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5 specie invasive in Spagna

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5 specie invasive in Spagna
Ultimo aggiornamento: 01 agosto, 2018

Ogni ecosistema è un insieme perfetto, con tutta una serie di meccanismi che permettono ai suoi esseri viventi di vivere e proliferare in armonia ed equilibrio. Eppure, spesso, ci sono degli animali esotici immessi dall’uomo che possono creare seri problemi all’habitat e ai suoi abitanti. Vi piacerebbe conoscere le specie invasive in Spagna?

Questo paese amico, molto simile per geografia, fauna e flora all’Italia, è un chiaro esempio di quanto possano essere dannose le varietà di animali introdotte artificialmente in natura. In questo articolo vi parleremo delle peggiori 5 specie invasive in Spagna. Alcune di esse, tra l’altro, sono già presenti anche da noi.

Quali sono le specie invasive in Spagna?

Come sapete bene, queste specie invasive non giungono in questo o quel paese per volontà propria. Sono gli esseri umani che giocano con essi. Li strappano dal loro ecosistema naturale, li portano a casa e, quando si stufano, li liberano dove possono. Senza pensare alle conseguenze irreparabili di tale gesto.

Una volta liberi la loro prima reazione è quella di lottare per sopravvivere, adattandosi al nuovo ambiente. La cattiva notizia è che, a causa di ciò, molte specie native finiscono con l’essere sopraffatte o iniziano ad avere seri problemi per alimentarsi o riprodursi. Se non vengono annientate, sono spesso obbligate a spostarsi e fare spazio a queste specie esotiche.

Tra le specie invasive in Spagna ci sono rettili, uccelli, insetti, mammiferi e persino piante. La maggior parte, come detto, arrivarono in questo paese del Mediterraneo come animali domestici. Una volta abbandonati al loro destino, in un nuovo habitat, sono comunque stati in grado di resistere e affermarsi nel nuovo ambiente. Scopriamo dunque quali sono:

1. Tartaruga dalle orecchie rosse

Questo rettile è originario degli Stati Uniti sudorientali, dove scava tane che fungono da rifugio per altri animali. Questo comportamento è stato mantenuto dagli esemplari arrivati ​​in Europa, ma con l’effetto opposto: molte specie native ora possono nascondersi meglio dai predatori naturali, che hanno sempre più problemi a cacciare e alimentarsi.

La Tartaruga dalle orecchie rosse – nella foto che apre questo articolo – può pesare circa 14 chili e misurare 40 centimetri. Il suo carapace è marrone scuro con toni grigiastri e l’aiuta a mimetizzarsi con l’ambiente. Si nutre di piante, legumi e funghi.

2. Parrocchetto monaco

È uno degli animali esotici invasivi più diffusi al mondo. Il suo habitat naturale non è solo l’Argentina, ma anche altri paesi sudamericani come il Brasile, la Bolivia, il Paraguay e l’Uruguay. Il traffico e la vendita illegale di questo uccello l’hanno portato a latitudini insolite. Oggi, oltre alla Spagna, sta letteralmente colonizzando anche Italia e Francia.

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Il Parrocchetto monaco ha un piumaggio verde brillante con un ventre grigio chiaro e una lunga coda, che termina a punta. È un animale molto intelligente, che forma delle vere e proprie “famiglie”, nidificando il più in alto possibile tra i rami degli alberi. Si nutre di semi di cardo, sorgo, mais e riso.

3. Calabrone asiatico

Questo insetto originario della Cina è piuttosto aggressivo con le sue “parenti” formiche e api, che finiscono spesso nella sua dieta. Si distingue facilmente dalle altre vespe per il suo torace nero con strisce gialle, nonché per le zampe, il vistoso pungiglione e il muso.

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Il calabrone asiatico è uno delle specie invasive più temute in Spagna. E’ considerato una piaga per l’ecosistema. Questo perché è diventato una minaccia per alcuni insetti nativi, prime fra tutte, le già citate api.

4. Visone americano

A prima vista può essere confuso con il suo “cugino” europeo, che abita dal nord della penisola iberica ai monti Urali, ma ha un colore più scuro. Tra i due si è scatenata una vera e propria lotta per il dominio del Vecchio Continente e, a quanto pare, il visone americano sta avendo la meglio. Sta spingendo quello europeo verso il baratro dell’estinzione. Ciò si deve al fatto che può sviluppare un virus letale per molti mustelidi.

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Il visone americano è originario degli Stati Uniti e del Canada, e vive principalmente nella tundra. Dopo essere stato messo in libertà da alcune ditte di pellami, questa specie invasiva è presente in Spagna, ma anche nel Regno Unito, in Francia, in Scandinavia, in Russia e in Cina.

5. Alburno

Tra le specie invasive presenti in Spagna ci sono anche i pesci. Uno dei casi più noti è quello di questo animale che rientra nella famiglia dei Ciprinidi. Sebbene sia originario di torrenti e fiumi delle zone temperate europee, è molto dannoso per la fauna della penisola iberica.

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L’alburno si nutre di vermi, molluschi e piccoli crostacei. Cioè, la stessa dieta che hanno altri pesci nativi. Questa specie invasiva, introdotta per eliminare i predatori, sta causando il caos nella fauna ittica di numerosi laghi spagnoli.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.