Come comunicano i cetacei tra di loro?
Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez
I mammiferi marini sono animali estremamente sociali, vivono in un ambiente, il mare, dove la visibilità è assai scarsa. Questo è il motivo per cui gli scienziati si sono sorpresi molto, quando hanno scoperto come comunicano i cetacei che abitano nei nostri oceani.
Con quali suoni comunicano i cetacei?
Esistono diversi tipi di comunicazione e certamente quella acustica è la più importante, nei cetacei. La trasmissione del suono attraverso l’acqua è veloce e fluida, così hanno sviluppato varie forme per potersi “parlare” in maniera efficace oltre che rapida.
Questo è il motivo per cui le attività umane come i sistemi di trasferimento delle informazioni o le indagini sismiche interferiscono nella comunicazione tra questi animali, che può persino portare ai drammatici spiaggiamenti.
Dato il ruolo cruciale della comunicazione in mare, i cetacei hanno sviluppato un vero e proprio sistema di suoni e non tutti sono vocali. Ad esempio possono colpire l’acqua con la coda per segnalare un pericolo. Usano anche lo sfregamento dei loro denti o colpi con la mascella o le pinne.
Un esempio di come le balene comunicano usando il suono è quando si lanciano fuori dall’acqua e ricadono tra mille spruzzi. Quel suono può essere rilevato da altri animali a decine di chilometri, e la sua funzione è sconosciuta. Alcuni sostengono che si tratta semplicemente di un sistema utile a eliminare i parassiti. Altri ritengono che potrebbe favorire comunicazioni tra i cetacei a maggiore distanza.
Come comunicano le balene?
I Misticeti (ovvero cetacei provvisti di fanoni, le balene vere e proprie) usano centinaia di richiami diversi, sebbene non sia noto come li producano, perché non hanno corde vocali. Si ritiene che usino le cavità che possiedono nella parte anteriore del cranio come enormi scatole sonore. Tenete presente che tali “suoni” possono essere ascoltati anche fuori dall’acqua.
Questi suoni possono durare ore e si è visto che possono raggiungere più di 3.000 chilometri di distanza. La balenottera azzurra è l’esemplare che emette i suoni più forti della natura animale: arrivano fino a 190 decibel.
Questo tipo di segnali consente loro di inviare messaggi a centinaia di chilometri e, in tal modo, possono avvisare di pericolo e riunirsi con i propri simili o con un partner, per accoppiarsi. Si crede anche che abbiano dei sistemi per chiamarsi individualmente, qualcosa di simile ai nomi che usiamo noi umani.
Tutto questo viene fatto usando toni diversi. Ad esempio, i richiami a bassa frequenza sono in grado di andare da un polo terrestre all’altro e superare centinaia di ostacoli. I cigolii di contatto o i famosi “canti” della megattera sono altri esempi di come funzioni la loro comunicazione.
Come comunicano i cetacei dentati?
Quando parliamo di balene dentate o di odontoceti, ci riferiamo a quei cetacei che hanno i denti e non i fanoni. Per esempio i delfini e le orche, che sono gli odontoceti più noti.
I cetacei dentati producono i cosiddetti suoni pulsati, che possono essere utilizzati sia per l’ecolocalizzazione che per comunicare. Questi impulsi sono centinaia di clic realizzati in pochi secondi e possono essere combinati con fischi, che conferiscono alla comunicazione dei delfini un’incredibile complessità.
Mescolando questi suoni, i delfini possono sfruttare l’ecolocalizzazione e comunicare allo stesso tempo, qualcosa che consente loro di organizzare perfettamente le strategie di caccia. Questi animali emettono anche “fischi” particolari, che rappresentano nomi di individui diversi, all’interno di un gruppo.
Delfini, orche e alcuni misticeti (di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente) parlano anche “dialetti” diversi a seconda delle regioni in cui vivono, un chiaro esempio di cultura animale, nella misura in cui questi dialetti vengono insegnati ai cuccioli e possono integrarsi tra i diversi gruppi.
Altri tipi di comunicazione
Questi animali mancano di un sistema olfattivo sviluppato e anche il senso del gusto svolge un ruolo parecchio secondario. Ma, oltre ai suoni, anche la stimolazione visiva è importante. Determinati comportamenti o caratteristiche di differenziazione sessuale (come la zanna del narvalo).
Vengono usati anche i gesti, specialmente nei delfini: le aperture delle mascelle per minacciare, i movimenti con pinne e colpi di coda. Anche le tattiche sono fondamentali: se nuotano in gruppo, i delfini si strusciano l’un l’altro costantemente per mostrare affetto ai loro familiari, il che dimostra la grande sensibilità di questi integerrimi animali e, allo stesso tempo, che occorrerà studiare ancora molto questi animali per capire davvero a fondo come comunicano i cetacei.
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