Cancro allo stomaco nei cani: cosa fare se viene diagnosticato?

I sintomi dei tumori gastrointestinali possono venire confusi con i disturbi causati dalla gastrite cronica.
Cancro allo stomaco nei cani: cosa fare se viene diagnosticato?
Paloma de los Milagros

Scritto e verificato la biologa Paloma de los Milagros.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Il cancro allo stomaco nei cani è una delle malattie più letali, sia per l’aggressività dei sintomi, sia per la scarsa efficacia dei trattamenti. Tuttavia, identificare i segni di questa condizione nelle sue fasi iniziali può allungare l’aspettativa di vita degli esemplari colpiti.

Nonostante sia una delle patologie più gravi, le statistiche mostrano che è poco rappresentativa nel gruppo dei tumori che colpiscono i cani, con una percentuale inferiore allo 0,5%. Tuttavia, è consigliabile che gli animali seguano uno stile di vita sano e incentrato sulla prevenzione, poiché una cattiva alimentazione può portare alla sua comparsa.

Il cancro allo stomaco nei cani è più comune tra le diverse varietà del pastore belga, del bovaro delle Fiandre, del chow chow, dell’akita o del keeshond. Nel caso di queste razze bisogna fare più attenzione al loro stato di salute, soprattutto se si osservano disturbi gastrointestinali cronici.

Tipi di cancro allo stomaco nei cani

Sebbene esistano diverse varietà di tumori gastrointestinali, tutte hanno una sintomatologia e una prognosi molto gravi.

  • Adenocarcinomi. Sono tumori che hanno origine nella mucosa del tubo digerente e che possono diffondersi ad altri organi. Lo stomaco, l’intestino tenue, l’intestino crasso e il retto sono le aree più colpite. Di solito colpisce i cani di età superiore ai sei anni e per via della gravità della condizione, è molto difficile da trattare.
  • Leiomiosarcoma. Tumore specifico di organi che presentano una o più cavità come lo stomaco, l’utero o i polmoni. Colpisce in modo specifico i tessuti: può diffondersi ai linfonodi, al fegato, alla milza o ai reni nei casi più gravi.
Cane malato dal veterinario
  • Linfoma. Il nome di questo tumore è dovuto al suo legame con i linfonodi e i linfociti e, tra gli altri organi, può colpire lo stomaco. Ha una maggiore incidenza nei cani tra i sei e i nove anni. I boxer, i San Bernardo e i bulldog sono le razze più soggette a svilupparlo.
  • Mastocitoma. I mastociti sono cellule appartenenti al sistema immunitario che agiscono nei processi di infiammazione e risposta agli allergeni. Nonostante siano presenti in quasi tutti i tessuti corporei, le pareti del tubo digerente ne hanno quantità altamente concentrate. Quando colpiscono lo stomaco, si verifica un’eccessiva secrezione di eparina e istamina con conseguenti ulcere allo stomaco, oltre ad altri problemi autoimmuni.

Sintomi, diagnosi e trattamento

Il cancro allo stomaco nei cani ha come sintomi vomito, anoressia e perdita di peso. Possono manifestarsi anche vomiti di sangue, espulsione di feci nere per la presenza di sangue digerito, anemia, letargia, gonfiore e disturbi addominali.

In generale, i disturbi associati ai tumori gastrointestinali tendono a coincidere con quelli della gastrite cronica, da qui la complessità della diagnosi.

La corretta determinazione della malattia di solito si verifica quando è in stadio avanzato, il che rende difficile il trattamento dell’animale. Fanno parte del protocollo di identificazione l’analisi delle urine, del sangue e delle feci, le radiografie addominali dopo l’ingestione di sostanze di contrasto e le ecografie per la rilevazione di infiammazioni. In caso di diffusione ad altri organi, può essere necessaria anche un’endoscopia.

Radiografia addominale

Tranne nei casi di linfoma, il più delle volte il tumore viene rimosso. Una volta operato il cane, il veterinario indicherà il tipo di dieta più adatta alla gravità della condizione, per la quale valuterà se la perdita di peso è stata molto drastica.

Normalmente, è la perdita di peso che provoca l’indebolimento del sistema immunitario dell’animale, che, unito all’età avanzata, tende a portare alla morte più velocemente.

Sebbene la predisposizione genetica sia uno dei fattori più importanti nello sviluppo della malattia, la prevenzione tende sempre a ridurne l’incidenza. Pertanto, seguire uno stile di vita sano che comprenda una dieta e un esercizio adeguati contribuirà a migliorare la qualità e l’aspettativa di vita del cane.


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