Veterinari e cacciatori colpevoli di mutilare cani
Il fenomeno del maltrattamento animale è una piaga purtroppo sempre più estesa, e anche se chiunque se ne macchi è ingiustificabile, fa ancora più male quando a commetterlo sono professionisti che dovrebbero prendersi cura degli animali. È questo il caso di un gruppo di veterinari che, unitosi ad alcuni cacciatori, ha dato il via a qualcosa di terribile. Ma tutti i nodi vengono al pettine prima o poi e i colpevoli pagheranno per ciò che hanno fatto: mutilare cani è un’azione orribile e abominevole.
Oggi vi parleremo di un caso di maltrattamento animale che vi toccherà il cuore. Un gruppo di cacciatori ha infatti pensato di tagliare con un coltello code e orecchie di cani senza anestesia…credevano forse di essere macellai? Ecco come si sono svolti questi deplorevoli fatti.
Mutilare cani fuori dalla sala operatoria: perché?
Il gruppo di cacciatori era solito trasportare i cani in campagna per tagliar loro, con un colpo secco di coltello e lungi dal seguire qualsiasi protocollo ospedaliero, le orecchie e la coda.
Davanti al giudice, gli uomini si sono giustificati affermando che in questo modo i cani non si sarebbero incastrati fra i rovi durante la caccia. Anche se ciò fosse vero, si tratta di una piccola operazione chirurgica ed estetica dal costo di circo 40 euro per cane. Che vergogna!
E l’aspetto più triste di tutta la storia è che un gruppo composto da sei veterinari ha appoggiato la pratica, falsificando documenti e facendo credere che le operazioni avvenissero nel rispetto di tutte le condizioni legali e sanitarie.
Quali danni hanno subito questi cani?
Tralasciando l’insopportabile dolore che questi poveri animali devono aver sofferto, le ferite dell’”operazione” impiegheranno mesi a guarire – se mai guariranno. Senza le dovute cure, inoltre, saranno a rischio di contrarre infezioni e malattie che potrebbero addirittura causarne il decesso.
L’operazione Ears (orecchie) per la mutilazione di cani
L’inchiesta è stata portata avanti dall’autorità per la protezione ambientale dell’Andalusia, chiamata Seprona, e dal suo inizio lo scorso anno, ha già visto 32 persone arrestate; le investigazioni non smetteranno fino a che non verranno fermate tutte e 50 le persone ritenute implicate, senza contare i sei veterinari che sono già stati fermati.
Il mese scorso, durante la prima udienza, sono stati richiesti 10 mesi di carcere per il primo cacciatore imputato.
L’uomo si è miseramente giustificato sostenendo di aver realizzato questa pratica da sempre senza mai essere fermato, e che stava semplicemente seguendo un’antica tradizione. Siamo contenti di sapere che finalmente i colpevoli di simili atti verranno multati e condannati!
L’Ordine dei medici veterinari dell’Andalusia ha partecipato a pieno nelle indagini, allo scopo di verificare la veridicità delle prove e la gravità del coinvolgimento dei sei veterinari imputati, i quali, qualora siano dichiarati colpevoli, perderanno la licenza di medici a vita. Complimenti ai professionisti seri disposti a metterci la faccia per fare giustizia!
L’Ordine dei medici veterinari dell’Andalusia vuole mettere in chiaro che simili azioni non rimarranno impunite e che i membri dell’Ordine resteranno impassibili di fronte alle suppliche degli implicati. Se la legge dimostrerà l’illegalità dei loro atti, saranno espulsi dall’ordine e non potranno tornare ed esercitare questa professione.
“Questa vicenda potrebbe macchiare la reputazione di tutti. Ci hanno mancato di rispetto aggirando la legge, mentre 3700 veterinari in Andalusia lottano ogni giorno per fare le cose in maniera legale. Non è giusto che la gente perda la fiducia nell’Ordine per colpa di sei persone”.
Il caso spagnolo è ancora aperto, continuano i fermi e proseguono le varie fasi del processo. Speriamo che le nuove modifiche alle leggi spagnole relative al maltrattamento animale servano a punire in maniera esemplare chi ha mutilato un cane, così come chiunque goda nel maltrattare un animale.
E come diciamo sempre, se siete testimoni di un qualsiasi tipo di maltrattamento animale, per favore, non tacete… Denunciate!
Fonte dell’immagine principale www.diariodehuelva.es
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.