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Animali domestici e urgenze veterinarie durante la quarantena

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Le urgenze veterinarie rappresentano una delle eccezioni ammesse durante questo periodo di quarantena. Andare dal veterinario con il proprio animale domestico è un'azione del tutto giustificata, se si tratta di una situazione di emergenza.
Animali domestici e urgenze veterinarie durante la quarantena
Juan Pedro Vazquez Espeso

Scritto e verificato il veterinario Juan Pedro Vazquez Espeso

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Le urgenze non “prendono mai appuntamento”. Si presentano in qualunque momento, che ci si trovi o meno in stato di emergenza. E se siamo i responsabili di un qualche animale, dobbiamo essere pronti a riconoscere le urgenze veterinarie anche durante la quarantena per sapere quali comportamenti dobbiamo adottare ed evitare di trasgredire le norme ed essere multati.

Nelle righe che seguono vi informeremo più da vicino in merito a questo argomento e vi offriremo alcuni consigli. Naturalmente, però, senza mai sostituirci ai veterinari.

Proprio come le passeggiate in compagnia degli animali domestici, le visite al veterinario sono consentite, anche in periodo di quarantena.

In molte occasioni, però, stabilire cosa rientra nella categoria di urgenze veterinarie e cosa no può risultare un po’ difficile. D’altra parte, è necessario fare attenzione ai comunicati emessi dalle autorità competenti.

Urgenze veterinarie e assistenza

Il sistema di classificazione che viene utilizzato in funzione della gravità dello stato di salute di un paziente prende il nome di “triage“. Questo sistema si è rivelato particolarmente efficace e serve a dare priorità ai casi nei quali il paziente si trova in immediato pericolo di vita.

In questo modo, è possibile essere certi che i veterinari prestino le cure più immediate ai pazienti la cui salute corre un pericolo maggiore.

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Per questo motivo, quando una persona si reca al pronto soccorso per un mal di schiena, probabilmente attenderà molto a lungo prima che gli venga prestata assistenza. E, per quanto il paziente possa trovare esasperante una situazione di questo genere, un’attesa così lunga è giustificata da ottime ragioni.

In base a questi criteri, è possibile suddividere l’urgenza presentata dai pazienti in 5 livelli differenti:

5. Nessuna urgenza. Il paziente non corre alcun pericolo di vita e presenta un problema clinicamente poco significativo. Per esempio, un dolore muscolare.

4. Urgenza minore. Non esiste pericolo di vita e il paziente si trova in condizioni stabili che richiedono interventi semplici e monospecialistici. Esempio: una gastroenterite.

3. Urgenza differibile. Condizioni stabili che richiedono prestazioni complesse. Esempio: una frattura a una estremità.

2. Urgenza. Il paziente ha bisogno di assistenza perché la sua salute si trova in condizioni critiche. Per esempio, una forte emorragia dovuta a un taglio profondo.

1. Emergenza. Priorità assoluta, dovuta all’interruzione o alla compromissione di una o più funzioni vitali. Per esempio: un infarto.

Questo è, a grandi linee, il sistema di classificazione dello stato di salute dei pazienti e dei criteri che vengono adottati per stabilire l’urgenza dell’intervento.

Quale livello richiede assistenza veterinaria immediata?

In linea generale, i livelli 1, 2 e 3 sono quelli che, senza alcun dubbio, richiedono assistenza veterinaria. In determinate occasioni, questa potrebbe essere resa necessaria anche da un livello 4.

Infine, un livello 5 non richiederà mai un intervento urgente e, per questa ragione, non dovrebbe costituire un motivo per recarsi in ambulatorio, a meno che non ci sia una specifica raccomandazione veterinaria.

È bene sottolineare che i veterinari seguono questa linea di condotta, classificando, sempre in maniera orientativa, le situazioni reali in base ai diversi livelli.

Urgenze veterinarie: andare o no dal veterinario?

In quanto responsabili di animali domestici, a volte potremmo trovare difficile comprendere se la salute dei nostri animali è sottoposta o meno a un pericolo reale. In caso di dubbi, dovremmo sempre metterci in contatto con il nostro veterinario di fiducia.

Sarà il professionista a decidere, in base alle informazioni fornite, se l’animale ha bisogno o meno di assistenza immediata. Nelle righe che seguono vedremo alcune situazioni che possono presentarsi, valutando se rappresentano o meno un problema urgente.

Situazioni non urgenti

In linea generale, possiamo inserire le manifestazioni cutanee, come alopecie o comedoni (punti neri) tra le situazioni non urgenti. Questi fenomeni sono piuttosto frequenti negli animali domestici e non costituiscono un serio problema di salute.

Un’altra situazione comune è rappresentata da animali che presentano una sintomatologia respiratoria accompagnata da tosse o starnuti. Nemmeno questi sintomi, a meno che non si protraggano nel tempo, sono da considerarsi urgenti, in linea generale.

In questo periodo si sono fatti più frequenti i casi di diarrea, forse perché trascorriamo più tempo in casa e abbiamo una tendenza maggiore a distrarci a mangiucchiare qualunque cosa insieme ai nostri animali domestici, dai biscotti agli snack.

Salvo eccezioni, come quelle costituite dai cani anziani, dai cuccioli o dai cani affetti da qualche patologia associata oppure da diarrea prolungata nel tempo, questo sintomo non rappresenta motivo di urgenza. Generalmente è autolimitante e tende a scomparire da solo in un paio di giorni.

Situazioni urgenti o che presentano un motivo giustificato per recarsi dal veterinario

Tra le ragioni che giustificano una visita necessaria, possiamo comprendere qualunque situazione che comporti un rischio reale per l’animale domestico. Per esempio:

  • Manifestazioni gastrointestinali severe: diarree della durata di diversi giorni, così come diarree accompagnate da vomito o debolezza possono essere motivo di urgenza.
  • Incidenti: un incidente rappresenta sempre un potenziale motivo per ricorrere all’assistenza di un veterinario. Per esempio, un piccolo taglio dovrebbe essere valutato e disinfettato correttamente. Inoltre, dovrebbero essere adottate le adeguate misure per prevenire una possibile infezione tetanica.
  • Ingerimento di corpi estranei/intossicazioni: a causa della riduzione dell’attività fisica, molti animali domestici possono sviluppare comportamenti anomali come conseguenza dello stress a cui sono sottoposti. Questo stato può sfociare nell’ingerimento di sostanze non commestibili.
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  • Svenimenti: Per quanto sia momentaneo, uno svenimento o una perdita improvvisa di coscienza costituisce sempre motivo di urgenza veterinaria. Questa situazione richiede una corretta valutazione dello stato di salute dell’animale e, nel caso sia necessaria, la somministrazione di un eventuale trattamento.
  • Febbre/debolezza: se l’animale è molto debole oppure ci accorgiamo che presenta febbre ed emette calore, dovremmo fare visita al veterinario, soprattutto se questa situazione si prolunga per più di un giorno.

Queste sono alcune delle situazioni più comuni che possono presentarsi in questo periodo di quarantena; tuttavia, ne esistono molte altre.

Una volta di più, ricordiamo che, di fronte a qualunque situazione, si raccomanda sempre di mettersi in contatto con il veterinario e seguire le sue indicazioni in merito al comportamento da adottare in caso di eventuali urgenze.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.