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Come alimentare i parrocchetti in modo corretto

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Come alimentare i parrocchetti in modo corretto
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Molte persone credono che la dieta del parrocchetto sia costituita solo da mangime per uccelli e semi. Certamente, questi alimenti non possono mancare nella loro gabbia, ma a malapena costituiscono un quarto di tutte le sostanze nutritive di cui avranno bisogno nel corso della loro vita.

In effetti, l’alimentazione di questi piccoli uccelli è e dovrebbe essere più varia. Esiste un’amplia scelta di alternative per poter alimentare i parrocchetti in modo giusto, sempre rispettando le esigenze e le peculiarità di questi bellissimi volatili domestici.

Alimentare i parrocchetti con la frutta

Oltre il becchime e i semi, questi piccoli pappagalli amano mangiare frutta. Nel loro habitat naturale, questo è il tipo di cibo che può essere ottenuto più facilmente e in qualsiasi località tropicale.

L’elenco dei frutti adatti a questo animale domestico è ampio: fragola, mela, ciliegia, mandarino, arancia, banane, uva, ecc. Come vedete, potrete scegliere tra vari tipi frutta e alternarli sarà un’ottima idea per rendere meno monotono il momento della pappa e per garantire ai vostri parrocchetti un’alimentazione più sana.

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In ogni caso, vi suggeriamo di non esagerare con gli agrumi. Per il resto, la cosa fondamentale è lavare bene la frutta, non bollirla mai e tagliarla a pezzetti, che potranno più facilmente essere afferrati e deglutiti dal vostro amico volatile.

Verdure: lattuga e altre

Forse il miglior ortaggio che possiamo dare ad un parrocchetto è la lattuga. Il suo alto contenuto di acqua è molto benefico per l’animale, perché consente di mantenere sempre alto il suo livello di idratazione. Un aspetto fondamentale soprattutto nei mesi estivi e nelle giornate più calde. L’importante è lavare molto bene la verdura e scolarla attentamente dopo il lavaggio.

Altre verdure abbastanza comode per i vostri parrocchetti sono: broccoli, zucca, zucchine, spinaci e carote. Come succede per la frutta, questi tipi di verdura, più solidi, dovranno essere tagliati a pezzi piccoli e messi nel dispenser del cibo installato tra le sbarre della gabbietta.

Un’altra buona opzione: i grani

Frutta e verdura non sono gli unici prodotti naturali che completano la dieta del parrocchetto. C’è una grande varietà di cereali che potrete offrire a questo tipo di animali domestici.

Riso, grano, quinoa e orzo sono altamente raccomandati per questa specie. È necessario che i grani siano posti su un piatto e serviti in ammollo per evitare che i parrocchetti possano strozzarsi. Grazie all’acqua, i chicchi si gonfieranno, ma allo stesso tempo saranno più morbidi e facilmente digeribili per il vostro volatile tropicale.

Tutto ciò che avete visto finora, sottolinea una regola semplice ma fondamentale: l’alimentazione del parrocchetto deve essere fresca, idratante e, soprattutto, varia.

Integratori alimentari indispensabili

Ci sono alcuni prodotti che vengono venduti nei negozi di animali, come delle specie di caramelle. Ad esempio, ci sono barrette di frutta, con vitamine e miele, che potrebbero essere molto gradite dai vostri parrocchetti.

Altri complementi molto importanti sono l’osso di seppia o anche pietre e blocchi di minerali. Il primo è fondamentalmente ricco di carbonato di calcio e funge da integratore alimentare ideale per tutti i tipi di uccelli.

In secondo luogo, i blocchi minerali sono integratori alimentari composti da vitamine, calcio, ossido di zinco e altri composti nutritivi. Tutti questi prodotti sono volti a integrare la nutrizione dei vostri amati parrocchetti.

Alimentazione dei parrocchetti: cibi da evitare

Detto questo, ora dovete imparare a conoscere tutti quei cibi che possono essere nocivi e far male ai vostri uccellini domestici. Esistono, infatti, tipi frutta, verdura e altri alimenti che i parrocchetti non dovrebbero mai mangiare. I più dannosi sono i seguenti: cipolla, semi della frutta, avocado, funghi, steli di pomodori, pompelmo e limone.

Anche piante come il prezzemolo non sono raccomandate. Alcuni di questi alimenti hanno vari gradi di tossicità per l’organismo di questi uccelli. Naturalmente, anche cioccolato, zuccheri e coloranti artificiali sono completamente vietati.

Ovviamente, non tutti i prodotti alimentari nocivi producono lo stesso grado di tossicità. Alcuni daranno problemi più lievi e non così preoccupanti. Ad ogni modo, è meglio non rischiare e creare una lista di sicurezza includendo solo gli alimenti consentiti.

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Come dare il cibo ai parrocchetti?

È fondamentale che il dispenser della gabbia sia sempre pieno di cibo fresco e pronto per essere beccato. Questi piccoli uccelli non mangiano tutto in un colpo, come fanno i cani. Dividono la pappa in momenti diversi, quindi ci dovrebbero sempre essere provviste a loro disposizione. Ricordatevi che un parrocchetto che non viene nutrito per 24 ore può rischiare di morire.

Nel caso di frutta e verdura, la cosa giusta è cambiarla ogni tanto. Dopo poche ore, tali alimenti possono decomporsi e generare effetti negativi sul delicato apparato digerente dell’animale. La parola chiave è controllare.

Allo stesso modo, non bisogna permettere che l’uccello mangi troppo, per scongiurare il pericolo dell’obesità. Perdere la forma fisica può creare seri problemi di salute ai vostri parrocchetti. Pertanto, è necessario che siate sempre vigili e pianificate l’alimentazione dei vostri volatili, giorno per giorno, settimana per settimana.

Per concludere, un metodo semplice per valutare lo stato di salute dell’animale è quello di controllare l’aspetto delle feci del vostro parrocchetto. Se sono eccessivamente liquide o simili a diarrea, il consiglio è quello di ridurre il consumo di cibi umidi.

Insomma, se avete dei parrocchetti in casa, ora sapete come fare per alimentarli nel modo più corretto. La loro vita e il loro benessere dipendono da voi e dalle attenzioni che offrite loro.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.