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Cani contro la caccia illegale in Africa

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Cani contro la caccia illegale in Africa
Ultimo aggiornamento: 18 aprile, 2017

I safari dedicati alla caccia di qualsiasi animale sono un enorme problema per il nostro pianeta. A causa di questo “sport”, molte specie sono ormai in via d’estinzione. Nell’articolo di oggi vi parliamo della storia dei cani che, grazie al loro sviluppato fiuto, combattono contro la caccia illegale in Africa.

La caccia illegale in Africa

Le autorità non sanno più cosa inventarsi per eliminare dal loro territorio la pratica della caccia – ormai illegale – una volta per tutte. L’idea che l’uomo sia il proprietario del pianeta si è spinta troppo oltre. Ogni anno muoiono milioni di animali per mano dei cacciatori di contrabbando. Questo succede soprattutto in Africa, dove vengono organizzati veri e propri safari soltanto a questo scopo.

Per evitare che la mattanza di elefanti, tra altre specie, peggiori, un gruppo di cani Bloodhound è stato addestrato affinché fiuti la presenza dei bracconieri grazie al loro potente olfatto.

Nella riserva di Mugie, in Kenya, gruppi di persone armati di carabine e fucili si addentrano nella savana per cacciare i pochi elefanti ancora in vita. Molti di loro attraversano a piedi la frontiera con la Somalia per poter esercitare quest’orrenda pratica. Se a questo si aggiunge il lavoro dei trafficanti, che per un pugno di dollari offrono le zanne strappate agli animali, il quadro della situazione non può che apparire allarmante.

Nell’ultimo decennio, la popolazione degli elefanti in tutta l’Africa è diminuita di un terzo, ciò a causa principalmente della caccia. Si stima che ogni anno i cacciatori uccidano all’incirca 35 mila esemplari, in molti casi soltanto per puro divertimento. Altri, per fare affari: l’avorio ricavato viene venduto a paesi come la Cina, in cui viene considerato uno status symbol.

I governi corrotti, i gruppi armati e i cacciatori che non obbediscono alla legge formano una combo esplosiva che pian piano sta sterminando gli elefanti africani. A causa loro, la lotta per cercare di frenare queste attività milionarie si è trasformata in una vera e propria guerra.

Cani utilizzati per combattere il contrabbando

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Fonte: elplaneta.org

I tentativi di sensibilizzare gli stranieri e i residenti non hanno sortito grandi effetti. Neanche parlare di sanzioni o persino della possibilità di reclusione per alcuni giorni. L’educazione nelle comunità aborigene è uno dei primi passi per evitare che il problema giunga a un punto di non ritorno.

Sono state istituite pattuglie per identificare i movimenti dei cacciatori, sono state rintracciate le rotte dei trafficanti di zanne di elefante e si è arrivati alle proibizioni e ai castighi fisici. Le autorità del Kenya consentono persino alle guardie forestali di uccidere i cacciatori trovati a girovagare per la zona, ma sappiamo bene che questa non è la soluzione.

Il lavoro delle guardie forestali non è quello di mostrare gli animali ai turisti – fanno ormai parte di gruppi organizzati e armati. Si stanno cercando nuove tecniche per proteggere le specie autoctone, una delle quali consiste nell’addestrare cani di razza Bloodhound per individuare i cacciatori di contrabbando.

I cani guardia in Kenya

Nella riserva di Mugie, nel centro del Kenya, sono già all’opera i primi cani. Con il loro sviluppato olfatto (vantano un fiuto migliore di qualunque altra razza), sono esperti nell’inseguire piste quasi impercettibili all’essere umano. Si sono rivelati talmente efficaci da essere pian piano adottati in altre aree del continente.

Il problema, tuttavia, sta nel fatto che i parchi della zona sono talmente estesi che i cani spesso non fanno a tempo ad arrivare sul luogo del misfatto. Quando arrivano nei dintorni, infatti, i cacciatori hanno già avuto il tempo di scappare. Presto verrà incrementato il numero di cani da mettere al servizio delle guardie forestali.

Uno dei traguardi più importanti a cui si è arrivati proprio grazie ai cani è stata la cattura di una serie di trafficanti dopo una fuga di ben 50 km, trovati con addosso varie zanne d’avorio.

I cani Bloodhound sono per il momento soltanto un deterrente per i contrabbandieri. I risultati ottenuti grazie al loro aiuto sono molto positivi, già che coloro che partono con l’intenzione di cacciare animali in un parco sanno che non potranno nascondersi al loro fiuto.

Fonte delle immagini: amazonaws.com y elplaneta.org

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.