Che cosa sono gli uccelli rapaci?
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
Gli uccelli rapaci sono tra gli uccelli più carismatici del regno animale. Non è un vero gruppo tassonomico, piuttosto è un gruppo di specie che hanno in comune il fatto di essere carnivori. Questi uccelli, da secoli, sono usati dall’uomo nell’attività della falconeria.
Caratteristiche comuni degli uccelli rapaci
La maggior parte di questi uccelli possiede un becco ricurvo, che consente loro di strappare meglio carne e tendini dalle ossa delle loro prede. Hanno anche forti artigli, che permettono loro di catturare la preda, lanciandosi a gran velocità in picchiata.
Tutte le specie di rapaci possono sfruttare la loro incredibile vista, la più sviluppata in Natura. Hanno grandi occhi con cui possono individuare piccole prede, come roditori, a distanza di chilometri. La loro forza è tale che alcune specie, come l’aquila reale, possono catturare prede persino grandi come agnelli.
Rapaci notturni
Tra i rapaci notturni troviamo gufi e barbagianni, chiamati anche Strigidae e Tytonidae, rispettivamente. Questi uccelli sono caratterizzati da un adattamento secolare che ha permesso loro di migliorare l’udito e ridurre il rumore che emettono quando volano.
Questi animali amano muoversi e vivere nell’oscurità, in situazioni in cui l’udito è più utile della vista. Così, il loro muso è arrotondato e il loro becco è più corto. Una particolare forma della testa che permette di veicolare meglio i suoni, come una specie di parabola. Questa forma concava, permette di concentrare ogni singolo rumore, permettendo a questi rapaci di riconoscere i movimenti impercettibili anche della preda più piccola.
Tutto ciò senza scordare la particolare struttura delle piume, un’autentica opera di ingegneria naturale, che ha ispirato persino ingegneri aeronautici. Le ali di questi uccelli hanno tre livelli: una striscia di penne rigide sul davanti, una cresta flessibile all’esterno e un piumaggio vellutato sulla parte superiore.
Questo rende silenzioso il volo, offrendo a questi predatori rapaci un’arma in più per poter cacciare le loro prede. Inoltre, hanno la capacità di individuare la preda persino sotto la neve, apparendo all’improvviso e cogliendo di sorpresa roditori, piccoli mammiferi, rettili ed insetti.
I rapaci notturni, come gufi, barbagianni, civette e allocchi, possiedono un udito sviluppato, favorito dalla forma particolare della loro testa. Il loro piumaggio è una vera opera di ingegneria ed è costituito da tre strati, per limitarne la rumorosità di notte.
Rapaci diurni
Ci sono molte specie di rapaci diurni, i più noti di loro sono le aquile, perché sono i più grandi cacciatori e si sono espansi in quasi tutti gli ecosistemi del pianeta. Tra questi, vale la pena ricordare sicuramente l’aquila imperiale ma anche la poiana, anch’essa assai diffusa in molti paesi, l’aquila grigia e l’aquila arpia. Questi sono alcuni dei rapaci più sorprendenti per le loro dimensioni e le loro tecniche di caccia.
Falchi e gheppi sono più piccoli, ma sono anche i più veloci del mondo. Il falco pellegrino può raggiungere i 380 km/h. D’altra parte, gli astori e gli sparvieri non raggiungono queste velocità, ma hanno un volo molto agile e molto manovrabile, che permette loro di schivare qualsiasi ostacolo.
Il serpentario (Sagittarius serpentarius, nella foto principale) è il rapace diurno più sorprendente, per il suo piumaggio che ricorda gli indiani d’America e per il fatto che è l’unico a non cacciare dall’aria. Usa i suoi lunghi arti per colpire e catturare le prede. Possiamo trovarlo in molti ecosistemi africani, principalmente a sud del Sahara.
Anche se le aquile sono i rapaci più potenti, il record di velocità spetta però al Falco Pellegrino che, in picchiata, può sfiorare addirittura i 380 km orari.
Rapaci necrofagi
Questi uccelli potrebbero essere inclusi tra i rapaci diurni. Parliamo principalmente di avvoltoi, condor e urubù. In realtà sono uccelli molto particolari. Sebbene altri rapaci come il nibbio possano mangiare carogne, avvoltoi e condor sono veri specialisti nel consumo di resti di animali. Nonostante abbiano le dimensioni e la forza per cacciare da soli, difficilmente puntano direttamente le prede vive.
Questi uccelli sono molto pesanti e tra loro spicca il condor delle Ande (Vultur gryphus) come l’uccello più grande del mondo. Parlando di record, vale la pena menzionare l’avvoltoio nero, che è l’uccello più grande d’Europa, molto abbondante in paesi come la Spagna.
Qual è il ruolo degli uccelli rapaci in Natura?
L’esistenza di questi rapaci è seriamente minacciata da farmaci come il diclofenac o sostanze tossiche come il piombo contenuto nei proiettili dei cacciatori. Proteggere questi volatili è vitale, in quanto svolgono un ruolo fondamentale nell’equilibrio degli ecosistemi. Per esempio, limitano la popolazione di roditori e piccoli mammiferi.
D’altra parte, i rapaci necrofagi sono essenziali per prevenire la diffusione di malattie e la contaminazione delle fonti d’acqua naturali. Infatti, la riduzione della loro popolazione ha prodotto, purtroppo, vere crisi umanitarie in paesi come l’India. La presenza degli uccelli rapaci è fondamentale per l’uomo e, dunque, occorre proteggerli per poter salvaguardare l’equilibrio del nostro pianeta.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- UNEP-WCMC (2010). Review of Sagittarius serpentarius from the main trading range states. A Report to the European Commission. UNEPWCMC, Cambridge.
- Houston, D. C., Mee, A., & McGrady, M. (2007). Why do condors and vultures eat junk?: the implications for conservation. Journal of Raptor Research, 41(3), 235-238.
- Cruz, C., Santulli-Sanzo, G., & Ceballos, G. (2021). Global patterns of raptor distribution and protected areas optimal selection to reduce the extinction crises. Proceedings of the National Academy of Sciences, 118(37), e2018203118.
- Braekevelt, C. R. (1993). Fine structure of the retinal photoreceptors of the great horned owl (Bubo virginianus). Histology and histopathology.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.