Alcune curiosità sulle tarantole giganti
Scritto e verificato la biologa Ana Díaz Maqueda
Dal punto di vista tassonomico, le tarantole giganti fanno parte della famiglia Theraphosidae. Questa parola deriva dal greco e significa “bestia di luce”, anche se, curiosamente, per la maggior parte si tratta di animali dotati di abitudini notturne.
Non c’è alcun dubbio che questi enormi artropodi abbiano infuso un autentico terrore nel corso della storia del genere umano. Ciononostante, molte persone decidono di tenerli come animali domestici. Se fate attenzione ai loro peli urticanti, potrebbe non essere un’idea così bizzarra. Vi invitiamo a scoprire altre curiosità sulle tarantole giganti!
Tarantola golia: la più pesante
Theraphosa blondi, nota anche come “tarantola golia”, è la tarantola più pesante dell’intera famiglia Theraphosidae. Può raggiungere facilmente il peso di 170 grammi e arrivare a misurare più di 30 centimetri di lunghezza (comprendendo le zampe).
Anche se in inglese questa tarantola riceve il soprannome di bird-eating spider (“ragno mangia uccelli”), la ragione di questo nomignolo è dovuta a un’antica incisione del XVIII secolo, nella quale un ragno di un’altra specie sta divorando un colibrì. In generale, tutte le tarantole del genere Theraphosa ricevono questo soprannome, anche se in realtà di solito si cibano di altri insetti che presentano dimensioni inferiori alle loro.
La curiosa forma di difesa della tarantola golia
Nonostante il loro terribile aspetto, anche le tarantole giganti hanno dei predatori. Nel caso della tarantola golia, il suo predatore più importante è il coati. Quando una tarantola identifica la sua presenza, inizia a strofinare le zampe anteriori, coperte di arpioni urticanti.
Se il predatore si avvicina troppo, la tarantola golia apre rapidamente le proprie zampe e lancia questi peli urticanti, che provocano una forte irritazione e spingono alla fuga il predatore.
Come ulteriore curiosità riguardante la tarantola golia, è bene sottolineare che quest’ultima utilizza questi stessi arpioni per coprire le proprie deposizioni, che possono contenere tra le 50 e le 150 uova.
Una volta nati, i cuccioli restano insieme alla madre per due o tre anni, fino al raggiungimento dell’età adulta. Questi artropodi sono molto longevi: le femmine arrivano a vivere 30 anni, mentre i maschi 16.
Tarantole giganti: Theraphosa stirmi
Proprio come la tarantola golia, sua parente, Theraphosa stirmi, nota anche come “divoratrice di uccelli della Borgogna”, è in grado di raggiungere dimensioni notevoli. In cattività, sono stati identificati esemplari che superavano i 30 centimetri di lunghezza.
Ciononostante, questa specie non è pesante quanto Theraphosa blondi: infatti, mediamente raggiunge solo i 100 grammi di peso, anche se si ha notizia di una femmina che è arrivata a pesare 150 grammi, anch’essa in cattività.
I minacciosi fischi di Theraphosa stirmi
Anche Theraphosa stirmi è una delle tarantole giganti che possiede la capacità di lanciare i propri dardi urticanti in direzione del muso dei propri nemici. Dispone, però, anche di un’altra strategia a cui ricorre per annientarli (o, almeno, per tentare di farlo).
Quando la tarantola divoratrice di uccelli della Borgogna si sente minacciata, prima di attaccare emette un fischio molto acuto, con il quale avvisa il predatore di averlo avvistato e che non esiterà a utilizzare le proprie armi di difesa.
Le tarantole giganti sono cieche
Diversamente da altri ragni (come i ragni saltatori o Salticidae), le tarantole giganti si caratterizzano per il fatto di essere cieche. Possono vedere diverse gradazioni di luce e movimenti, ma i loro ocelli sono strutture oculari molto primitive.
Per compensare questa carenza, possiedono un notevole senso del tatto, grazie alle loro zampe e ai peli speciali presenti sulle zampe stesse e al di sotto del corpo. Attraverso questi organi, le tarantole possono sapere quali prede si trovano nei dintorni e sono in grado di identificarne perfino le dimensioni e comprendere se si tratta di esemplari pericolosi.
Abilità acquatiche delle tarantole giganti
All’interno della famiglia Theraphosidae, alla quale appartengono le tarantole giganti, esiste un genere chiamato Hysterocrates, al cui interno troviamo la specie Hysterocrates gigas.
Queste tarantole possiedono l’insolita capacità di nuotare e fare immersioni. Grazie a questa qualità, H. gigas è in grado di catturare pesci nell’acqua, che vanno a integrare la sua variegata dieta, composta da insetti, micromammiferi e uccelli.
D’altra parte, questo gruppo di ragni, per quanto velenosi, non sono letali né rappresentano una vera e propria minaccia per gli esseri umani (anche se una puntura risulta davvero dolorosa, a causa delle dimensioni dei cheliceri). Inoltre, sono privi di peli urticanti, ma sono molto più aggressivi delle altre tarantole.
Le tarantole giganti come animali domestici
Molte specie di tarantole vivono in alcune case come animali domestici. Prima di decidere di prenderne una con voi, però, è bene che vi informiate correttamente di tutte le sue necessità, dal momento che non si tratta di un artropode particolarmente facile da mantenere in cattività.
Infine, bisogna tenere conto del fatto che non sono animali che possano essere toccati o accarezzati: si tratta piuttosto di animali che sono oggetto di collezione. Se pensate di non potervi prendere cura nel modo giusto di una tarantola, ma desiderate un animale domestico esotico, è meglio orientarsi verso altre specie.
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- Unknown. (2020). Goliath Birdeater. National geographic. Disponible en: https://www.nationalgeographic.com/animals/invertebrates/g/goliath-birdeater/
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