Il cane più costoso del mondo nasconde una triste storia
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Alcuni anni fa, i mass media di tutto il mondo raccontarono la straordinaria vicenda del cane più costoso del mondo. Si trattò di un mastino tibetano, venduto ad un’asta canina in Cina, per ben 1,6 milioni di dollari. Ma questo animale, appartenente a una razza presente sull’Himalaya per secoli, nasconde purtroppo una storia assai triste. Vediamo di conoscerla assieme.
Il cane più costoso del mondo, ma di umili origini
Questo animale, venduto per una cifra così esorbitante, nasconde però un’origine assai umile. La razza del mastino tibetano ha vissuto nei monasteri per migliaia di anni, lavorando assieme ai pastori del Tibet. Aristotele ne parla, così come Marco Polo, che rimase affascinato e colpito dalla bellezza di questo gigantesco cane, dall’aspetto solenne e quasi mitico.
È stato probabilmente questo alone di leggenda a incidere sul prezzo di vendita di questo bellissimo cane da pastore. Non a caso, negli ultimi anni, la razza è diventata molto popolare, entrando nelle case di molte persone, in tutto il mondo. Ciò si deve alle sue caratteristiche, sia fisiche che, soprattutto, comportamentali.
Il suo aspetto possente, a metà tra un cane e un leone, ha fatto sì che il suo prezzo crescesse enormemente. Molte persone facoltose sono disposte a pagare migliaia di dollari pur di tenere nella propria villa un esemplare di questa antichissima razza.
Alla fine però, dopo innumerevoli rialzi dell’asta, a spuntarla è stato un magnate del carbone cinese. La sua offerta di 1,6 milioni di dollari, non è stata superata da nessun altro concorrente. L’animale, chiamato Hong Dong è così diventato il cane più costoso del mondo.
Un cane non adatto al lusso
Creare una razza è molto complicato. Anzitutto si deve stabilire un obiettivo, determinato a partire di attitudini e qualità, sia fisiche (estetiche) che mentali. Poi si devono realizzare gli incroci nell’ottica di raggiungere tale traguardo. Il mastino tibetano è stato creato per svolgere un compito specifico e in condizioni altamente proibitive. Proprio quelle di zone montuose come il Tibet.
Questa razza non è stata creata con fini estetici. Il cosiddetto Dogo del Tibet è stato usato per millenni per proteggere i bestiami sulla catena dell’Himalaya. Nel suo DNA ci sono le caratteristiche di un cane forte, resistente al freddo e al ghiaccio, abituato a stare all’aria aperta e a lottare contro possibili predatori.
Ecco perché, sebbene possa essere un ottimo animale domestico, mal si adatta alla vita sedentaria di una villa di lusso. Ha bisogno della montagna, della neve, di muoversi molto e di mantenersi attivo e stimolato, costantemente. Non si può pensare che un cane di queste dimensioni, abituato a vedersela contro il leopardo delle nevi, passi tutto il tempo in salotto, davanti alla televisione, come se fosse un soprammobile.
Anche il cane più costoso del mondo può essere abbandonato
Come capite bene, queste caratteristiche non rendono questo cane adatto a tutti. Ciò, insieme all’eccessiva promozione commerciale della razza, sostenuta da campagne con immagini ritoccate, che pretendono di mostrare questo bellissimo mastino come un essere quasi magico, ha fatto crollare i prezzi del cane. Centinaia di allevatori, di colpo, hanno visto precipitare un business che sembrava potesse garantirgli entrate milionarie.
Quello che un tempo era il cane più costoso del mondo, ora riempie le strade della Cina, a migliaia. Abbandonati dagli allevatori, dato che mantenere una razza di questa dimensione è costosissimo, molti esemplari finiscono nei mattatoi e nelle cucine dei ristoranti del paese asiatico. Certo, per noi occidentali, il consumo di questa carne è considerato un sopruso e un’indecenza. Ma, da un punto di vista culturale, per gli asiatici è paragonabile a quanto facciamo con mucche e conigli.
Probabilmente, questo ci mostra i pericoli dell’allevamento intensivo di animali da compagnia e del consumismo, che ha portato a trattare il mastino tibetano come un soprammobile. La speculazione che ha interessato e colpito questa razza che da millenni convive con l’uomo, è indubbiamente triste e deplorevole.
Il mastino tibetano diventa così un altro esempio dell’enorme responsabilità che comporta adottare e tenere un animale domestico. E’ una scelta di vita su cui occorre riflettere molto bene, senza lasciarsi guidare da un semplice capriccio né dalle mode. Stiamo parlando di esseri viventi che sono i migliori amici dell’uomo fin dalla preistoria e che sono in grado di provare emozioni, proprio come noi.
Per fortuna, sulle montagne del Tibet ancora esistono degli esemplari che continuano a dare il loro contributo, proteggendo e accompagnando i bestiami. Sono mastini differenti, però, vivono all’aria aperta, si sentono utili e apprezzati. Certo, la loro esistenza è estremamente dura ma, per lo meno, continuano a dormire sotto le stelle.
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