Combattimenti illegali, la polizia salva 230 cani
Questa volta vi riportiamo una notizia che arriva dalla vicina Spagna. Grazie ad un’operazione su larga scala nell’intero paese, la polizia spagnola è riuscita a smantellare un’organizzazione criminale dedita ai combattimenti illegali tra cani. Un storia dal sapore però agrodolce. Se, da un lato, plaudiamo all’ottimo lavoro delle Forze dell’Ordine, dall’altro ci rattristiamo per i numeri di un fenomeno che ancora stenta a scomparire.
La polizia spagnola mette in salvo 230 cani usati in combattimenti illegali
Come spesso accade, per queste lotte clandestine vengono utilizzate le razze più al limite, come per esempio i Pitbull. Si tratta dunque di cani potenzialmente pericolosi e che, dopo la liberazione, sono stati affidati a diverse associazioni animaliste. Il loro compito sarà non solo quello di curarli e nutrirli, ma soprattutto di recuperarli da un punto di vista psicologico e ricondurli verso condotte normali.
L’operazione, denominata Chase, ha interessato gran parte del territorio spagnolo e ha prodotto il sequestro di 230 cani e l’arresto di 34 persone, implicate in vari reati. Le città interessate dall’indagine sono state:
- Tenerife
- Madrid
- Murcia
- Alicante
I poliziotti, dopo una serie di lunghe indagini, sono riusciti a scovare i furfanti che stavano pianificando una serie di eventi in tutta la Spagna. Il blitz delle polizia è avvenuto proprio durante lo svolgimento del primo combattimento. Appena arrivati, gli uomini in divisa hanno arrestato i presenti e si sono dovuti prendere cura anche dei due cani sul ring, le cui condizioni erano gravissime.
La polizia spagnola ha salvato 230 cani utilizzati in combattimenti all’ultimo sangue. L’operazione ha portato anche all’arresto di 34 persone a Tenerife, Murcia, Alicante e Madrid.
Combattimenti fra cani e altri crimini
Con questa vasta rete criminale, operante nei combattimenti di cani, si intrecciavano anche il traffico di droga e il riciclaggio di denaro, sia a livello nazionale che internazionale. Gli arrestati sono stati accusati anche di organizzare incontri in altri paesi, partecipando al RAFA, una specie di campionato illegale di lotta fra cani.
Le forze di polizia hanno scoperto un sistema di organizzazione molto sofisticato. Ad esempio, i coinvolti erano soliti usare un codice di linguaggio per coprire le proprie malefatte, in caso di intercettazione telefonica.
- Festa privata: per parlare del combattimento, numero di spettatori, scommesse…
- Contratto: quando parlavano di condizioni economiche e luogo dell’evento.
- Con Champion veniva chiamato un cane con 3 vittorie, Grand Champion con 5.
Lo sfruttamento dei cani
Questo sistema lucrativo, fatto principalmente di scommesse clandestine, riciclaggio e droga, poggia le basi nello sfruttamento dei cani. Vengono allevati a bastonate, tenuti al buio per giorni, in condizioni terribili e spesso senza bere o mangiare, per aumentarne l’aggressività. I combattimenti sono all’ultimo sangue, ovvero il cane perdente deve morire.
Gli animali vengono indirizzati da piccoli. Appena cuccioli, vengono obbligati a combattere per verificare se sono adatti o meno alla lotta. La maggior parte di questi cagnolini non supera la prova e finisce per essere sacrificata.
Il reclutamento di esemplari avviene spesso attraverso il furto di cani. Si identificano le eventuali prede in città o zone industriali, preferendo razze famose per l’aggressività. Altri cani, invece, vengono rubati per essere usati come sparring, ovvero per allenare le bestie feroci che già combattono. Anche per loro, il destino è tristemente segnato.
I numeri dell’orrore
Nelle 17 perquisizioni domiciliari che la polizia ha realizzato, per salvare i cani, sono stati rinvenuti anche altri oggetti:
- Sistemi per l’allenamento estremo di cani;
- Sostanze stupefacenti da iniettare agli animali (anabolizzanti, testosterone, ormoni, diuretici);
- Materiale per realizzare eutanasie.
Il dato più macabro resta comunque l’enorme quantità di cadaveri e ossa di cani rinvenuti nei luoghi delle perquisizioni.
Dopo una simile esperienza, sarà molto complicato recuperare questi poveri animali e ricondurli verso una vita normale. Hanno perso la fiducia nell’uomo, passando settimane e mesi tra violenza e odio, venendo usati e sfruttati senza ritegno.
Ora si attende una condanna esemplare
L’indagine partì nel settembre del 2016, grazie ad un’associazione di Madrid che ha segnalò alla polizia i movimenti sospetti di una persona poi rivelatasi facente parte dell’organizzazione.
Ai criminali sono stati sottratti anche:
- Diverse pistole
- 800 piante di marijuana
- 4 kg di marijuana essiccata
- 40 grammi di cocaina
- 200 grammi di hashish
- 30 mila euro in contanti
I detenuti dell’Operazione Chase dovranno rispondere di vari reati. Tra cui:
- Associazione criminale
- Sfruttamento di animali
- Traffico di droga e medicinali
- Riciclaggio di denaro sporco
Il nostro augurio è che la Giustizia, e lo scriviamo in maiuscolo, questa volta possa suggerire a chi di dovere una pena davvero esemplare per questi malfattori.
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