, ha le pinne di proporzioni più grandi rispetto al resto dei cetacei, e la sua bocca ha una forma molto caratteristica.

E’ molto difficile vederla, poiché sale in superficie per respirare e si immerge subito dopo. Inoltre, è una predatrice. La sua dieta si basa su pesci e calamari, e localizza le prede grazie al suo sistema di ecolocazione.

La storia del recupero della vaquita

Quarant’anni fa ci si rese conto per la prima volta del pericolo che correva questa specie  e sono partiti i primi piani di recupero per la vaquita. Tuttavia, durante gli anni ’90, l’intera specie è stata dichiarata a rischio d’estinzione, e tutto il mondo si è mosso per evitare questa tragedia.

Per via del suo carattere timido e riservato, risulta molto complicato studiare questo cetaceo. Nel 1997 si diceva che esistessero 560 esemplari, mentre nel 2000 erano tra i 100 e i 300.

Il golfo della California è stato dichiarato Riserva della biosfera, per poi nominarlo area di rifugio della vaquita. Dal 2013 sono stati fatti molti passi per salvarla: fermare i pescatori che provocano la morte di questo cetaceo, fomentare il turismo di osservazione etc, ma tutto questo non è servito a migliorare la situazione.

Nel 2017 è partito il piano di recupero più disperato, poiché si diceva che fossero rimasti solo 30 esemplari, quindi l’intento era di catturarli e di proteggerli in cattività. In questo modo le avrebbero fatte riprodurre e, una volta aumentate, sarebbero state liberate, sebbene anche questo progetto sia fallito.

I piani falliti per il recupero della vaquita.

Il problema è che si sa molto poco di questo esemplare. Di fatto, non si conosce il suo livello di docilità e se sopporti il contatto con gli umani.

I primi due esemplari che sono stati salvati hanno dimostrato di non poter sopravvivere in cattività: il primo era un cucciolo che sarebbe morto senza le cure della madre. Il secondo è deceduto mentre stava per essere portato nella struttura, si suppone per lo stress di essere stato catturato. 

vaquita in acqua

Fonte: Paula Olson

Gli scienziati non riescono a trovare una soluzione per evitare la sua estinzione. Non si hanno abbastanza informazioni su questo cetaceo per aiutarlo a riprodursi, visto che nel suo habitat naturale non può essere protetto.

Cause della sua estinzione

La causa principale della sua sparizione è che rimane intrappolata nelle reti da pesca illegali usate per catturare il pesce totoaba. Anche la caccia di questo esemplare è illegale, anche lui a rischio d’estinzione, anche se è molto ricercato in alcune zone dell’Asia.

Un’altra causa è l’abbassamento della qualità degli alimenti che vengono ingeriti dalla vaquita, causato dal prosciugamento del fiume Colorado.

Questa focena non vive in gruppo, è molto indipendente, ed è per questo che è difficile che si riproduca. Inoltre, va in calore solo una volta all’anno, e nasce un solo esemplare per gravidanza.

Da un lato, molti scienziati sono convinti che non possa essere salvata, mentre altri si stanno ancora dando da fare, anche se sembra che la vaquita presto scomparirà. 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.