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Cobra dagli occhiali: habitat e caratteristiche

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Le antitossine o gli antidoti provocano nell'uomo una reazione allergica nel 75% dei casi, motivo per cui vengono utilizzati solo nei casi più gravi. La maggior parte dei morsi dei cobra viene gestita attraverso trattamenti ambulatoriali altrettanto efficaci.
Cobra dagli occhiali: habitat e caratteristiche
Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Il cobra dagli occhiali, chiamato anche “cobra indiano”, è un particolare rettile capace di estendersi in larghezza, esibendo una postura piuttosto minacciosa. Sebbene abbia un aspetto che viene considerato comune all’interno del gruppo dei cobra, il veleno che inocula è considerato uno dei più letali, il che lo rende una specie molto temuta dagli abitanti locali.

Ci sono molte controversie relative alla tassonomia dei cobra del genere Naja, poiché è difficile stabilire con chiarezza le differenze tra le specie. Tuttavia, in questo spazio ci concentreremo sulla specie Naja naja, considerata l’esemplare di riferimento della maggior parte dei cobra indo-asiatici. Continuate a leggere per saperne di più su questo rettile pericoloso e bellissimo.

Habitat e diffusione del cobra dagli occhiali

Il cobra dagli occhiali è un rettile indiano la cui diffusione copre gran parte del subcontinente. Per questo motivo, la loro presenza è stata registrata in Pakistan, Sri Lanka, Nepal, Bhutan e Afghanistan. Questa specie abita comunemente diverse zone di foreste, pianure o campi aperti, sebbene sia possibile trovarli anche in aree con insediamenti umani.

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Che aspetto ha il cobra dagli occhiali?

Questo animale velenoso può raggiungere oltre 2 metri di lunghezza. Inoltre, ha delle squame lisce, con colorazioni che variano tra il nero, il marrone e il bianco. In alcuni casi, questi stessi colori sono disposti a strisce, alternandosi lungo tutto il corpo.

I cobra hanno inoltre una caratteristica molto distintiva, in quanto sono dotati di costole flessibili che sono in grado di allungarsi a piacimento. Questa capacità consente loro di tendere la pelle della parte superiore del corpo per formare un “cappuccio” che si estende a forma di “ali”. Il risultato è ciò che gli conferisce la sua nota posizione di allerta, che lo distingue dagli altri serpenti.

Questo rettile ha come caratteristica distintiva 2 segni neri sul cappuccio, uno sul dorso che ricorda la forma degli “occhiali” e un altro sul ventre, la cui forma ricorda 2 “occhi”. Di questi due, il più facile da riconoscere è quello sul dorso, poiché è proprio questo motivo a due cerchi uniti da una linea curva ad avere dato origine al suo nome comune.

Comportamento

Nel momento in cui questo animale si sente minacciato, tende il cappuccio come avvertimento rivolto al suo nemico. Grazie a ciò, 1/3 del suo corpo sembra più ampio, con l’obiettivo di spaventare e scoraggiare il predatore. Inoltre, i due punti sul ventre servono anche a simulare degli occhi giganti, una risorsa in più per convincere gli aggressori a fare marcia indietro.

Veleno

Questa specie appartiene al gruppo dei “4 grandi serpenti” dell’India, responsabili del maggior numero di morti umane in questo paese. La reputazione che detiene non sorprende, poiché il suo veleno ha delle neurotossine paralizzanti, il cui effetto sul cuore è fatale. In altre parole, le sue tossine (cardiotossine) possono causare la morte per arresto cardiorespiratorio.

Fortunatamente, al giorno d’oggi esistono degli antidoti efficaci contro il morso letale di questo animale. Infatti, grazie ai progressi della medicina (e con un trattamento adeguato) la probabilità di morire è piuttosto bassa, anche se non si ha a portata di mano l’antidoto.

Cosa mangia il cobra dagli occhiali?

La dieta di questo cobra è composta da roditori, lucertole e rane, che insegue fino a quando non si presenta il momento perfetto per morderli. Per questo motivo, il suo veleno è un ottimo strumento, che lo aiuta a paralizzare e uccidere la sua vittima quasi immediatamente. Una volta che la preda non è più in grado di resistere, il cobra ne approfitta per inghiottirla completamente, proprio come qualsiasi altro serpente.

Questo rettile è un abile cacciatore, poiché ha la capacità di localizzare la sua preda dopo averle iniettato il veleno. Secondo uno studio condotto dall’Università del Colorado , il cobra insegue la sua preda fino a quando non è in grado di iniettarle il veleno e aspetta che questo faccia effetto. In questo modo, anche se la vittima si muove di qualche centimetro, il serpente può seguirne le tracce grazie alla sua lingua biforcuta.

Riproduzione

Come la maggior parte dei rettili, questa specie di cobra è ovipara, quindi il processo di riproduzione termina con la deposizione delle uova. Per arrivare a questo momento, il maschio inizia il corteggiamento mediante “avvolgimento”, cioè si intreccia con la femmina, rotolando più volte a terra. Questo processo termina con l’accoppiamento, in cui il maschio penetra nella femmina, interrompendo il rituale.

Dopo 2 settimane, la nuova madre depone tra le 12 e le 20 uova nel suo nido. Questo luogo in genere viene creato in una tana, tronco o buco e serve loro a proteggersi. Le piccole uova si schiuderanno dopo 80 giorni di incubazione. In genere, tutti i piccoli nascono già molto attivi, motivo per cui alla minima provocazione di solito mostrano il loro “cappuccio”.

Sebbene la maggior parte dei serpenti tenda ad abbandonare i propri piccoli dopo l’ovideposizione, le femmine di cobra si occupano comunque in una certa misura dei propri piccoli. Questo è rilevabile dal loro comportamento, poiché diventano più aggressive per proteggere il nido e si rifiutano persino di abbandonarlo in situazioni di pericolo.

Stato di conservazione

L’Unione mondiale per la conservazione della natura non classifica questa specie in nessuna categoria, mentre la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione la classifica nella sua appendice 2. Ciò significa che, pur non essendo minacciata, potrebbe diventarlo in mancanza di un adeguato controllo sullo sfruttamento dei suoi esemplari.

Gli esemplari di questa specie sono molto diffusi nelle loro zone native, motivo per cui è comune che vengano utilizzati per la medicina tradizionale. Inoltre, di recente sono diventati popolari per loro utilizzo nei tessuti e come animali domestici: in diverse zone sono stati cacciati per soddisfare la richiesta di mercato.

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È vero che questi animali rappresentano un pericolo per l’uomo, tuttavia questo non è un buon motivo per ucciderli. La maggior parte delle specie velenose ha un grande potenziale latente, poiché le loro tossine possono essere utilizzate per la sintesi di nuovi farmaci. Il cobra può dunque passare dall’essere il nostro peggior nemico a al nostro più grande eroe, ma per poterlo diventare dovrà prima essere messo in condizione di poter sopravvivere.


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