Benessere del gatto: quali fattori influiscono?
Scritto e verificato il biologo Samuel Sanchez
Il benessere degli animali domestici è spesso dato per scontato, perché a meno che non abbiano gravi patologie, i piccoli squilibri emotivi sono difficili da identificare. Inoltre spesso abbiamo vite complicate, che si svolgono in gran parte fuori di casa. Per questa ragione, di rado ci si pone il problema di quali cose possono promuovere o diminuire il benessere del gatto.
Tuttavia anche i mici, che sembrano a volte così indipendenti, possono soffrire emotivamente e fisicamente, e prendersene cura è un dovere dei loro padroni.
Una simbiosi che dura da migliaia di anni
Non si sa ancora con assoluta certezza quando sia iniziata l’interazione tra i gatti e gli esseri umani. Generalmente si presume che questo rapporto di simbiosi sia iniziato nell’antico Egitto. Ma recenti prove fossili indicano che potrebbe risalire a 7000 anni fa. Da allora, i gatti sono stati venerati, amati e purtroppo in alcuni periodi storici, disprezzati.
Oggi il ruolo del gatto è quello di animale domestico. Nel 1991 si stimava che nelle case dell’Unione Europea ci fossero circa 35 milioni di gatti. A causa della loro importanza sia sociale che individuale, questi animali sono diventati parte integrante della famiglia in cui vivono e come tali richiedono attenzione, comprensione ed empatia.
In questo articolo vi mostreremo diversi fattori che condizionano in qualche misura il benessere dei gatti domestici. Per questo, ci baseremo su uno studio pubblicato nel prestigioso portale ScienceDirect.
Uno studio molto interessante sul benessere del gatto
Questo studio si è proposto l’obiettivo di analizzare diversi fattori per quantificare il benessere dei felini. La metodologia è stata la seguente:
- È stato scelto un gruppo campione di 62 tutor e i loro gatti. Tutti hanno partecipato senza conoscere il vero obiettivo dello studio.
- La relazione tra il gatto e il suo tutor è stata quantificata su diversi parametri: questionari, un esame fisico dell’animale e un test per quantificare il livello d’attaccamento al loro animale d’affezione, il Lexington Attachment to Pet Scale (LAPS).
- È stato calcolato un punteggio totale per ogni interazione, a seconda del benessere del gatto: basso (L) medio (M) o alto (H).
- Questi parametri hanno permesso ai ricercatori di farsi un’idea chiara dello stato sociale, comportamentale e fisiologico di ogni animale.
Il profilo medio dei partecipanti era leggermente distorto, in quanto la maggior parte dei partecipanti erano dipendenti di sesso femminile con precedenti esperienze nel settore della cura dei gatti. Nonostante ciò, i risultati sono comunque estremamente interessanti.
Da quali fattori dipende il benessere del gatto domestico?
Questo studio ha reso più chiare diverse cose.
- I risultati non sono male, perché in termini di qualità della vita dell’animale, più del 70% dei gatti ha ottenuto un punteggio medio e il 17% un punteggio alto.
- La condizione fisica generale è stata molto buona, con il 75% dei gatti che hanno ottenuto un punteggio elevato.
- Fattori come il sesso, l’età, il numero di membri della famiglia o le attività sociali del tutor sembravano condizionare queste percentuali.
Tutti questi dati sono curiosi e positivi, ma va notato che solo il 16% dei gatti domestici non ha mostrato alcun comportamento anomalo per la loro specie.
Ciò significa che, anche se i proprietari dei gatti hanno prestato molta attenzione all’animale, non sono stati in grado di coprire pienamente le loro esigenze. Quindi, cosa favorisce il benessere del gatto?
- Per esempio, è stato dimostrato che i gatti che vivono in famiglie composte da varie persone, ricevono più attenzioni veterinarie. Ciò sottolinea l’importanza che tutti i membri della famiglia debbano sentire un certo senso di responsabilità nei confronti dell’animale e lo curino al meglio.
- L’aver avuto in precedenza un altro animale domestico, ha ridotto il comportamento problematico del gatto, come per esempio il graffiare e danneggiare oggetti nella casa. Questo può essere dovuto al fatto che i tutor più esperti sanno quali stimoli dare all’animale. Non fa mai male ricordarlo, i tiragraffi e i giocattoli sono essenziali per l’attivazione mentale nel gatto.
- Segnali come il fare i loro bisogni al di fuori della lettiera, possono essere sintomi di stress nell’animale. I risultati sono sorprendenti, in quanto questi comportamenti sono stati drasticamente ridotti nei gatti provenienti da famiglie senza figli. Anche in questo caso, si evidenzia la necessità di educarei più piccoli della famiglia ad avere il massimo rispetto per gli animali domestici con cui vivono.
La responsabilità del proprietario
Tutti questi risultati non significano che avere bambini in casa, non avere acquisito esperienze precedenti con altri animali domestici o essere una sola persona in casa, farà soffrire di più l’animale.
Ciò che questo tipo di studio dimostra, è la necessità di capire quali sono i principali punti deboli e le carenze dell’ambiente dove vive l’animale, di prestare particolare attenzione ad essi e cercare di risolverli.
Per esempio, se ci sono dei bambini in casa, dovrebbero essere educati ed aiutati a capire che l’animale domestico deve essere rispettato: non toccandolo in eccesso e senza generare continui rumori fastidiosi nelle sue vicinanze.
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Owner and cat features influence the quality of life of the cat, ScienceDirect. Recogido a día 10 de mayo en https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0168159105000511
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