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Cani che proteggono gli animali selvatici dall'estinzione

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Specie come il ghepardo, il leone, l’elefante o il gorilla sono protetti da esemplari di cani appositamente addestrati; le razze più adatte a ricoprire questo ruolo sono il Pastore Tedesco, il Weimaraner o il Pastore Belga.
Cani che proteggono gli animali selvatici dall'estinzione
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Sapevate che esistono dei cani che proteggono gli animali selvatici dall’estinzione? Durante l’arco della storia i cani sono stati utilizzati per svolgere svariate mansioni in supporto all’essere umano.

Uno dei compiti più frequenti svolti dai nostri compagni a quattro zampe è quello di proteggere gli animali da produzione, ovvero i branchi di bestiame che l’uomo utilizza fin dall’inizio dell’allevamento.

Tuttavia, negli ultimi anni è stata scoperta un nuova mansione per cani che ha concesso a molte specie silvestri di godere di una maggiore protezione. I cani che proteggono gli animali selvatici in pericolo di estinzione sono una realtà già in diversi paesi, specialmente nel continente africano.

Proteggere il bestiame significa proteggere gli animali selvaggi

La verità è che i cani che proteggono il bestiame sono gli stessi che consentono, in primo luogo, una maggior protezione degli animali selvaggi.

L’uomo ha deciso di offrire una maggior protezione a questi ultimi, e ciò si sta ripercuotendo sugli allevamenti.

Sebbene sia senz’altro necessario proteggere gli animali selvatici, non si può non considerare come lupi, leoni e altri carnivori siano una costante minaccia per i bestiami.

Questa anello della catena alimentare è parte integrante della natura, e per questo è obbligatorio rispettarlo.

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Ciò nonostante, il proliferare di allevamenti industriali fa sì che sia sempre più difficile per i piccoli allevatori competere. I consumatori ricercano prodotti di origine animale sempre più economici.

Ciò fa sì che sia sempre più difficile per loro proteggere il loro bestiame dalla fauna selvaggia, e che siano costretti a ricorrere ad atti terribili come l’avvelenamento dei predatori; questi comportamenti sono particolarmente condannabili quando si tratta di animali in pericolo di estinzione.

Anche se simili azioni vanno condannate con pene e reclusione, non si può ignorare la colpa che ricade sulla società.

È nostra la responsabilità di consumare prodotti sostenibili provenienti da zone dove i lupi o le linci sono una minaccia per il bestiame, così che gli allevatori ottengano le risorse per combatterli con metodi meno drastici.

Razze di cani che proteggono gli animali da produzione

Su tutto il pianeta è possibile individuare molteplici razze di cani che proteggono gli animali da produzione dai predatori.

In Europa è conosciuto il mastino ed il suo istinto da guardiano, ma i cani adatti a questo scopo sono molti.

Il cane da pastore dell’Anatolia è uno dei più conosciuti. L’aiuto di questo cane è diventato fondamentale nella protezione dell’animale più veloce sul Pianeta Terra: il ghepardo.

I ghepardi sono stati perseguitati per secoli dai pastori della Namibia per difendere i loro greggi, per questo alcune associazioni ambientaliste hanno preso l’iniziativa di regalare loro dei cani di questa razza.

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Grazie al loro gesto, gli allevatori hanno iniziato a percepire l’impatto positivo che i grandi predatori hanno sul loro stesso lavoro.

Molti dei loro figli hanno iniziato a lavorare come guide turistiche o persino come ricercatori con lo scopo di promuovere la conservazione della natura.

Esistono decine di razze di mastini e cani da pastore, ciascuno adattato ad una regione, ad un tipo di branco e a dei predatori specifici.

Il mastino tibetano e il pastore dell’Himalaya, per esempio, hanno protetto per secoli le capre dal leopardo delle nevi.

Cani che fiutano il bracconaggio

Nonostante proteggere i branchi aiuti a proteggere anche gli animali in pericolo di estinzione, esistono anche cani che difendono gli animali selvaggi in altri modi. Uno dei casi più frequenti è quello dei cani che usano le loro abilità di fiuto per stanare animali feriti, specie minacciate o i bracconieri.

Un esempio sono i cani di Sant’Umberto usati nel parco naturale più antico dell’Africa: il parco nazionale dei Virunga accoglie centinaia di specie sotto minaccia, la più importante delle quali il gorilla di montagna, per cui diede la vita Dian Fossey.

I cani conosciuti come congohounds tengono a bada i bracconieri che accedono al parco per posizionare le loro trappole. Sebbene il lavoro di Dian Fossey abbia contribuito a ridurre di molto il bracconaggio, sono ancora molti i cacciatori che nascondono trappole per catturare antilopi e mangiarle, mettendo a rischio però anche altre specie animali.

Il Weimaraner o il Pastore Belga lavorano nel parco nazionale Kruger, famoso per la sua popolazione di leoni ed elefanti.

Questi cani sono in grado di individuare rapidamente il fenomeno del bracconaggio e di localizzare i possibili trasgressori della legge.

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L’associazione K9 Conservation lavora in questo campo da alcuni anni ed è riuscita a mettere insieme gli sforzi di cani e guardaboschi per localizzare rapidamente gli animali vittime della caccia di frodo.

Questi cani salvano inoltre molti rinoceronti, cacciati dai bracconieri per impossessarsi dei loro corni.

Big Life Tanzania ha invece utilizzato il Pastore Tedesco nella lotta contro i bracconieri, addestrandoli ad usare il loro fiuto per proteggere la fauna in Tanzania.

Grazie alle abilità di questa razza nell’individuare gli odori, si sono potuti fermare parecchi bracconieri che trasportavano cadaveri da vendere al mercato nero.

Cani che proteggono gli animali selvatici: benefici

Incredibile ma vero, i cani che proteggono animali selvatici sono sempre più presenti all’interno di ambienti protetti – speriamo che questa nuova “moda” arrivi presto in Europa per aiutare altre specie sotto minaccia.

Inoltre, è bene segnalare che anche i cani stessi vivono delle conseguenze positive nel loro lavoro di conservazione della natura.

I cani da lavoro sono addestrati tramite il rinforzo positivo, e svolgono un compito stimolante. Se si pensa alle molteplici razze che a causa dei cambiamenti legati agli allevamenti e alla sensibilità al maltrattamento animale hanno perso via via utilità, è facile credere che i cani che proteggono gli animali selvatici abbiano nel loro sangue una capacità innata ereditata dai loro antenati.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.