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Colibrì becco a spada: lo svantaggio della specializzazione estrema

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Benché la maggior parte di questa specie di uccelli usano il loro becco in varie attività, il colibrì becco a spada, per via della sua conformazione anatomica, utilizza le zampe per pulirsi. Questo è uno dei prezzi da pagare per la loro elevata specializzazione morfologica.
Colibrì becco a spada: lo svantaggio della specializzazione estrema
Luz Eduviges Thomas-Romero

Scritto e verificato la biochimica Luz Eduviges Thomas-Romero

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il colibrì becco a spada (Ensifera ensifera) incarna uno degli esempi più spettacolari di coevoluzione tra un fiore e il suo impollinatore. In generale, negli studi di impollinazione, la lunghezza della lingua dell’insetto o il becco dell’uccello impollinatore sono le caratteristiche più importanti.

Un classico esempio di coevoluzione è l’orchidea di Darwin (Angraecum sesquipedale). Nel 1862, Darwin descrisse questo bellissimo fiore. Il dettaglio più significativo di questa orchidea è il suo lungo sperone, che raggiunge i 20-35 centimetri.

Darwin predisse l’esistenza di una farfalla con una proboscide così lunga da poter raggiungere il polline sul fondo dello sperone del fiore.

Quarant’anni dopo, in Madagascar fu scoperta una farfalla, chiamata sfinge di Morgan (Xanthopan morganii praedicta), la cui peculiarità è la sua lunga proboscide che gli consente di succhiare il polline da questa particolare orchidea. In questo articolo passeremo in rassegna il caso della coevoluzione tra il colibrì becco a spada e il suo fiore.

Che aspetto ha il colibrì becco a spada?

Il colibrì becco a spada è una delle specie più grandi di questo tipo di uccelli. Una delle sue caratteristiche più notevoli è il becco insolitamente lungo, circa 10 centimetri. Infatti, è l’unico uccello che ha il becco più lungo del resto del corpo (esclusa la coda). Inoltre, anche la sua lingua è molto lunga.

Un’altra caratteristica particolare del colibrì becco a spada, Ensifera ensifera, è un marcato dimorfismo sessuale. I maschi hanno la testa color bronzo ramato, il dorso verde bronzo e il ventre verde brillante. Inoltre, la gola è verde nerastro e la coda è verde bronzo.

D’altra parte, anche se le femmine hanno la testa e il dorso di colore simile, appaiono con il ventre bianco punteggiato di verde. Inoltre, le femmine posseggono una gola più olivastra e bordi bianchi grigiastri intorno alla coda.

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Zone di distribuzione del colibrì becco a spada

Questo uccello esotico vive nelle foreste sempre coperte di nuvole delle montagne, dal Venezuela occidentale, attraverso la Colombia, l’Ecuador, il Perù e la Bolivia nord-orientale. Si trova ad altitudini superiori a 1 700 – 3 300 metri.

Questo uccello risiede tra le ande praticamente durante tutto l’anno, senza schemi di migrazione conosciuti. Inoltre, si ritiene che la specie abbia un numero stabile di esemplari e che domini un’ampia gamma geografica. Tuttavia, è distribuito in modo disomogeneo ed è difficile da trovare, rendendo complicato lo studio e l’osservazione di questa specie.

Di cosa si alimenta?

Il colibrì becco a spada è una specie altamente specializzata. Ciò significa che si nutre del nettare di specifici fiori. A causa del suo becco anormalmente lungo, può nutrirsi di fiori con corolle lunghe, soprattutto nei generi Passiflora e Datura.

Va notato che la specie Passiflora è totalmente dipendente dal colibrì becco a spada per l’impollinazione. Inoltre, anche i piccoli insetti e i ragni, costituiscono una parte importante della sua dieta. I maschi controllano le aree di alimentazione e sono particolarmente aggressivi nei confronti di altri colibrì o di qualsiasi altra specie che si nutre di nettare: farfalle, calabroni, ecc.

Il colibrì, generalmente si alimenta del nettare durante il volo. Inoltre, è un impollinatore che visita gli stessi fiori nella stessa sequenza. Questo comportamento favorisce l’impollinazione dei fiori e l’incrocio delle specie.

Riproduzione

Gli uccelli di questa specie sono poligami, in quanto questo comportamento favorisce un maggior risultato riproduttivo. In generale, si sa poco sul numero di figli e sulla sopravvivenza della prole. Tuttavia, è noto che le femmine generalmente depongono le uova tra febbraio e marzo. Inoltre, solo la femmina rimane per nutrire e proteggere il nido.

La coevoluzione del colibrì becco a spada e il fiore della passiflora

Diversi studi hanno stabilito che l’uccello e il fiore della Passiflora, chiamato anche fiore della passione, hanno subito un processo di coevoluzione estrema. L’uccello ha sviluppato il suo sorprendente becco.

Nella pianta, invece, la posizione delle antere e degli stigmi del fiore e la lunghezza della corolla ne hanno fatto una fonte di cibo inaccessibile per quasi tutte le specie, tranne che per il colibrì.

Il rapporto mutualistico permette al fiore della passione di dipendere dall’uccello per l’impollinazione, mentre il colibrì ottiene una fonte di cibo di alta qualità.

Asimmetria nei rapporti di specializzazione estrema

È interessante sapere che nella maggior parte degli studi di impollinazione estrema, l’interazione tra la pianta e l’impollinatore è asimmetrica. Ciò significa che mentre gli impollinatori interagiscono con vari tipi di piante, la pianta spesso dipende solo da pochi impollinatori. Questo è vantaggioso per entrambi, anche se non sembrerebbe.

D’altra parte, nel caso dell’orchidea di Darwin e della sua farfalla impollinatrice, Darwin stimò il rapporto di 1:1. Praticamente, lo scienziato affermò che l’estinzione della pianta o della farfalla, avrebbe portato inevitabilmente all’estinzione dell’altro. Queste relazioni così estreme tra pianta e impollinatore, hanno un equilibrio molto precario e sono maggiormente esposte ad una possibile estinzione.

Se le relazioni piante e impollinatori sono asimmetriche, gli impollinatori possono essere meglio protetti dall’estinzione utilizzando nettari di altre piante.

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Stato e conservazione

Il colibrì becco a spada è considerato una specie di “preoccupazione minore” dall’unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Non ci sono segni di riduzione della popolazione o di minacce visibili per la specie. Tuttavia, non esiste nemmeno un censimento globale di esemplari viventi.

Vari fattori, come il cambiamento climatico e la deforestazione, potrebbero minacciare le popolazioni del colibrì becco a spada. Principalmente perché portano alla perdita del loro habitat e al declino delle fonti di cibo, soprattutto della pianta di Passiflora.


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