Come comportarsi in caso di allergia ai cavalli
L’allergia ai cavalli è molto simile ad altre allergie causate dagli animali domestici. È un problema di salute da non sottovalutare, perché, anche nei casi meno gravi, influisce comunque sulla qualità della vita di una persona. In casi estremi può anche portare alla morte.
L’allergia ai cavalli può passare inosservata per molto tempo, fondamentalmente perché i sintomi sono simili a quelli di altre malattie, come il comune raffreddore. Ecco perché bisogna stare sempre molto attenti, soprattutto con i bambini.
Per superare questo problema bisogna adottare delle misure che hanno a che fare sia con dei cambiamenti nello stile di vita che le cure mediche. La scienza ha fatto molta strada nella diagnosi e nella cura dell’allergia ai cavalli, per cui oggi è possibile affrontarla.
Allergia ai cavalli: cosa bisogna sapere?
Quando si parla di allergia ai cavalli ci si riferisce all’allergia al pelo e alla criniera. Nel caso dell’uomo, la presenza di forfora è facilmente rilevabile. Negli animali, invece, la forfora è microscopica e, quindi, quasi impercettibile.
La forfora è il risultato di una desquamazione dell’epitelio di alcuni animali, compreso il cavallo. Il problema è che si diffonde facilmente e rimane attaccata a lungo, soprattutto alle fibre tessili. Questo include vestiti, tappeti, mobili, ecc.
Chi soffre di allergia ai cavalli fornisce una risposta immunitaria esagerata al contatto con il pelo dell’animale. Questo fa sì che presenti una serie di manifestazioni anormali sulla pelle e nel sistema respiratorio.
È importante notare che la reazione può essere molto diversa da persona a persona. Pertanto, anche la gravità dei sintomi può variare da un lieve disagio all’incapacità di respirare.
La prima cosa da fare: consultare lo specialista
La prima misura da prendere, in caso di sospetto di allergia ai cavalli, è consultare lo specialista. Infatti, senza una diagnosi accurata e affidabile, le misure adottate per risolvere il problema saranno di scarsa utilità.
Si può sospettare un’allergia ai cavalli se, poche ore dopo essere entrati in contatto con questi animali, una persona manifesta i seguenti sintomi:
- Starnuti, a volte accompagnati da naso chiuso.
- Sensazione di prurito agli occhi, al naso, al palato, alle orecchie e alla gola.
- Occhi che lacrimano.
- Rinorrea liquida.
- Tosse secca.
- Congiuntivite.
- Fischi nel petto e sensazione opprimente durante la respirazione.
- Eruzioni cutanee e orticaria.
Come gestire l’allergia ai cavalli: prevenzione
Il trattamento dell’allergia ai cavalli dovrebbe essere orientato verso tre aree: prevenzione, gestione dei sintomi e trattamento delle cause. Una volta confermata la diagnosi del problema, la cosa più importante da fare è prevenire il contatto tra il paziente e l’animale.
Questa misura preventiva comporta alcune difficoltà, dato che il pelo dell’animale potrebbe rimanere impigliato nei vestiti, sui mobili, ecc. Infatti, essendo molto sottile, il pelo di cavallo può rimanere attaccato agli oggetti per un periodo di tempo che va da sei mesi a un anno.
Allo stesso modo, molte persone sono esposte a contatti indiretti. Ciò si verifica quando qualcuno entra in contatto con i cavalli e poi con il paziente. O quando qualcuno è stato vicino a un cavallo e poi ha toccato degli oggetti a cui anche il paziente ha avuto accesso. Pertanto, bisogna stare molto attenti.
Cure mediche
La cosa più frequente è che il medico prescriva un trattamento, sia per tenere sotto controllo i sintomi, sia per andare alla radice del problema. Di solito viene prescritto un trattamento immunologico, ad esempio mediante dei vaccini che contengono l’epitelio del cavallo e che solitamente vengono somministrati per un periodo di cinque anni.
Quando si soffre di allergia ai cavalli, come accade per qualsiasi altro tipo di allergia, c’è il rischio di patire uno shock anafilattico. Questa è una reazione allergica estrema e costituisce un’emergenza medica, che deve essere affrontata immediatamente con corticosteroidi e adrenalina.
La ricerca scientifica più recente ha dimostrato che i cavalli con il pelo riccio non hanno la proteina che causa l’allergia negli esseri umani. Quindi pare proprio che una persona allergica possa convivere con loro senza problemi. Questo vale in particolare per la razza Bashkir Curly, di origine russa.
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- De la Vega, W. S., & de la Vega, E. S. (2007). De la alergia clínica a la alergia molecular: Concisa historia de cien años. ARCHIVOS DE ALERGIA E INMUNOLOGÍA CLÍNICA, 38(3), 91-106.
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