Attacchi di lupi in Italia, ecco tutta la verità
Nelle storie per bambini, il cattivo è quasi sempre il lupo. Fin dall’infanzia cresciamo con storie in cui questo animale viene visto come pericoloso e letale. In realtà, dati alla mano, si scopre che gli attacchi di lupi, nei confronti degli uomini, sono cose del passato.
O, per meglio dire, appartengono quasi alla storia. Dobbiamo davvero temere, ancora, questo nobile animale come una minaccia certa e reale? In questo articolo parleremo degli attacchi di lupi in Italia.
Leggende e cultura popolare
Cappuccetto rosso, I tre porcellini e molte altre favole, insistono con il rappresentare il lupo come un animale pericoloso.
Certamente è un infallibile predatore: ma questo non significhi che ami attaccare l’uomo deliberatamente. Eppure, viene sempre descritto come un animale furbo, persistente e spietato, che non si fermerà finché non riuscirà a conficcare le fauci nelle carni dei protagonisti.
Ma ciò non accade solo nella nostra cultura “occidentale”. Ci sono molte novelle e storie tramandate in paesi come la Cina o l’India, per esempio, che ripetono questo cliché. Persino i vecchi detti mettono in guardia contro la malvagità del lupo. Ovunque si raccontano storie di crudeltà perpetrate da questi animali.
Statistiche e casi reali di attacchi di lupi all’uomo
Tuttavia, quando analizziamo le statistiche, sembra che il lupo non sia così pericoloso per l’uomo come si dice. Ci sono solo casi sporadici di decessi, registrati ufficialmente in tutto il mondo, al riguardo. In Italia, l’ultimo attacco risale al 1800. Stiamo parlando di duecento anni fa.
A livello globale, in termini di attacchi di lupi agli umani, l’ultimo caso si è verificato nel 2005. La storia fu ampiamente documentata dai mezzi di comunicazione di tutto il mondo.
Un insegnante in Canada fu colpito di notte, mentre si aggirava da solo in una zona boscosa. Quando le autorità riuscirono a rinvenire il corpo, le prove di un attacco da parte di lupi apparve più che evidente.
Gli esperti dicono che i lupi hanno paura dell’essere umano. Quando si accorgono che ci stiamo avvicinando, sono in grado di fuggire e mimetizzarsi per non essere scoperti.
A volte, preferiscono persino lasciare una preda già catturata, pur di evitare lo spiacevole incontro.
È molto significativo che, nelle statistiche degli attacchi dei lupi agli umani, ci siano molti più feriti rispetto ai reali decessi.
Significa che se un lupo attacca una persona, non lo fa per uccidere, ma solo per spaventare. Ciò rafforza l’idea che questi animali ci temano.
Un po’ di storia
Come abbiamo già sottolineato in altri articoli, la chiave che permise ad alcuni lupi di venire addomesticati dall’uomo, fu il superamento di tale paura.
Gli animali che tolleravano gli esseri umani iniziarono ad avvicinarsi ai centri abitati, iniziando una relazione che dura da 10 mila anni. Gli altri sono rimasti selvaggi, ma si mantengono a notevole distanza e non amano essere visti.
Si ipotizza che molti degli attacchi attribuiti ai lupi, sebbene non letali, in realtà siano stati provocati da cani molto simili. Come sapete, ci sono razze canine molto simili al lupo.
Giusto per fare qualche esempio basterà citare il Cane lupo cecoslovacco, il Cane Lupo di Saarlos e ancora il Northern Inuit, senza scordare Samoiedo, Husky e Alaskan Malamute.
Detto questo, non possiamo fare a meno di citare anche la curiosità e la spavalderia che, sicuramente, può provocare una reazione aggressiva in questo tipo di animali.
In poche righe, abbiamo dimostrato che il lupo non è così pericoloso per l’uomo. Sono animali che preferiscono nascondersi e fuggire piuttosto che affrontarci, nonostante novelle, favole e leggende continuano a battere forte sull’argomento.
La caccia al lupo, con la scusa degli attacchi
Attorno a questo animale, le polemiche non si placano. I cacciatori giustificano le loro battute contro i lupi per un presunto pericolo che è totalmente infondato. Al lato opposto, ONG, associazione ed enti animalisti promuovono campagne di protezione, conservazione e reinserimento.
Molte specie di lupi, infatti, sono in pericolo di estinzione. La presenza della specie sul pianeta, ormai, si è ridotta di un terzo.
Semmai, i grandi danneggiati dalla presenza del lupo sono gli allevatori. L’uomo ha devastato e ridotto l’habitat di questi predatori che, spinti dalla mancanza di prede e affamati, finiscono per attaccare mandrie e greggi.
Inoltre, spesso causano danni alle recinzioni, obbligando i proprietari a spendere molti soldi in sistemi di protezione e vigilanza.
I governi cercano di coprire le spese derivanti da questi danni, ma i pastori si lamentano per l’inadeguatezza di queste misure che, in genere, arrivano tardi o al momento sbagliato.
Conservazione e recupero del lupo
Anche la conservazione del lupo è una questione controversa. Ci sono grandi contrasti in molte parti del mondo. In molti paesi, questo animale gode di una protezione quasi totale. Ma con delle eccezioni. Per esempio se superano determinati confini, vengono concessi permessi per cacciarli.
Ad esempio, all’interno del parco di Yellowstone, negli Stati Uniti, il lupo è un animale protetto. Tuttavia, al di fuori dei confini del parco, la storia cambia radicalmente.
La stessa cosa accade in Spagna: in alcune comunità autonome è protetta, mentre nelle zone di confine sono organizzate normali battute.
Per quanto riguarda l’Italia, la legge n.968/77 e la successiva 157/92 hanno dichiarato il lupo specie protetta, in maniera definitiva. In alcune regioni, la presenza di questo animale è in leggero aumento: il maggior numero di esemplari si trovano nelle regioni centrali.
Nel nostro paese, comunque, ogni anno muoionoi decine di lupi, in particolare per colpa di incidenti stradali, ma anche per via del bracconaggio e dell’avvelenamento.
Per la natura stessa del lupo, è molto difficile mappare e verificare la reale quantità di esemplari presenti oggi nel nostro paese.
Spesso, le statistiche si basano su approssimazioni, dato che certamente questo animale non si presta ad essere osservato né studiato da vicino.
Come anticipato, nel centro Italia dovrebbero trovarsi circa 120 branchi (per un totale di 700 lupi). Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ospita il maggior numero di esemplari. La regione più popolata è la Toscana.
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